francesco ignazio moser carla e family

“NON HO NESSUNA NUOVA FIAMMA” – Il 71ENNE FRANCESCO MOSER GARANTISCE DI NON AVERE FIDANZATE DOPO L’ANNUNCIO DEL DIVORZIO DA CARLA SPOSATA 41 ANNI FA: “ESCLUDO DI POTERVI STUPIRE CON QUALCHE PAPARAZZATA. NON C’ERANO PIÙ LE CONDIZIONI, CI SIAMO LASCIATI CON SERENITÀ" - LA MOGLIE SEMBRA SOFFRISSE LA FAMIGLIA RODRIGUEZ: IL TERZOGENITO IGNAZIO È FIDANZATO CON CECILIA, SORELLA DI BELEN…

Marco Bonarrigo per corriere.it

francesco moser carla merz e figli

 

Nessun paragone possibile con Ilary e Francesco. Ma anche loro, Francesco & Carla, sono (sia pure in modo diversissimo dai Totti) una coppia storica dello sport italiano che ha appena deciso di separarsi.

 

Francesco Moser e Carla Merz divorziano dopo quasi 42 anni di matrimonio. Lui uno dei grandissimi del ciclismo e dello sport italiano, lei elegante rampolla dell’alta borghesia trentina che si innamorò di questo ruvido figlio di contadini del borgo di Palù di Giovo che incantò l’Italia vincendo Giro, Mondiale, Roubaix e tanto altro. Lui sempre a zonzo per il mondo (anche dopo la fine della carriera, come testimonial o opinionista), lei — presenza discretissima — impegnata a crescere e bene i tre figli, Francesca, Carlo e Ignazio.

 

francesco moser

La coppia — separata dal 2019 — ha divorziato formalmente a inizio luglio. Al momento della separazione, i ben informati spiegarono che Carla soffriva la perdita della quiete familiare nel borgo in cui viveva da 40 anni trasformato in una sorta di buen ritiro della famiglia Rodriguez: il terzogenito Ignazio, infatti, ex promessa del ciclismo poi diventato modello e influencer, è da tempo fidanzato con Cecilia Rodriguez, sorella di Belen, e la coppia — con amici e parenti — soggiornerebbe spesso e volentieri nel maso di Palù.

 

 

moser cecilia rodriguez

Gli altri due figli, Francesca e Carlo, invece, si occupano attivamente dell’azienda vinicola di famiglia che sta raggiungendo — sia a livello qualitativo che quantitativo — una notevole eccellenza produttiva. Il destino dei coniugi Moser è lo stesso di tanti fuoriclasse del ciclismo italiano, come ad esempio Claudio Chiappucci e Gianni Bugno: attesi a una vita normale (e a una presenza in famiglia più continua) a fine carriera, non riescono ad abituarsi a ritmi ordinari e vanno sempre in fuga. La differenza è che il matrimonio con Carla è durato moltissimo. Come i Totti, anche i Moser (ma a parlare a giornalisti amici fu solo Francesco) tre mesi fa smentirono ogni voce di divorzio.

 

 

FRANCESCO MOSER E IL DIVORZIO DA CARLA

Silvia M. C. Senette per corriere.it

 

francesco moser carla merz

Nelle stesse ore in cui i riflettori italiani si surriscaldano per illuminare ogni scorcio della separazione tra il «pupone» Francesco Totti e il volto Mediaset Ilary Blasi, in Trentino a fare scalpore è la notizia del divorzio di un altro Francesco: il campione di ciclismo di Palù di Giovo, Francesco Moser. La coppia, apparentemente inossidabile, che il coriaceo pistard 71enne formava con la riservata e altolocata Carla Moser si è sgretolata al fotofinish, dopo una gara durata 41 anni e iniziata con quel «sì» pronunciato l’8 dicembre 1980 a Trento.

 

La crisi iniziata quattro anni fa

francesco moser

Il documento che «separa ciò che Dio ha unito», però, è solo «un atto burocratico del tribunale, l’ufficializzazione di un percorso di separazione iniziato quattro anni fa». A confermarlo è lo stesso «Sceriffo», raggiunto al telefono nelle vigne del suo Maso Warth, a Gardolo, in cui vive da solo.

 

L’ormai ex moglie è invece tornata da tempo nella casa della sua famiglia di origine, lasciando quella proprietà in campagna che assieme, dopo i primi anni trascorsi da sposini in val di Cembra, avevano deciso di acquistare e ristrutturare. Lì Moser aveva creato con successo l’azienda agricola in cui oggi coltiva Moscato giallo, Müller Thurgau, Riesling, Gewürztraminer e Chardonnay, trasferendo dalle storiche cantine di Palù di Giovo l’arte vitivinicola avviata nel 1979.

cecilia rodriguez moser

 

Una passione totalizzante, come nella tempra del grintoso ex ciclista su strada, ripresa una volta appesa la bicicletta al chiodo e che ha forse contribuito a raffreddare i rapporti con una moglie discreta e silenziosa, abituata a restare nell’ombra e a subire un confronto costante con priorità che la vedevano comunque seconda. «Se prima il ciclismo era la sua passione e lo accettavo, adesso mi pesa un po’ di più», ammetteva con sconfortata sincerità in una delle sue rarissime esposizioni mediatiche, ormai una decina d’anni fa.

 

Il campione: «Non c’erano più le condizioni»

ignazio moser e cecilia rodriguez a natale

Decisamente più disinvolto con fotografi e giornalisti, il campione delle due ruote — 273 le vittorie su strada nel suo palmarès — giura che, questa volta, la notizia del divorzio non è trapelata per sua volontà. «Sarà uscita dal tribunale — ipotizza Moser —. Di certo non l’ho data io. Anche perché non ho niente da dire: tanto la cosa è andata così e non c’è più niente da fare».

 

Una velata amarezza che, nelle sue parole, si avverte a più riprese nonostante voglia precisare che i suoi rapporti con l’ex consorte siano piuttosto distesi. «Noi andiamo ancora d’accordo e qualche volta ci vediamo — spiega —. Ma ormai non c’erano più le condizioni e basta. Il nostro è stato un rapporto che è durato una vita, abbiamo avuto tre figli e molte soddisfazioni sempre condivise, però dopo trent’anni non c’erano più le condizioni che ci avevano uniti e ci siamo separati con serenità». L’ufficializzazione del divorzio era solo un passaggio burocratico, ma inevitabile. «Ormai avevamo cominciato un percorso che andava chiuso e l’abbiamo chiuso. Basta: non c’erano più soluzioni diverse da prendere in considerazione».

moser cecilia rodriguez

 

cecilia rodriguez ignazio moser.

Nessuna nuova fiamma

Il pistard parla con serena rassegnazione. «Nessun pentimento — garantisce — È così e basta». Dentro di lui permane la convinzione e la soddisfazione di aver offerto ai tre figli, Francesca, Carlo e Ignazio, un modello di coppia e famiglia felice. «Siamo andati avanti per più di trent’anni senza mai problemi. Poi, però, è andata com’è andata. Va bene così. Dispiace solo che ora c’è chi avrà da ricamarci sopra, ma i miei figli hanno vissuto con noi questo cambiamento, sapevano che questo momento sarebbe arrivato. Oggi è inutile commentare quello che è stato, tanto non servirebbe più a niente». L’amarezza si stempera solo quando si sente domandare se ci si debba aspettare il colpo di scena di una nuova fiamma all’orizzonte. «No, no — ride di gusto —. Niente colpi di testa, niente di niente: escludo assolutamente di potervi stupire con qualche paparazzata».

 

ignazio moserignazio moser e cecilia rodriguez 1ignazio moser e cecilia rodriguez 5

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?