maria giovanna maglie salvini bonafede

LETTERA DI M.G.MAGLIE: ''LO SCANDALO PER LA PASSERELLA DI SALVINI A CIAMPINO CON BATTISTI? SOLO IL RODIMENTO DI UNA ÉLITE FALLITA. CHE USA TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO: LE MANETTE PERCHÉ NON CI SONO, PENSATE SE CI FOSSERO STATE; GLI ACCORDI CON DUE CAPI DI STATO, UNO PERCHÉ DI SINISTRA, L'ALTRO PERCHÉ È DI DESTRA - SONO RIUSCITI A CATTURARE UN TERRORISTA AMBIGUAMENTE SFUGGITO PER 37 ANNI, E FANNO L'ESERCIZIO DI STILE, IL SIGNORA MIA, CHE CATTIVO GUSTO. NON HANNO CAPITO CHE SALVINI…''

maria giovanna maglie

Lettera di Maria Giovanna Maglie a Dagospia

 

Caro Dago,

 

 

Mi dispiace, ma non sono convinta che dietro le polemiche di stile e il presunto menar di scandalo sulla passerella a Ciampino, non ci sia un gigantesco rodimento, perché e’ questo governo che chiude con successo una caccia all'uomo inutilmente e ambiguamente fallita per 37 anni.

 

Ed è un rodimento così palese che utilizza tutto e il contrario di tutto, le manette perché non ci sono, pensate se ci fossero state; gli accordi con due capi di Stato, subito frutto di sospetto, uno perché di sinistra, l'altro perché è di destra, (l'ordine si può anche invertire); il ministro con la giacca della polizia e quello col loden, quest'ultimo subito crocifisso al ruolo di comparsa, anche se gli è stato chiesto se voleva parlare per primo, anche se lui comparsa non si è affatto sentito, come ha tentato di ripetere per un'ora intera durante un agguato TV ieri sera, e questa mattina posando con la divisa da polizia penitenziaria, in un colpo da maestro.

matteo salvini e alfonso bonafede foto mezzelani gmt056

 

Di catturare Cesare Battisti, scandalosamente protetto in giro per il mondo, sento parlare da una vita, uno scandalo accompagnato da dichiarazioni di impotenza del massimi politici italiani, che però poi incredibilmente, al cospetto di coloro che avevano consentito tale impunità, come l'ex presidente brasiliano, Lula, tacevano e sorridevano a favore di telecamere.

 

matteo salvini all arrivo di cesare battisti foto mezzelani gmt026

Ora che ci sono riusciti, rendendo un minimo di giustizia e onore alle vittime e ai sopravvissuti, l'esercizio di stile, il sopracciò, il Signora mia, che cattivo gusto, mi è veramente insopportabile.

 

Quando siamo diventati un popolo raffinato e moderato, che non agita le mani e non dimostra entusiasmo perché non sta bene e non è chic?

 

ALFONSO BONAFEDE POLIZIA PENITENZIARIA

Quando noi italiani ci siamo trasformati in londinesi stiffy, a parte il fatto che le scene nel Parlamento inglese sono da commedia dell'arte, che l'attuale Premier si presenta nella goffa imitazione di una ballerina, e che Londra somiglia a un suq ogni giorno di più?

 

Non bastano in Italia cinque minuti allo stadio in tribuna Vip o davanti al teleschermo che trasmette il calcio della domenica, per sapere che la passerella è il nostro ambiente perfetto?

bolsonaro promette a salvini l'estradizione di battisti 1

 

La nostra tendenza allo spettacolo si è trasmessa alla classe politica già da tempi non sospetti, e se nella prima Repubblica gli scongiuri di Leone e il tifo di Pertini rappresentavano ancora un'eccezione al doppio petto, con la seconda Repubblica abbiamo decisamente “sbracato”, e dagli con le corna ai convegni europei, le corse in bicicletta, il carretto dei gelati a Palazzo Chigi, le mogli cornificate che scrivono ai giornali.

battisti in italia foto mezzelani gmt042

 

Si può dire che siamo stati pop, magari a sproposito, prima che fosse prepotentemente di moda, diventasse la cifra per stabilire un legame tra chi governa e chi è governato, per affermare che non sono due pianeti diversi.

 

Che poi il ripudio di una Élite inetta e’ la questione principale in tutto il mondo di questi anni, fallita una globalizzazione che ha visto una classe politica mediocre e svenduta, che ha messo tutto in mano ai mercati, che a loro volta non sono né buoni né cattivi, non vanno semplicemente lasciati soli a gestire quel che si produce e quel che si vende, chi lo fa e chi viene escluso, quanto e dove viene retribuito, alla fine chi si arricchisce, legittimo, chi forse non sopravvive, criminale.

 

lula d'alema

Il leader popolare oggi mostra la sua giornata, si denuda, non è più lontano, sbaglia nelle piccole cose come tutti, mangia troppo e male, lascia intuire a volte una sofferenza personale. Indossa la divisa di quelli che incontra e rappresenta, da noi e’ cosa relativamente recente e nuova, in quasi tutte le altre nazioni si è' sempre fatto, i destinatari ne sono quasi sempre felici e orgogliosi, si sentono rappresentati. Lo strumento dei social dilata e amplifica. Che male c'è?

 

 

La confusione tra il pop e l’autocrate invece non c'è, e chiunque suggerisca come prodromi autoritari certi modi popolari di far politica, dimentica che contestazioni continue, anche violente e ai limiti del consentito in democrazia, sono di casa dalle nostre parti in questo periodo; che stampa e TV particolarmente accanite esercitano una critica costante e continua, a colpi di nomignoli insultanti; che, insomma, per chiamarlo per nome, Matteo Salvini molto si espone, ma accetta dell'esposizione i pro e i continui contro.

 

SILVIA BARALDINI

Soprattutto, chi si butta in queste ore sulla critica formale e stilistica, sulla eccezione estetica, ancora una volta perde di vista il dovere di tirar fuori argomenti di opposizione, polemica, controproposta. Infine, tra i difensori della democrazia che il Pop calpesterebbe, ci sono molti che senza tanti infingimenti hanno in sommo dispetto il suffragio universale. E allora?

 

Io un arrivo scandaloso a Roma me lo ricordo, e quella sì che fu un'accoglienza da divo, anzi da diva. Tornava in Italia a prezzo altissimo, penso alle vittime del Cermis, Silvia Baraldini, terrorista conclamata. All'ultimo momento il ministro della Giustizia, Diliberto, rinuncio’ ad accoglierla alla scaletta dell'aereo, si limitò ad accompagnare la mamma della Baraldini fino all'aeroporto, e torno’ indietro. Sull'aereo però viaggiava il suo consigliere politico. L'accordo con gli americani fu subito violato, doveva andare in carcere e andò a casa sua.

SILVIA BARALDINI

 

Ecco, allora mi sono sentita offesa, nella forma e nella sostanza, ieri no, e guardando nelle varie interviste TV il volto tanto segnato di Alberto Torregiani, ho letto sollievo, e una qualche forma di pacificazione.

LULA PRODI

ALBERTO TORREGGIANISILVIA BARALDINI

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO