antonino castorina pd giuseppe falcomata

MIRACOLO A REGGIO CALABRIA: ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DELLO SCORSO SETTEMBRE "VOTAVANO" PURE I MORTI! - COME? CON TESSERE ELETTORALI DUPLICATE! - E INFATTI E' FINITO IN MANETTE IL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD CASTORINA E UN PRESIDENTE DI SEGGIO - I BROGLI AVREBBERO REGALATO PREFERENZE AL CENTROSINISTRA - IL SINDACO ELETTO FALCOMATÀ DIFENDE L’ESITO DEL VOTO, MENTRE IL CENTRODESTRA VUOLE TORNARE ALLE URNE...

Da www.agi.it

 

antonino castorina pd

Votavano anche gli ultraottantenni ricoverati e i morti in un seggio elettorale del quartiere Archi di Reggio Calabria. Non si trattava di miracoli, ma di brogli su cui indagano la Digos e la procura della città calabrese.

 

Un "complesso meccanismo - dicono gli inquirenti - volto a condizionare l’espressione del voto popolare" a favore di Antonino Castorina, consigliere comunale del Pd di Reggio Calabria, capogruppo del suo partito nella passata consiliatura.

 

carmelo giustra

Già indagato nell'ambito di un'altra indagine su presunte manovre finalizzate all'assunzione di personale nell'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città, Castorina è finito stamane agli arresti domiciliari con il presidente del seggio incriminato, Carmelo Giustra.

 

I fatti si riferiscono alle elezioni del 22-23 settembre scorso che hanno visto affermarsi al ballottaggio il sindaco uscente, Giuseppe Falcomatà, candidato del centrosinistra, su Antonino Minicuci, sostenuto dal centrodestra. Il sistema si basava sull'utilizzo di tessere elettorali duplicate. Castorina e Giustra devono rispondere in concorso "per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali".

 

castoria e giustra

Partendo dai controlli di routine svolti nelle sezioni, gli agenti hanno ricostruito il mosaico. Il consigliere comunale, ora sospeso dalla prefettura, avrebbe fatto "incetta di un considerevole numero di duplicati di tessere elettorali di soggetti particolarmente anziani, generalmente ultraottantenni, e alcuni addirittura deceduti, che venivano utilizzati all’interno di alcuni seggi in cui operavano operatori compiacenti, nominati illegittimamente da Castorina senza che questi ne avesse il potere".

 

giuseppe falcomata

All’interno del seggio veniva attestata la presenza dell’elettore a cui era intestato il duplicato della tessera e qualcuno si sostituiva a lui nell'esprimere il voto. Venivano inseriti nei registri dei votanti numeri di documenti identificativi falsi di elettori ignari.

 

Castorina, insomma, avrebbe richiesto il duplicato della tessera elettorale di persone che non lo avevano a ciò delegato, non erano a conoscenza della circostanza e, soprattutto, non si erano recati a votare, contrariamente a quanto attestato nei relativi registri. Quattro di questi elettori erano addirittura deceduti.

 

il procuratore capo di reggio calabria giovanni bombardieri

"Non è un'indagine sulle elezioni"

"Questa non è un'indagine sulle elezioni, ma su fatti di reato accertati commessi in occasione delle elezioni" ha detto il procuratore capo Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa seguita agli arresti.

 

Ma l'indagine, ha chiarito il magistrato, non è ancora conclusa. Ci sono altri indagati e, soprattutto, c'è molto materiale sequestrato al vaglio degli inquirenti. La vicenda che coinvolge Castorina "è frutto di una valutazione degli atti in un’ottica esclusivamente accusatoria" afferma, intanto, il legale dell'esponente del Pd, Natale Polimeni.

 

antonino minicuci e matteo salvini

"Di certo - aggiunge - con la stessa documentazione in atti si potrà, tra breve, dimostrare l’estraneità del consigliere comunale il cui agire politico è sicuramente scevro da logiche che possano avere risvolti di natura giudiziaria".

 

La vicenda intanto scuote la maggioranza di governo cittadina, mentre la Calabria si prepara alle elezioni regionali. Antonino Minicuci, candidato del centrodestra battuto da Falcomatà al ballottaggio, invoca nuove elezioni e altrettanto fa Klaus Davi, pure lui candidato alla poltrona di primo cittadino, che ricorda di aver segnalato brogli già all'indomani del voto.

 

klaus davi

Il Pd si dice "profondamente colpito come parte lesa", la Lega lo attacca accusandolo di non sapere selezionare il personale politico.

 

"Il Pd ha dimostrato in più occasioni di essere più interessato a riempire i posti che contano che alla qualità di chi candida” dichiara Cristian Invernizzi, commissario del partito di Salvini in Calabria.

 

cristian invernizzi

Il sindaco, dal canto suo, si dice tranquillo: “L'indagine - dichiara - come ha specificato lo stesso procuratore, focalizza singoli fatti e circostanze che, stando a quanto appreso dalle dichiarazioni degli inquirenti, riguarderebbero alcuni seggi, e non si riferisce in alcun modo all'impianto amministrativo delle elezioni. Fatti che - aggiunge il primo cittadino - vanno pienamente sviscerati e accertati per amore di giustizia e a tutela delle istituzioni democraticamente elette e soprattutto delle migliaia di cittadini che hanno liberamente espresso il loro voto”. 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…