real madrid atalanta

SPORTIELLO HORROR: L’ATALANTA E’ FUORI DALLA CHAMPIONS – PARDO: IL PRIMO GOL "LA DEA" "SE LO E’ FATTO DA SOLA” – CARESSA SE LA PRENDE CON LA MITOLOGICA “COSTRUZIONE DAL BASSO” MA SPORTIELLO STAVA RINVIANDO LUNGO – IL FLOP DELLE ITALIANE IN CHAMPIONS. PER CARESSA “IN EUROPA PAGHIAMO IL PESO DEL PALLONE PIU’ LEGGERO RISPETTO A QUELLO CHE USIAMO IN ITALIA” -  IL DIRETTORE DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI DEL REAL MADRID, EMILIO BUTRAGUENO: “UN RITORNO DI CR7? VEDIAMO” – VIDEO

 

Marco Guidi per gazzetta.it

 

REAL MADRID ATALANTA sportiello

Si chiama Champions League, si legge qualità. Troppa quella del Real Madrid, per cui la coppa è una gustosa abitudine, se confrontata con la cifra di talento della pur volenterosa Atalanta. Così, se all'andata c'era il rimpianto per l'espulsione di Freuler e una partita condizionata da un episodio arrivato troppo presto (17'), i 90' di Valdebebas promuovono i blancos senza appello. Il 3-1 finale è la fotografia di una gara che solo in avvio gli uomini di Gasperini sembrano poter giocare almeno alla pari. Pura illusione. Perché il Real stasera ha tutto più della Dea.

 

REAL MADRID ATALANTA

Classe, esperienza, persino brillantezza fisica (e questo sorprende un po', se pensiamo che l'Atalanta in Italia trita gli avversari sul ritmo). E se domani la Lazio non fa il miracolo, quasi impossibile, con il Bayern, la Serie A abbandona l'Europa che conta: ai quarti di finale non ci saranno italiane. E per l'undicesimo anno consecutivo, non sarà un nostro club ad alzare la coppa dalle grandi orecchie. Uno scenario sconfortante per il nostro calcio.

 

Rispetto alla partita d'andata, Zidane recupera Sergio Ramos, Valverde e Benzema, tutti titolari, più Marcelo e Rodrygo per la panchina. Squalificato Casemiro, Zizou ridisegna il suo Real con la difesa a tre vista già sabato in Liga con l'Elche. Gian Piero Gasperini conferma Sportiello tra i pali, preferito per la quarta gara di fila a Gollini, e davanti schiera Malinovskyi e Pasalic ai lati di Muriel. Pessina arretra a centrocampo, dove manca Freuler, espulso a Bergamo.

 

REAL MADRID ATALANTA

Da subito il Real rende chiaro il suo piano di gioco. Tanto possesso, con continui interscambi nelle posizioni tra centrocampisti e punte, per sfruttare il disallineamento nel pressing nerazzurro. In pratica, la stessa tattica usata con successo al Gewiss Stadium fino a quando la gara è stata undici contro undici. Stavolta, però, l'Atalanta in avvio ha più ritmo e organizzazione. E già al 3' si fa vedere dalle parte di Courtois: cross di Muriel, tocco al volo di Gosens, ma tra le braccia del portiere. Il problema della Dea è però la qualità delle giocate individuali, con Malinovskyi e lo stesso Muriel che faticano da matti a trovare spazi e tempi. Anzi, è dalle loro palle perse che nascono le azioni spagnole più pericolose.

 

Come al 27', quando in un ribaltamento veloce Vinicius semina il panico in area nerazzurra, dopo lo scambio con Benzema: Djimsiti mura in tackle davanti a Sportiello. La partita sembra comunque equilibrata e bloccata, quando arriva un episodio a indirizzarla. È il 34', Sportiello in fase di impostazione consegna il pallone a Modric (erano 4-5 i giocatori del Real in pressione alta sul primo palleggio ospite), abile a recapitarlo poi subito sui piedi da killer spietato di Benzema a centro area: da lì, il francese non sbaglia neanche bendato.

 

REAL MADRID ATALANTA benzema

Un fulmine a ciel sereno, perché ora all'Atalanta servono necessariamente due gol per evitare l'eliminazione. Uno prova a farlo Malinovskyi al 43', ma il sinistro dai 20 metri dell'ucraino è largo. Una timida risposta. La chance potrebbe averla Muriel in chiusura di tempo, ma l'arbitro Makkelie fischia la fine prima che il colombiano possa ricevere e partire palla al piede sulla trequarti dei blancos.

 

REAL MADRID ATALANTA

Gasperini all'intervallo si gioca la carta Duvan Zapata, passando alle due punte e togliendo Pasalic. L'Atalanta ora ha più peso davanti, ma ovviamente si espone di più alle controffensive madrilene. Al 52' Vinicius fa tutto bene, partendo dalla sua metà campo, ma di fronte a Sportiello allarga troppo la conclusione con l'esterno destro. Il brasiliano è però in palla e al 58' sgasa di nuovo sul lato sinistro e viene steso da Toloi, prima fuori con una gamba e poi all'interno dell'area con l'altra. Per Makkelie è rigore, confermato poi dal check del Var. Un minuto prima, Gasp aveva perso Gosens per infortunio e aveva azzardato la mossa Ilicic. È proprio un errore in palleggio dello sloveno, entrato a freddo, a lanciare Vinicius nell'azione che porta al penalty, trasformato con la consueta freddezza da capitan Sergio Ramos, poco dopo sostituito da Militao.

 

caressa

Al 67' Zapata potrebbe riaccendere una fiammella di speranza, ma sull'assist di Malinovsky calcia in girata troppo centrale e Courtois riesce a opporsi. Subito dopo, Benzema impegna prima Sportiello di testa, poi sulla respinta colpisce il palo. Il finale di gara è pieno di occasioni, perché le squadre, con la qualificazione ormai non più in bilico, giocano a viso aperto. Courtois dice ancora no a Zapata al 76', poi il neo entrato Rodrygo emula il connazionale Vinicius, arrivando in azione solitaria sino dalle parti di Sportiello, ma deragliando poi sul fondo.

pierluigi pardo foto mezzelani gmt026

 

All'83' Muriel, sin lì impalpabile, disegna una splendida punizione a scavalcare la barriera e stavolta Courtois può solo toccare il pallone, prima che termini in rete. È il 2-1. C'è ancora partita? Risponde subito di no Asensio, altro subentrato, specializzato nell'infliggere l'ultima coltellata al cadavere delle italiane (la Juve ne sa qualcosa...): il suo sinistro trova scoperto il primo palo di Sportiello e ri-chiude la pratica. Gioco, partita, qualificazione Real.

 

 

BUTRAGUENO

Da corrieredellosport.it

butragueno cr7 zidane

Una parola, si è lasciato scappare solo una parola. Ma quel "vediamo" fa tutta la differenza del mondo tra il chiudere o l'alimentare una prospettiva di mercato. Il direttore delle relazioni istituzionali del Real Madrid, Emilio Butragueno, ai microfoni di Sky Sport ha tentato di scegliere la prima via quando gli è stato domandato se fosse possibile un ritorno di Cristiano Ronaldo in Spagna. Ma durante il suo dribbling si è lasciato sfuggire quella parola, che non farà altro che rendere più rumorose le sirene.

 

Le parole di Butragueno

butragueno 1

Ecco infatti la risposta del dirigente dei blancos nel pre-partita del match di Champions League: "Un possibile ritorno di Cristiano Ronaldo? Vediamo. Siamo concentrati sulla partita, tutte le energie per noi e i giocatori sono rivolte all'Atalanta. Vogliamo dare una gioia ai nostri tifosi e accedere al sorteggio di venerdì".

algoritmo di caressaalgoritmo di caressaJORGE EL MAGICO GONZALEZ BUTRAGUENO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…