luca cedrone denis verdini tommaso

PACCO E CONTROPACCO – IL GIRO DI MAZZETTE E APPALTI MESSO IN PIEDI DA TOMMASO VERDINI, SOTTO L’EGIDA DEL PADRE DENIS, È STATO SCOPERTO GRAZIE AL TRAFFICO DI PACCHI E PEN DRIVE CONSEGNATE DAI FUNZIONARI ANAS, PAOLO VENERI E LUCA CEDRONE: SI INCONTRAVANO FUORI DALLE SEDI ISTITUZIONALI PER PARLARE DELLE GARE “IN CORSO DI SVOLGIMENTO”, E ASSICURAVANO INTERVENTI IN FAVORE DELLE SOCIETÀ DEGLI IMPRENDITORI SEGNALATI DALLA “INVER” – IL SOTTOSEGRETARIO LEGHISTA ALL’ECONOMIA, FEDERICO FRENI, ERA CONSIDERATO “UN AMICO”, “A CONOSCENZA DI TUTTO”: “SI È MESSO SUBITO A DISPOSIZIONE”

1. E IL SOCIO DI VERDINI JR. AMMETTE: “È CORRUZIONE, MA LO COPRIRÒ IO”

Estratto dell’articolo di Marco Lillo e Valeria Pacelli per “il Fatto quotidiano”

           

TOMMASO VERDINI

Tommaso Verdini, figlio del più noto Denis e “cognato” di Matteo Salvini (il ministro è fidanzato con la sorella Francesca), è destinatario di un’ordinanza che gli impone gli arresti domiciliari.

 

La misura è stata chiesta a luglio 2023 dai pm, accordata il 20 dicembre. Tommaso Verdini era in vacanza in Svizzera ed è rientrato per la notifica dell’atto. Corruzione e turbativa d’asta sono i reati contestati dai pm romani. Con Verdini Jr altri quattro sono finiti ai domiciliari: Fabio Pileri, socio di minoranza di Tommaso nella società di consulenza Inver Srl, e gli imprenditori Antonio Veneziano, Stefano Chicchiani, Angelo Ciccotto. Interdittiva per 12 mesi dal pubblico ufficio invece per Paolo Veneri e Luca Cedrone rispettivamente, all’epoca dei fatti, dirigente e funzionario della Direzione Appalti e Acquisti di Anas.

 

Secondo i pm Veneri e Cedrone fornivano a Pileri informazioni riservate sulle gare in corso di pubblicazione di Anas “per favorire gli imprenditori interessati alla gara legati alla Inver” e in cambio “accettavano la promessa di utilità da parte dei privati Tommaso Verdini, Fabio Pileri e Denis Verdini consistite nel loro intervento e raccomandazioni in sedi politiche ed istituzionali […] per la conferma in posizioni apicali di Anas o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati”.

LUCA CEDRONE

 

Gli imprenditori da parte loro pagavano alla Inver consulenze che però per la procura sarebbero fittizie. Veneziano “attraverso la Phos srl a lui riconducibile” ha versato 137 mila euro tra luglio 2021 e aprile 2023, Ciccotto attraverso il Consorzio Stabile Aurora 114 mila tra il luglio 2021 ed il febbraio 2023. C’era anche chi pagava in nero.

 

Secondo i pm Chicchiani ha versato “utilità – anche mediante lavori edili in corso di accertamento – e somme di denaro in contanti in corso di quantificazione per un valore di circa 500 mila (ultima consegna accertata di 30 mila euro in epoca antecedente e prossima al 5 dicembre 2022)”. I pm scrivono di “opere edilizie presso la proprietà di Denis Verdini”.

 

MATTEO SALVINI FRANCESCA VERDINI - NATALE 2023

[…] Era stato Il Fatto a rivelare a settembre scorso gli incontri del sottosegretario Freni con Denis Verdini. Incontri che avvenivano in un momento in cui l’ex senatore di Ala stava scontando i domiciliari dopo la condanna per bancarotta.

 

[…]  Nell’ordinanza […] si fa riferimento a una conversazione di Pileri nel corso della quale “conferma la presenza alla cena del 30 novembre 2021 al Pastation tra Massimo Simonini e Freni il quale ‘si è messo subito a disposizione’”.

 

Il 9 novembre 2021 è sempre Pileri che cita Freni, stavolta con Petruzzelli. Parlando di nomine ai vertici Anas, Pileri dice: “I segnali sono tutti positivi (…). Il Mef adesso sono stati fortunati… è entrato un amico, Freni, (…) è a conoscenza di tutto. Si è ritrovato con Franco che gli parlava di Anas e non era informatissimo e Freni gli ha detto ‘stai al tavolo con noi’… altrimenti lui non avrebbe la delega, lui ha altre deleghe però insomma sta al Mef quindi…”.

 

federico freni

Freni sentito a settembre scorso dal Fatto aveva detto di non ricordare Petruzzelli e di non essersi mai interessato di nomine. Tommaso Verdini in una conversazione intercettata in ambientale del 13 aprile 2022, commentando “le prospettive di carriere dei loro referenti Anas” dice: “I ragazzi aiutano la situazione ai clienti anche perché alcune cose sono delicate… ci dobbiamo raccontare anche cose più delicate eh… c’è anche il fatto che con alcuni dirigenti siamo cercando di dargli una mano a fare carriere”. E poi aggiunge: “Un dirigente è evidente che ci tratta il cliente meglio, perché sa che noi possiamo dargli una mano (…)”.

 

federico freni da pastation per incontrare denis verdini

A proposito di nomine secondo i pm sarebbe stata stilata anche una lista. Nel maggio del 2022, riporta l’ordinanza, “Denis Verdini, con il figlio Tommaso e Fabio Pileri predispone ‘la lista di nomi’ per Anas recapitata a Massimo Bruno”. Secondo i pm nell’incontro intercettato “I Verdini con Pileri fanno riferimento alla ‘lista di persone’ da allocare all’interno del gruppo Fs”.

 

Poi i pm riportano la conversazione: “Quando s’è fatto la lista d’accordo con Massimo... quando nel cda è passato con loro e gli ha dato una mano quello della Lega, lui ha fatto un accordo con quelli della Lega di futura collaborazione con Matteo e lì eccetera e con noi tramite Freni un rapporto di intermediazione di questo rapporto e in cambio di questa intermediazione…. Ci ha chiesto una lista di persone interne a quel gruppo, da aiutare, e noi gli abbiamo messo un po’ di persone che ci hanno dato i nostri…”.

 

denis verdini incontra federico freni al ristorante pastation

I pm citano anche una precedente conversazione del dicembre 2021 e scrivono: “Pileri grazie al peso politico di Verdini, è in grado dunque di segnalare al nuovo management di Anas/fs e al sottosegretario al Mef l’elenco di soggetti ‘affidabili’ (una lista dei ‘buoni e dei cattivi’)”.

 

Dalle indagini dei pm inoltre è emerso che Denis Verdini “è socio di fatto della Inver e percepisce in nero parte delle somme introitate dalla Inver (...), è colui che in virtù del suo peso politico e dei suoi rapporti con Freni e Bruno (…) assicura sponde ed appoggi istituzionali [...]”.

 

E per i magistrati non lo fa gratis: “Il 29 marzo 2022 – riporta l’ordinanza – è stata intercettata all’interno degli uffici della Inver, una conversazione tra Pileri e Tommaso Verdini nel corso della quale si fa esplicito riferimento al fatto che mensilmente circa 20 mila euro sono consegnati al ‘ quarto socio... al babbo’”. […]

 

2. APPALTI E NOMINE LA RETE DEI VERDINI “AVEVANO RELAZIONI PURE NEL GOVERNO”

Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “la Repubblica”

 

[…] I Verdini, secondo le accuse, ricevevano dagli imprenditori milioni di euro camuffati da consulenze oppure contanti (in questo caso 500 mila euro in totale). Eppure, il 3 giugno 2022 Denis Verdini, parlando con Pileri, si lamentava dell’esiguità della mazzetta: «Appena il 10%». Poi i Verdini contattavano i funzionari Anas e si facevano consegnare informazioni privilegiate per fare ottenere gli appalti agli imprenditori amici.

 

denis verdini

Poi per ricompensare i funzionari Anas promettevano promozioni e ruoli apicali grazie a contatti con esponenti di Fs, Anas e anche con un sottosegretario del Mef, Federico Freni, non indagato e adesso sorpreso di essere finito negli atti dell’inchiesta. I Verdini ponte tra politica e affari, insomma.

 

I funzionari Anas Veneri e Cedrone offrivano «disponibilità a incontri con i privati fuori dalle sedi istituzionali per parlare delle procedure di gara in corso di svolgimento» e assicuravano «interventi in favore delle società degli imprenditori segnalati dai Verdini e da Pileri», si legge negli atti. Incontri che avvenivano con modalità che si addicono più a narcotrafficanti che a pubblici funzionari. Perché durante le cene i cellulari venivano lasciati in bagno e c’era anche chi chiedeva di attivare il disturbatore di frequenze, il Jammer.

 

federico freni denis verdini foto fatto quotidiano

Poi si vedevano nei bar di piazza Mazzini a Roma, dove la finanza ha monitorato consegne di pacchi regali prontamente adagiati sui sedili posteriori delle auto. E ancora nei ristoranti, a cena, sempre a Roma, alla “Nuova Fiorentina”, al Nazareno. O anche alla stazione Termini o nelle hall degli alberghi.

 

Davano pen drive con documenti riservati in merito ai bandi di gara, così da predisporre l’offerta tecnica adeguata in barba alla concorrenza. Si parla di appalti per 180 milioni di euro. Dieci milioni in Veneto, altri 10 in Puglia e anche in Basilicata. E poi 5 in Sardegna. In Umbria la finanza sospetta di un accordo quadro per gallerie da 16 milioni di euro. In cambio, gli imprenditori versavano un fiume di denaro. Qualcuno 7.500 euro al mese. Altri consegnavano fino a 30 mila euro in contanti in un solo giorno.

federico freni 5

 

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")