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NON VI TIRÀ PIÙ? ATTENZIONE AL RUOLO DELLA PSICHE CHE PORTA A NEGARE IL PROBLEMA E A NON TROVARE SOLUZIONI E CURE: OGGI NON SI PARLA PIÙ DI IMPOTENZA PERCHÉ IL PROBLEMA PUÒ ESSERE RISOLTO AL PARI DI ALTRE MALATTIE – BISOGNA, PERÒ, FARE I CONTI CON LA MEMORIA: QUANDO UN UOMO SPERIMENTA UN EPISODIO DI PERDITA DI EREZIONE, NON LO SCORDA PIÙ E LA DONNA NON SI SENTE PIÙ DESIDERATA – LA GIUSTA STRADA PER AGIRE È…

Valeria Randone per “www.lastampa.it”

 

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Con l’articolo di quest’oggi dedicato alla «disfunzione erettile», il Canale Salutedel sito La Stampa.it, dà inizio a un percorso di approfondimento sulle tematiche sessuali collegate alla psicologia umana.

 

Cercheremo di indagare i lati nascosti e misteriosi della psiche femminile e maschile, analizzando le dinamiche più complesse dei rapporti fisici. Osserveremo con limpidezza e oggettività i meccanismi che a volte regalano gioia, ma spesso provocano anche disagio e sofferenza nell’uomo o nella donna al momento dell’atto amoroso.

 

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Ci accompagnerà in questo interessante viaggio la dottoressa Valeria Randone, specialista in psicologia e sessuologia clinica (www.valeriarandone.it). Con lei proveremo a comprendere meglio le molteplici problematiche legate alla sfera erotica dell’essere umano, al fine di fornire un servizio informativo ai nostri lettori e, se possibile, aiutarli a vivere con m aggiore serenità e gratificazione la sfera più intima e «giocosa» dell’esistenza. (Claudia Carucci)

 

DISFUNZIONE ERETTILE: CAUSE PSICOLOGICHE

La salute sessuale, soprattutto oggi, sembra essere diventata chimerica. La disfunzione erettile psicogena, è una problematica che inficia la capacità eccitatoria dell’uomo che ne soffre, la sua qualità di vita e la sua autostima, sino a travolgere la sua relazione di coppia. È in crescente aumento, viene spesso sottostimata e auto medicata, soprattutto nei giovani. La sessualità non fa più rima con spontaneità e intimità, ma con stress e disagio psico-corporeo.

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Quando appare l’ansia da prestazione, la sessualità smarrisce del tutto l’aspetto ludico per lasciare il posto a una dimensione che ricorda più un compito in classe che il parco giochi dell’intimità.Si svuota di spensieratezza, di slanci emozionali e di scambio, per indossare i panni della performance. Ansiogena, ginnica e programmata.

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QUANDO POSSIAMO PARLARE DI DEFICIT ERETTIVO?

Quando un uomo non riesce ad avere o a mantenere un’erezione che gli consenta di vivere con serenità un rapporto sessuale, stiamo parlando di disfunzione erettile. Si può manifestare in tanti modi, avere un’etiologia organica, psicogena o mista, può essere primaria o secondaria.

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La disfunzione sessuale si definisce primaria quando si manifesta sin da subito nella vita sessuale dell’uomo. Abbiamo, infatti, tanti uomini «vergini» adulti, i quali, per le più svariate ansie e nuclei fobici, non hanno mai avuto un rapporto sessuale o una relazione affettiva. La loro vita psichica, relazionale e sessuale è caratterizzata dall’evitamento e dalla paura dell’incontro con l’altro.

 

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La disfunzione erettile secondaria, invece, insorge a un certo punto della vita del paziente, dopo un adeguato funzionamento sessuale. Dopo un lutto, un trauma, una separazione, a seguito di una relazione di coppia disfunzionale o ansiogena, o per tantissimi altri motivi da analizzare paziente per paziente e coppia per coppia.

 

Sino a vent’anni addietro si pensava che la sessualità non potesse ammalarsi e tantomeno potesse essere curata. Si pensava inoltre che le uniche variabili responsabili di possibili disguidi sessuali sotto le lenzuola, fossero l’età e la presenza di alcune gravi malattie. La psiche con le sue magie e alchimie, con la sua potenza e prepotenza, così come la dimensione di coppia coniugata alla salute sessuale dell’uomo, venivano del tutto ignorate.

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IMPOTENZA O DISFUNZIONE ERETTILE?

Il termine impotenza è caduto in disuso, lasciando il posto al termine disfunzione erettile. Non stiamo parlando di un vezzo lessicale, ma di un importante cambiamento nell’approccio alla problematica; soprattutto da parte dell’uomo che ne soffre, protagonista assoluto del proprio disagio esistenziale.

 

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Il termine impotenza indossava i panni della svalutazione, della mortificazione, facilitava un processo di identificazione del paziente nella sua problematica sessuologica. L’uomo diventava impotente. Il termine deficit erettivo rappresenta una problematica diagnosticabile e curabile, al pari delle altre possibili malattie.

 

IL RUOLO DELLA PSICHE. CAUSA O CONSEGUENZA?

Quando ci rompiamo una gamba siamo obbligati a ingessarla, non possiamo camminarci sopra, poi, grazie alla fisioterapia, con impegno e fatica, riprendiamo a camminare. Quando la sessualità si ammala, non sempre e non subito, la problematica viene messa sotto la lente d’ingrandimento dell’esame di realtà.

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Massicci meccanismi di difesa della psiche, la negazione del problema ammantano la comunicazione, così, la disfunzione rimane silente e presente. Senza diagnosi e senza cura. Quando parliamo di sessualità, maschile o femminile, la componente emozionale è sempre presente. Può remare a favore o contro: nell’insorgenza della disfunzione e nel successivo processo di cura.

 

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Dopo decenni di studi ci siamo resi conto che tra le cause che danneggiano la spontaneità sessuale quelle psichiche assumono una rilevanza davvero significativa. (Psiche che non può essere ignorata nemmeno quando l’etiologia della disfunzione è chiaramente organica.)

 

Oggi in clinica di parla infatti di diagnosi andro-sessuologica.Non si può analizzare il corpo senza analizzare la psiche, e viceversa. Ma chi si occupa di salute sessuale sa bene che al corpo e alla psiche, dobbiamo aggiungerne una terza di fondamentale importanza: la coppia.

 

COPPIA E DISFUNZIONE ERETTILE

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Un altro aspetto da non sottovalutare è la componente diadica della sessualità. La coppia, funzionate o disfunzionale, fa da contenitore e palcoscenico alla sessualità. Quando i partner si amano, si rispettano e camminano l’uno a fianco all’altro, senza sgambetti e grosse quote di tensione, la sessualità viene scaldata dall’empatia e dal desiderio.

 

Quando, invece, le tensioni prendono il timone della vita di coppia, anche la sessualità inevitabilmente ne risente. Ma è vero anche il contrario. Una coppia con una vita sessuale zoppicante, come nel caso della presenza e persistenza di una disfunzione erettile, ignorata e non curata, prima o poi, viene travolta da atroci ripercussioni.

 

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Subentra la noia, il calo del desiderio sessuale come copertura alla mancanza di erezione - meglio non desiderare che sentire il retrogusto amaro da intimità compromessa - l’evitamento dell’intimità, gli addormentamenti in differita temporale, le cefalee evitanti, le ripicche e i dispetti.

 

LA DONNA NON SI SENTE PIU’ DESIDERABILE

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L’ansia da prestazione non riguarda solo l’uomo che ne soffre, ma ha una ricaduta a cascata sulla donna. La donna, dal canto suo, si disorienta, non comprende le cause di questa deriva della sessualità. Si sente brutta, inadeguata, poco desiderabile, inizia a entrare in competizione con un’eventuale altra donna sviluppando un delirio di gelosia. Il tutto con un riverbero negativo sulla sua autostima, psiche e armonia di coppia.

 

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La donna vive la mancanza di erezione del partner come un attacco acuto al proprio narcisismo e alla propria femminilità. È molto frequente che siano le donne a far emergere il problema, a contattare noi clinici e a richiedere le prime consulenze, nella speranza di portare in terapia i loro uomini.

 

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Dall’insorgenza della problematica sessuale in poi, l’uomo inizia a instaurare un rapporto drammatico con la propria fisicità. Il corpo non risponde agli stimoli eccitatori e diventa anarchico, sconosciuto. Diventa il suo peggior nemico, sede di ansie e di angosce. Nonostante il disagio emozionale e lo sconforto, è difficile che un uomo con una disfunzione sessuale si rivolga ai clinici di riferimento. L’andrologo spaventa e il sessuologo anche.

 

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Così, vaga nel web in autogestione, consulta siti e forum, richiede consulenze online che non gli servono a nulla se non a far trascorre invano del tempo prezioso; talvolta, acquista dei farmaci online con il rischio di stare male, e con una buona probabilità che la disfunzione si cronicizzi.

 

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LE CAUSE PSICOGENE

I ragazzi di oggi crescono a pane e pornografia, nessuno insegna loro i rudimenti per fare l’amore, per coniugarlo ai sentimenti e alla coppia, e per evitare di essere fagocitati dal vortice dell’ansia. Imparano online senza un adulto o un clinico che sappia farsi carico del bagno emozionale che queste informazioni - anzi, formazione - dovrebbero avere.

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L’ignoranza sessuale e la maleducazione affettiva e sessuale appartengono alle cause psicogene correlate alla mancanza d’erezione. Un ragazzino alle prime armi amorose pensa che deve poter fare l’amore sempre, con chiunque, più volte al giorno, in maniera performante, acrobatica, senza amore e senza coinvolgimento, in macchina.

 

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Ovunque e con chiunque, come se il corpo fosse una macchina. I video pornografici, inoltre, facilitano un pericolosissimo processo di identificazione con le dimensioni e le prestazioni degli attori del porno, fomentando ansie e disagi.

 

LA MEMORIA CORPOREA DELLA DISFUNZIONE

La psiche ha le sue regole. Conoscerle, rispettarle e decodificarle rappresenta un valore aggiunto per la salute sessuale. Quando un uomo sperimenta sulla propria pelle un episodio di perdita di erezione, non lo scorda più. L’imbarazzo provato, la vergogna e l’ansia fanno da padroni e condizionano il futuro approccio alla sessualità. L’uomo diventa ansioso, inizia a credere che non riuscirà più ad avere un rapporto sessuale spontaneo e soddisfacente.

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Grazie al meccanismo detto profezia che si autorealizza e che caratterizza il pensiero degli ansiosi, l’uomo trasformerà i pensieri in realtà. Il corpo, tra l’altro, è un contenitore di grandi verità e non scorda nulla di quanto provato. La memoria corporea della disfunzione, amplificata dal contenuto emozionale, se non analizzata in terapia, tenderà a riproporsi a ogni rapporto sessuale.

 

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La psiche ha le sue logiche, può capitare che venga turbata da una sorta di lotta intestina tra quello che è cosciente e quello che è inconscio. Quando un uomo ha avuto un rapporto conflittuale con la figura materna, o ha vissuto un trauma legato a un divorzio o a un abbandono, può capitare che il deficit erettivo lo protegga da un’angoscia più grande: quella di amare ancora e di soffrire ancora.

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Può anche capitare che ci sia un conflitto tra l’immaginario erotico e la realtà sessuale: uno va in una direzione e l’altro nella direzione opposta. Anche in questo caso il sintomo sessuale va rispettato, ascoltato e decodificato per evitare pericolose fratture psichiche.

 

Ricapitolando, una vita sessuale zoppicante più che scaldare il cuore e i sensi, diventa dispensatrice di una buona dose di ansia.Un disagio sessuale, qualunque esso sia, va accuratamente diagnosticato e poi curato. Dalla disfunzione erettile si guarisce, ma bisogna evitare che la paura e il pudore prendano il sopravvento, al fine di avere il coraggio di chiedere aiuto.

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