renzi giorgia arianna meloni

RENZI, L’AFFETTA-MELONI! DAI VOTI PER LA RUSSA (OPERAZIONE SEMPRE SMENTITA) ALLE VOCI DI APPOGGIO ESTERNO AL GOVERNO, DALL'ANELLO "SMART" FINO ALLA GUERRA TOTALE SU ARIANNA: COSI’ E’ SCOPPIATO IL RAPPORTO TRA MATTEONZO E GIORGIA MELONI - SECONDO FRATELLI D’ITALIA LA ROTTURA HA UN MOTIVO BEN PRECISO: LE PRIME NOMINE RAI. NELLA FIAMMA TRAGICA MELONIANA C’È IL TIMORE (O LA PARANOIA) CHE QUANDO RENZI SI MUOVE DIETRO CI SIA L’ANTICIPAZIONE DI MOSSE BEN PIÙ AMPIE DI PEZZI DELLO STATO…

Simone Canettieri per “il Foglio” - Estratti

 

matteo renzi elly schlein partita del cuore

Tanti segnali e perfino regali. Poi il gelo, le ostilità palesi fino alla guerra termonucleare di questi giorni.

 

Renzi e Meloni: breve storia della coppia che scoppia. Eppure all’inizio   ci furono i voti  – non determinanti ma tranquillizzanti – per l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato per superare il muro di Forza Italia e del Cav. Operazione sempre smentita, ma condotta dietro le quinte da Francesco Lollobrigida con pezzi di Italia viva e di altre opposizioni.  

 

Poi arrivò – addirittura – un anello. Matteo Renzi regalò a Giorgia Meloni “una fede smart”, che collegata allo smartphone registra tutti i parametri vitali.

 

Salute, tecnologia e richiamo tolkieniano: cosa chiedere di più dalla vita? La legislatura iniziò dunque con la ricerca da parte dell’ex premier fiorentino di   un canale personale e politico con la quasi coetanea assurta al soglio di Palazzo Chigi. Messaggi, consigli più  o meno richiesti sulla politica estera, battute, il ruolo di pontiere di Roberto Giachetti, deputato romano renzian-radicale, da sempre “amico de Giorgia”. In più di un’occasione Renzi s’offrì senza soffrire: giustizia, riforma del premierato. “Noi ci siamo”. 

 

GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA

(...)

 

Meloni, dice chi la conosce bene, non si è mai fidata fino in fondo del capo di Iv. Difficile darle torto, d’altronde.  Tutti in Parlamento, perfino l’ultimo dei commessi, sa che Renzi prima ti avvolge e poi fa come un’anaconda: zac. Per informazioni chiedere a Enrico Letta, agli ex segretari del Pd, ma anche a Giuseppe Conte: trofei di caccia renziani.

matteo renzi in vacanza foto di chi

 

 

Secondo Fratelli d’Italia la rottura totale dei rapporti con il “mondo di Matteo” ha un motivo ben preciso: le prime nomine Rai. La richiesta di ascolto e posti che non viene esaudita, “al contrario di Pd e M5s”, ricordano ancora oggi dalle parti del senatore di Rignano. Meloni decide di non concedere spazi a Iv nei posti di sottogoverno e Lollobrigida, secondo indiscrezioni confermate, si rifiuta di dare udienza privata ai vertici di Iv. Vero, falso, possibile.

giorgia arianna meloni

 

Sta di fatto che dopo un anno di governo si rompe l’idillio. Qualcosa accade. Nel novembre del 2023 Renzi chiederà le dimissioni proprio di Lollobrigida per la faccenda del Frecciarossa fatto fermare a Ciampino. Poi dopo un  mese e mezzo condurrà una battaglia parlamentare durissima contro il sottosegretario alla Giustizia di FdI Andrea Delmastro, presente a Capodanno con il suo caposcorta durante una festa finita con il ferimento di un uomo per via di un colpo partito dalla pistola di un altro parlamentare meloniano, Emanuele Pozzolo (ora sospeso).

matteo renzi mangia un ghiacciolo alla partita del cuore

 

Un crescendo. Fino allo  scontro  su Arianna Meloni, sorella e affetto stabile della premier. Con la batteria di dichiarazioni contro Renzi e renziani fatta scattare dai vertici della Fiamma magica. L’ex premier dipinto come “un boss di provincia”, pronto a liberare “la muta dei cani”. E lui che si difende e accusa la parentocrazia che anima il governo. E si riparla di nomine: ancora Rai e in più Ferrovie. Segue uno scambio di strali che ancora va avanti senza sosta: complotti, pensieri di strani giochi con magistratura e stampa di sinistra. Renzi dice che nella masseria Beneficio, dove si trova la premier, si è rotta l’aria condizionata e a qualcuno è andato un panzerotto di traverso.

 

giorgia arianna meloni

Nel circolo ristretto del mondo meloniano c’è il timore che quando Renzi si muove dietro ci sia comunque l’anticipazione di mosse ben più ampie di pezzi dello stato. Paranoie e veleni. Canali interrotti. Renzi sotto sotto è contento: le bordate del Giornale e di FdI lo hanno rimesso al centro della scena, gli hanno dato verve  per rientrare nel centrosinistra con i galloni di oppositore supremo della destra. E’ convinto che la premier non durerà. 

matteo renzi in vacanza 1 foto di chi

 

matteo renzi elly schleinmatteo renzi agnese al matrimonio di Anant Ambanigiorgia meloni e arianna entrano in palestra foto di chimatteo renzi elly schlein

(...)

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…