matteo salvini

È SEMPRE ELITE VS POPOLO - SE LE SARDINE RIEMPIONO LA PIAZZA DI BOLOGNA, SALVINI ACCHIAPPA CONSENSI NELL’EMILIA RURALE - TRA MAIALI, MELONI E DOPPIETTE, UN ELETTORATO DI PERIFERIA SPINGE LA LEGA: “I CAPI DEL PD STANNO NELLE CITTÀ, I LORO PARENTI PURE, SI FANNO I PIACERI TRA DI LORO” - GLI ABITANTI NEL MODENESE: "DOPO 74 ANNI DI PCI E PD VOGLIAMO UN CAMBIAMENTO VERO"

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

MATTEO SALVINI

“Perché qui da noi cresce la Lega? C' è voglia di cambiamento». Michele esce dalla libreria-edicola di via Giovanni Pico con la Gazzetta di Modena in mano e si infila in macchina. «Dopo 74 anni di Pci e Pd, permette che si abbia voglia di qualcosa di diverso, proviamo no? E guardi che io prima votavo a sinistra». La signora Gemma lavora in banca ed è in pausa caffè. Dall' altra parte del bancone la barista con i capelli corti e biondi con un ciuffo viola ci invita a guardare quanti edifici sono ancora in ricostruzione dopo il sisma del 2012.

 

Usciamo per le vie di Mirandola e andiamo a vedere. Molti palazzi sono nuovi, alcuni in piena lavorazione con le gru che ruotano sui tetti, il Duomo è come nuovo di zecca. C' è ancora molto da fare, dopo quel terremoto che causò 28 morti e lo sfollamento di 45 mila persone nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Ma oggi oltre 15 mila famiglie sono rientrate nelle proprie case. Eppure da queste parti, dove operano 115 mila imprese che danno occupazione a 450 mila lavoratori e creano il 2,4% del Pil nazionale, il mantra è "cambiamento".

MATTEO SALVINI

 

È la periferia contro le città. La provincia delle montagne e della bassa modenese attaccata al mantovano dove vive chi si sente dimenticato. Alcuni giorni fa in televisione Pierluigi Bersani aveva detto di sentire vicino il popolo di Salvini. Ieri sera avrebbe avuto una grande occasione, sarebbe dovuto andare nel ristorante dello chef stellato Massimo Bottura, nel salotto di Modena. Ospite d' onore della cena elettorale il candidato Dem Bonaccini. Per essere presente bisognava mettere mano al portafoglio: mille euro.

 

«Le persone non vogliono cambiare per il gusto di cambiare», spiega il trentaduenne deputato di Mirandola Guglielmo Gollinelli, che coltiva meloni e alleva suini. Nel tempo libero fa i salami con il sindaco del suo paese, il leghista Alberto Greco, eletto sette mesi fa dopo 74 anni di impero Pci-Pd.

MATTEO SALVINI IN GELATERIA

 

Greco è una vistosa macchia verde nella cintura sempre meno rossa di Modena. Miranda come San Felice e Finale Emilia che cambiarono colore politico nel 2016. Gollinelli sta aspettando agricoltori e cacciatori per una cena elettorale offerta dal candidato Roberto Lodi. C' è pure l' ex ministro dell' Agricoltura Gianmarco Centinaio. La loro analisi è semplice.

 

Dicono che i "signori delle tessere" hanno investito in infrastrutture solo lungo la via Emilia. Attendono da anni la strada cispadana che dovrebbe collegare Ferrara a Parma incrociando la A22 Modena-Brennero: in una zona piena di aziende biomedicali, meccaniche e agricole. «Quando piove ed esonda il Secchia, chiedono i ponti e il traffico impazzisce», precisa Golinelli.

 

MATTEO SALVINI

Ci spostiamo a Concordia sulla Secchia. Incontriamo Renzo Belli. Dopo il sisma è stato nominato farmacista dell' anno e la presidenza della Repubblica gli ha riconosciuto la medaglia d' oro per merito civile. Ci fa vedere il parco della sua villa antica dove ha ospitato e dato da mangiare a 150 sfollati. «Io ho visto l' assalto della strada che si alzava davanti ai miei occhi come un' onda alta quasi un metro, sembrava la coda di un drago. Non è vero che sono stati svelti a fare la ricostruzione, tutte bugie. I capi del Pd stanno nelle città, i loro parenti pure, si fanno i piaceri tra di loro». Il dottor Belli, cattolico e moderato, prima votava Forza Italia e Berlusconi, ora Lega e Salvini.

MATTEO SALVINI CON LA PRIMA PAGINA DI REPUBBLICA CANCELLARE SALVINI

 

Lasciamo la pianura e saliamo sugli Appennini. L' ondata leghista ha espugnato Pievepelago, Fiumalbo e soprattutto Pavullo nel Frignano, 15 mila abitanti e un ospedale nel quale è stato chiuso il Punto Nascita. I parti sono scesi sotto quota 500 e il Punto è stato considerato "pericoloso" perché i ginecologi con pochi pazienti avevano perso la mano in sala parto. Sono venuti sia Bonaccini sia Borgonzoni a promettere che verrà riaperto. È scettico Gaetano Vandelli, barba bianca e faccia simpatica. È lo storico presidente del comitato 95 (anno di fondazione) che interpreta il sentimento di abbandono in queste valli. «A Pavullo serve un territorio e un bacino montano di 40 mila persone. Non lo so se la Borgonzoni potrà fare meglio.

matteo salvini al museo peppone e don camillo 1

 

So però che a chiudere il Punto Nascita è stato Bonaccini. È venuto in campagna elettorale a dirci che l' avrebbe riaperto se non fosse stato osteggiato dall' ex ministro dei 5 Stelle Grillo. Ora sostiene che potrà farlo perché il nuovo ministro Speranza gli dà ascolto. Vedremo».

 

L' unico modo per riaprirlo ed evitare che le donne partoriscano in autoambulanza, dicono i leghisti, è di derogare ai parametri nazionali dei 500 parti considerando i problemi che ha una popolazione di montagna. Su queste montagne è venuto a rifugiarsi Francesco Guccini. In questi giorni ha dichiarato di «sentirsi circondato».

matteo salvini a brescello con la statua di don camillo

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