villa alexey sedov

LA PENETRAZIONE DEI SERVIZI SEGRETI RUSSI IN ITALIA SI FA SEMPRE PIU' INQUIETANTE - LA VILLA SEGRETA IN SICILIA DI ALEXEY SEDOV, IL GENERALE DEI SERVIZI DI PUTIN CHE GUIDA A MOSCA LA REPRESSIONE DEL DISSENSO – L’UOMO POSSIEDE BENI IMMOBILI PER UN MILIARDO DI RUBLI, TRA CUI UNA VILLA, UN APPARTAMENTO E UN TERRENO SULL’ISOLA. LA FIGLIA DEL GENERALE È SPOSATA CON UN SICILIANO, E CON BENI INTESTATI A CAPACI AL NIPOTE DEL GENERALE – L’INCHIESTA DELLA FONDAZIONE NAVALNY

 

 

Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

VILLA ALEXEY SEDOV

La penetrazione dei servizi russi in Italia si fa sempre più inquietante. Ed emergono sempre più dettagli allarmanti su quanto sia stata ramificata, e di quante complicità abbia goduto e quanto sia stata permeabile l’Italia a denaro russo su cui sarebbe stato forse meglio vigilare. L’ultima inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Alexey Navalny rivela che la famiglia di Alexei Sedov, il capo del secondo direttorato dell’FSB – quello incaricato formalmente della difesa della Costituzione e della lotta al terrorismo, in realtà della soppressione del dissenso interno – possiede beni immobili per un miliardo di rubli, tra cui una villa, un appartamento e un terreno in Sicilia.

 

alexey sedov 3

Sedov possiede una casa di 5.000 metri quadrati a Serebryany Bor, quartiere molto benestante di Mosca, bosco privato e vista sulla Moscova, valore 900 milioni di rubli (circa 15,5 milioni di dollari). Ma possiede anche un immobile e un terreno di grande pregio in Italia. In Sicilia. Nella zona di Capaci. Secondo la fondazione Fbk, il generale non può comprare immobili del genere, visto che guadagna circa 8 milioni di rubli all’anno. La casa di Mosca ha avuto di recente un cambiamento di intestatario, il nome del proprietario dell'immobile è stato modificato in “Federazione Russa”, e sarebbe stata acquistata da uno degli uomini più ricchi di Russia, il miliardario Vladimir Yevtushenkov, che è appaltatore del Ministero della Difesa e capo di “Sistema”, una società che tiene insieme una serie di cliniche. Anche la moglie di Sedov, impiegata della Banca centrale russa, non ha uno stipendio che possa legittimare questi beni.

alexey sedov

 

Esistono anche altre proprietà, che ci dicono molto su questa famiglia e sul legame tra intelligence e oligarchi. Di Sedov risulta un altro appartamento a Mosca nel quartiere Krasnaya Presnya (valore 35 milioni di rubli, circa 650mila euro). Il figlio Roman ha anche lui un appartamento nel centro di Pietroburgo, dello stesso valore. Colonnello dell’Fsb a sua volta, si è poi spostato in Gazprom, dove ha un incarico che prevede emolumenti di circa 17mila euro al mese.

 

La villa in Italia appartiene, secondo i documenti visionati dalla Fondazione Fsk, al genero del generale, un cittadino italiano di cui si hanno le generalità – V. L. Esistono anche un cottage a Sestroretsk e un appartamento a San Pietroburgo, che sono di proprietà di D. A. S., la figlia del generale, appunto: è lei che ha sposato l’italiano e ama la Sicilia. Dove anche il padre ha trascorso dei periodi. Anche se il luogo abituale delle sue vacanze è Mineralnye Vody. Nel settembre del 2018 la coppia ha avuto un figlio, che ha un nome di battesimo italiano, S., e a cui risulta intestato l’immobile.

alexey sedov 1

 

Per capire chi sia Sedov, basti ricordare che il secondo servizio del Fsb – erede del malfamatissimo quinto direttorato del Kgb – potrebbe essere coinvolto anche in operazioni all’estero tra le più gravi della Russia di Putin in questi anni. Secondo il collettivo investigativo Bellingcat, Vadim Krasikov, l’agente russo sospettato di aver commesso l’omicidio del Kleiner Tiergarten a Berlino (dove fu assassinato un ribelle ceceno-georgiano in pieno giorno), ha comunicato a lungo, nelle settimane precedenti l’omicidio, con Eduard Bendersky, un ex membro della sezione Spetsnaz dell’FSB, che era in viaggio di solito proprio assieme al direttore del secondo servizio dell’FSB, il generale Alexey Sedov. Il che lo fa fortemente sospettare di essere implicato in quella vicenda criminale.

alexey sedov 2vladimir putin fucilevladimir putin fucile

 

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…