bernard arnault tiffany

CHI FARÀ COLAZIONE DA TIFFANY? – L’OFFERTA DA 13 MILIARDI DI ARNAULT (LOUIS VUITTON) PER PAPPARSI IL MARCHIO AMERICANO DI GIOIELLI POTREBBE SCATENARE A CASCATA UNA GUERRA TRA I MARCHI DEL LUSSO - IL BOCCONE È MOLTO APPETIBILE: “TIFFANY & CO” È UN PLAYER GLOBALE E OFFRE PREZZI ACCESSIBILI. MA CHI POTREBBE ESSERE INTERESSATO? “RICHEMONT” HA GIÀ I SUOI BRAND, A “KERING” (CIOÈ GUCCI) POTREBBE FARE GOLA, MA RIALZARE L’OFFERTA POTREBBE…

 

 

Mary Hanbury per https://it.businessinsider.com

 

TIFFANY 5TH AVENUE NEW YORK

Lvmh, la più grande conglomerata del mondo nel settore del lusso, ha lanciato un’offerta di acquisizione del mitico produttore americano di gioielli Tiffany & Co. in un affare che potrebbe valere fino a 14,5 miliardi di dollari.

 

Malgrado Tiffany, secondo alcuni analisti potrebbe respingere l’offerta per cercarne una più consistente, la notizia ha innescato un dibattito su ciò che l’operazione significherebbe sia per Lvmh sia per le sue maggiori rivali, Kering e Richemont.

 

charles lewis tiffany

Lvmh ha oltre 75 brand nel suo portafoglio, ma per gli analisti è carente nell’area dei gioielli di classe, presidiata in modo più deciso da Richemont e Kering. Richemont è particolarmente forte su questo fronte, dato che possiede Cartier e Val Cleef & Arpels, due dei marchi di gioiellerie più famosi del mondo. È probabile che Lvmh voglia porre rimedio a questa situazione.

 

donald trump bernard arnault

“L’hard luxury è l’unico sottosettore in cui Lvmh non è leader, e sappiamo che al signor Arnault piace essere sempre il numero uno” ha scritto l’analista di Rbc Rogerio Fujimori domenica in una nota ai clienti, facendo riferimento a Bernard Arnault, miliardario e Ceo di Lvmh.

 

kering

Secondo Fujimori la possibilità che Lvmh rafforzi la parte del suo portafoglio incentrata sui gioielli è particolarmente significativa, dato che quest’area è considerata una di quelle più in crescita nel settore del lusso. Ha messo a segno l’anno scorso un incremento del 7%, superiore a quello di borse, capi d’abbigliamento e orologi di lusso, in base a un recente report di Bain.

 

LADY GAGA TIFFANY

Diversi aspetti di Tiffany lo rendono un marchio particolarmente appetibile come possibile acquisizione, secondo Fujimori. Ha un nome molto conosciuto, è un player globale (e per citare un punto cruciale, uno dei brand di gioielli più famosi in Cina) e offre prezzi accessibili, tutti aspetti che aiuterebbero Lvmh a raggiungere un pubblico più ampio.

 

Richemont

Inoltre, poiché il 44% del fatturato di Tiffany viene generato in Stati Uniti, Canada e America Latina, l’operazione darebbe a Lvmh — la cui sede centrale si trova in Europa — un’esposizione più bilanciata al mercato statunitense, che le tornerebbe utile per la questione dei dazi di Trump.

 

colazione da tiffany 2

Tiffany potrebbe trovarsi al centro di una guerra di offerte

bernard arnault

Il supporto di una superpotenza del lusso potrebbe aiutare Tiffany — che negli ultimi anni ha visto rallentare l’incremento del proprio fatturato e si trova nel pieno di un’operazione di turnaround orchestrata dal suo nuovo Ceo, l’ex veterano di Bulgari Alessandro Bogliolo — a studiare attività di marketing più efficaci e ad ampliare la propria piattaforma digitale.

 

Ma data l’immagine di marca globale di Tiffany e la presenza di pochissimi player in questo settore specifico, Fujimori non esclude che l’azienda si trovi al centro di una guerra di offerte. “Mai dire mai” ha scritto ai clienti in una nota aggiornata mercoledì scorso, aggiungendo che il grande vantaggio di Lvmh in questo caso è il fatto di avere “disponibilità finanziarie assai maggiori” delle rivali.

 

charles lewis tiffany

Altri analisti hanno detto che dal punto di vista finanziario non avrebbe senso per Kering e Richemont provare a lanciare un’offerta superiore a quella di Lvmh. “Kering in teoria sarebbe l’acquirente più motivato, date le sue ambizioni nell’area dell’hard luxury e la mancanza di un mega-brand di gioielli nel suo portafoglio. Ma un’eventuale vittoria su Lvmh grazie a un’offerta superiore sottoporrebbe Kering a pressioni in termini di bilancio, a livelli con cui il suo senior management, improntato alla disciplina finanziaria, non si sentirebbe a proprio agio” ha scritto un gruppo di analisti di Bernstein diretti da Luca Solca martedì 29 ottobre in una nota ai clienti.

 

TIFFANY 5TH AVENUE NEW YORK 1

Il team ha aggiunto: “Probabilmente Richemont non è interessata, dato che ha molti brand (migliori) di sua proprietà che potrebbe far crescere in modo organico.” “I casi sono due: o [Tiffany] verrà acquisita da Lvmh, o dovrà rimettere tutto in discussione per cercare di sbloccare del valore organicamente.” Questi analisti di Bernstein hanno consigliato a Tiffany di riflettere attentamente sulla reale opportunità di aspettare un’offerta migliore. “Questa è un’acquisizione di controllo ispirata dalla ragione, non dalla passione” hanno scritto. “Comprare Tiffany al prezzo giusto ha senso […] Ma se Tiffany non collabora, si può anche evitare di farlo.”

bernard arnaultBernard Arnault chief exe colazione da tiffany 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…