1. TUTTO S’È RISOLTO IN UNA RESA DEI CONTI INTERNA A UN SOLO PARTITO, CON IL “TRADITO” LETTAGONIA CHE NON S’È NEPPURE PRESENTATO E CON I “MEMBRI DELLA DIREZIONE” CHE LO SILURAVANO “PER SENSO DI RESPONSABILITÀ” E PERCHÉ “CE LO CHIEDE IL PAESE”, SENZA PASSARE DALLE ELEZIONI. POSSONO BASTARE LE PRIMARIE DEL PD, NO? 2. MA SE QUELLO CHE STA COMBINANDO IL PARTITO-MUCCA DEL NAZARENO L’AVESSE FATTO FORZA ITALIA CHE COSA TROVERESTE OGGI SCRITTO SUI GIORNALONI DI LOR SIGNORI? 3. TITOLI COME “CADE IL GOVERNO PER UNA FAIDA INTERNA A FORZA ITALIA”. EDITORIALI DI SCALFARI SU “QUEL DISPREZZO TUTTO BERLUSCONIANO PER IL BENE COMUNE”. INTERVISTE ALLE ZAGREBELSKE VARIE IN CUI SI DENUNCIA “LO STRAPPO DI UNA DESTRA CHE CALPESTA LE ISTITUZIONI PERCHÉ NATURALMENTE EVERSIVA”. INVECE HA FATTO TUTTO IL PD E ALLORA AL MASSIMO CI DICONO CHE SÌ, FORSE ERA MEGLIO ARRIVARCI DIVERSAMENTE MA TANT’È 4. IN UN PAESE CHE HA DATO I NATALI A PULCINELLA, NON È FACILE DIRE DOVE SIA LA DESTRA O DOVE SIA LA SINISTRA. IN COMPENSO, DOVE ABITI L’IPOCRISIA È CHIARISSIMO

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - CIO' CHE E' BENE PER IL PD E' BENE PER LA NAZIONE
L'arte per l'arte, si diceva un secolo fa. E sembrava già decadente. Oggi si potrebbe parlare di potere per il potere, guardando alla marcia del Rottam'attore su Palazzo Chigi senza passare dalle elezioni. Possono bastare le primarie del pd, no? La miseria spirituale di una politica ridotta a un'interminabile catena di spot, con i titoli al posto dei programmi e le risposte a ogni problema in 140 caratteri, ha almeno un piccolo pregio: inutile preoccuparsi che la presa del potere alla maniera di Renzie possa rappresentare un precedente pericoloso.

Siamo di fronte ad attori che non conoscono il concetto di memoria o di storia. Tutto s'è risolto in una resa dei conti interna a un solo partito, con il "tradito" Lettanipote che non s'è neppure presentato e con i "membri della direzione" che lo siluravano "per senso di responsabilità" e perché "ce lo chiede il Paese". E che lugubre perfezione stilistica, i suddetti membri di partito che votavano la mozione-killer in un salone semibuio alzando il cartellino appeso al collo.

Ma se quello che sta combinando il partito-mucca del Nazareno l'avesse fatto Forza Italia che cosa trovereste oggi scritto sui giornaloni di Lor signori? Titoli come "Cade il governo per una faida interna a Forza Italia". Editoriali di Barbapapà su "quel disprezzo tutto berlusconiano per il bene comune". Interviste alle zagrebelske varie in cui si denuncia "lo strappo di una destra che calpesta le istituzioni perché naturalmente eversiva". Invece ha fatto tutto il pd e allora al massimo ci dicono che sì, forse era meglio arrivarci diversamente ma tant'è.
Non è facile dire dove sia la destra o dove sia la sinistra, in Italia. In compenso, dove abiti l'ipocrisia è chiarissimo.

2 - ARRIVA MATTEO, IL REUCCIO CHE S'INCORONA DA SOLO. E ALLORA VIVA MATTEO!
In giornate come queste, con le notizie principali già bruciate da internet e dai telegiornali, della carta stampata restano le opinioni e qualche minimo retroscena. Eziolo Mauro impiega sette colonne di piombo per giustificare in nome del realismo "l'azzardo da acrobata" di Matteuccio, concede che a Palazzo Chigi era meglio arrivarci in altro modo, ma poi chiude così: "Se il governo sarà capace di dare una scossa nei tempi, nei modi, nei nomi, nei fatti, allora è possibile che il Paese si rimetta in piedi e che la contraddizione venga scusata dai risultati (...) Altrimenti la sinistra avrà divorato un altro leader e un'ultima occasione. Per queste ragioni palazzo Chigi per Renzi non è un punto d'arrivo, ma una partenza. E il cambiamento non è un'opzione politica, ma una magnifica condanna" (pp. 1-33).

Spettacolare la piroetta del Corriere delle banche, con padre Massimo Franco che si espone al posto del suo direttore e riesce a scrivere: "Il paradosso di queste ore sono la lacerazione e il conformismo di un Pd che aspira a essere il pivot della politica. Ma intanto sprigiona instabilità, scaricando sull'Italia le sue faide interne. E passa in pochi giorni dagli applausi a Enrico Letta a un ruvido benservito. Di fatto, opaco" (p. 1). Ben detto, ma si riferiva al Pd o al Corriere della Sera?

Non male anche la Stampa dei Lingotti in fuga che in prima pagina titola alla perfezione: "Renzi sfila il governo a Letta". Poi, però, in sede di commento, giustifica "la spregiudicatezza di Renzi non superiore a quella mostrata dagli accaniti sostenitori delle larghe e poi piccole intese rapidamente saliti sul nuovo carro, ma con molto coraggio in più" (Elisabetta Gualmini, p. 1). Il Messaggero, lettiano fino a pochi giorni fa, riconosce ed esalta "la forza di un gesto" e si chiede semplicemente se "il segretario ce la farà o si esaurirà in se stesso come un fuoco di paglia" (p. 1).

Un capitolo a parte merita la reazione di Confindustria: "Nessuna cambiale in bianco a Renzi" (Stampa, p. 11). E c'è da capirli, sono quasi tutti protestati.

3 - SPAZIO STATISTI (BREVE INTERLUDIO)
"Questa è l'Italia che meno amo, quella che ha un applauso per ogni vincitore" (Pietro Nenni)

4 - COMPAGNI, CHI NON OCCUPA PREOCCUPA. E LUI OCCUPA
Dunque re Giorgio si dà tempi rapidi e prepara consultazioni e incarico a razzo, senza crisi in Parlamento. Tanto hanno deciso tutto i leader extraparlamentari. Cominciamo dal premier che se ne va: "Letta, un addio amaro: ‘I farisei mi hanno sfiduciato ma non accetterò strapuntini. Ho capito troppo tardi il tranello dei mediatori'. La decisione di non andare in direzione e di far tacere i suoi dopo l'invito del Colle alla cautela" (Repubblica, p. 4). Sulla stessa linea il racconto del Messaggero: "Letta si dimette e accusa: mi ringraziano? Da farisei. Telefonata-chiave del Colle" (p. 3). E' nato con Re Giorgio ed è caduto con Re Giorgio, senza mai allungarsi il guinzaglio. Parole grosse sul Cetriolo Quotidiano: "Accompagnato alla porta Letta sbotta: ‘Filibustieri'" (p. 5).

Ed eccoci invece al vincitore di tappa: "L'alieno alla prova del nove. ‘Un dovere il cambio radicale'. Renzi ha rottamato tutto quello che ha incontrato sulla strada per Palazzo Chigi" (Stampa, p. 4). Per il Cetriolo, "Renzi già con il pallottoliere. Al senato rischia grosso. L'orazione dell'autoincoronazione, poi la lunga notte tra trattative e proposte. Venodoliani fuori dai giochi, Alfano pressa per restare" (p. 4). Per il Giornale "Renzi durerà poco", ma una cosa bella spera di farla: "Occupa Palazzo Chigi e vuole già scaricare Alfano" (p. 3).

5 - POLTRONE CHE PASSIONE
E ora vai con il totoministri, uno sport che l'Italia dovrebbe portare alle Olimpiadi. Repubblica: "Guerra e Boeri per Sviluppo e Lavoro, ipotesi Reichlin per l'Economia. Renzi vuole ridurre a 15 i dicasteri. I consigli di Draghi" (p. 6). Corriere: "Squadra snella: 50 in lizza per dodici posti. Alfano resta vice, tra i tecnici spunta Colao. La lista pronta in 7 giorni, i nomi di Flick per Giustizia ed Emiliano per i Trasporti. Molte le ipotesi per l'Economia: Reichlin, Boeri, Padoan, Barca e Bini Smaghi" (p. 10). Messaggero: "Massimo 12 ministri. Giustizia, ipotesi Vietti. Tesoro, avanza Reichlin" (p. 6).

6 - E ORA OPERAZIONE RE ROMANO
Mentre Re Giorgio si prepara ad avviare l'era Renzie e Donna Clio preme per chiudere gli scatoloni, il Vindice Prodi scalda le trippe a bordo campo. Si va a prendere la Legion d'Onore dai francesi, come in passato ha fatto il suo grande amico Abramo Bazoli, e si fa intervistare da Alessandro Barbera della Stampa: "Ora bisogna cercare l'intesa contro l'austerità. Subito un asse con Francia e Spagna per politiche più espansive". Poi il colpo da maestro del vero democristianone: "Sull'addio di Letta non parlo. Fino a prova contraria sono un pensionato" (p. 9). Ecco appunto, fino a prova contraria.

7 - BANANA RELOADED
Sempre perché l'ipocrisia è ormai la cifra dominante, ecco a voi un non-caso: "Al Quirinale dopo la condanna. Berlusconi sfida Napolitano. Guiderà la delegazione forzista" (Repubblica, p. 10). Idem sul Cetriolo Quotidiano: "E il condannato Berlusconi salirà al Colle per Forza Italia" (p. 4). E certo, è tutta roba sua.
La Stampa si dedica a cose più sostanziali: "Berlusconi attendista ma teme un esecutivo che duri fino al 2018. ‘Ci possono essere proposte interessanti che potremmo votare anche noi". Gli irriducibili Fitto, Santanchè e Capezzone vorrebbero invece un'opposizione dura" (p. 8).

8 - MA FACCE RIDE!
"I paletti di Alfano: ‘Grandi cose o si vota'" (Repubblica, p. 11).
Lupi: "Noi siamo stati vicini a Enrico fino all'ultimo" (Corriere, p. 6)
Casaleggio: "Da noi la diversità di opinione è legittima" (Repubblica, p. 11).
Fassino: "Rispettare Enrico. Sperimentai su di me solitudine e ingenerosità" (Stampa, p. 13).

10 - CARAVAN PETROL
Notizie non belle per Eni, almeno a giudicare da quanto riporta il Corriere: "Eni, effetto Libia e Nigeria. I barili si fermano a 1,6 milioni al giorno. Utile netto in calo a 4,43 miliardi di euro. Scaroni: nomine? Non all'ultimo momento" (p. 47). Malizioso il Cetriolo Quotidiano: "Conti Eni, festeggia solo Scaroni. Crisi e Libia abbattono gli utili 2013, ma dividendo generoso nell'anno delle nomine dei vertici" (p. 10)
Poi passa Repubblica e rimette le cose a posto scegliendo di guardare al futuro: "Eni aumenterà la produzione del 3%, dismissioni per 9 miliardi in tre anni" (p. 25).

11 - AGENZIA MASTIKAZZI INTERNATIONAL
"Il nuovo marchio Fiat-Chysler? L'idea di un haiku giapponese. Di Robilant: com'è nato il logo Fca per il gruppo" (Corriere, p. 47). Nettamente più rilassati, adesso, i cassintegrati di Mirafiori.

 

LETTA SI CONGEDARENZI CONVINCE TUTTI ALLA DIREZIONE PD BY VINCINO matteo renzi alla direzione pd matteo renzi arriva in smart all incontro con letta matteo renzi arriva in smart all incontro con letta CUPERLO RENZI CIVATI PITTELLA TOCCA LA PANCIA DI RENZI LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI SCHIFANI E BRUNETTA BRUNETTA E BERLUSCONI CLIO E GIORGIO NAPOLITANO CLIO E GIORGIO NAPOLITANO CON BERGOGLIO FOTO LAPRESSE LETTA ALFANO LUPI

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…