christine lagarde

C’È QUALCOSA CHE LA LAGARDE SA E NOI NON SAPPIAMO? – LA BCE ABBASSA I REQUISITI MINIMI DI QUALITÀ CREDITIZIA NELLE OPERAZIONI DI CREDITO DELL’EUROSISTEMA. CIOÈ COMPRERÀ ANCHE TITOLI SPAZZATURA DALLE AGENZIE DI RATING. È UN PARACADUTE PER I BOND ITALIANI, CHE DOMANI SARANNO SOTTOPOSTI AL GIUDIZIO DI STANDARD & POORS? OH YES!

 

 

christine lagarde 1

Bce abbassa requisiti minimi garanzia fino a settembre 2021

(AWE/LaPresse) - La Bce ha deciso di abbassare fino a settembre 2021 i requisiti minimi di qualità creditizia nelle operazioni di credito dell'Eurosistema. Lo si legge in una nota.

 

Bce abbassa requisiti minimi garanzia fino a settembre 2021-2

CHRISTINE LAGARDE

(AWE/LaPresse) - La decisione, si legge nella nota, rafforza un pacchetto più ampio di misure di allentamento adottato dal Consiglio direttivo il 7 aprile 2020, che rimarrà in vigore fino al settembre 2021.

 

CHRISTINE LAGARDE

La BCE può decidere ulteriori misure, se necessario, per continuare a garantire la regolare trasmissione della sua politica monetaria in tutte le giurisdizioni dell'area dell'euro.

 

La Bce sta preparando il paracadute per l’Italia Via libera all’acquisto di titoli spazzatura

Alessandro Barbera per “la Stampa”

mario draghi christine lagarde

 

Come ormai accade da qualche anno, in Europa la moneta risolve i problemi prima della politica. A poche ore dal vertice dei capi di Stato che discuterà del pacchetto di aiuti antivirus, la Banca centrale europea annuncia formalmente una decisione che da sola vale più di tutti i fondi che si stanno faticosamente trattando, e in particolare per l’Italia. Di che si tratta? Il piano di acquisto titoli in vigore dal 2012 – lo volle Mario Draghi - era vietato ai titoli valutati “junk” (spazzatura, ndr) da parte delle agenzie di rating. Finora il problema era limitato alle emissioni del governo greco, ma sarebbe potuto diventarlo presto per le emissioni italiane.

 

Il giudizio di Moody’s sui Btp è giusto un gradino sotto quella soglia, Standard and Poor’s è a due. Per essere esonerati dagli acquisti – un toccasana per i conti pubblici italiani perché tengono bassi il costo di finanziamento del debito sul mercato – il giudizio deve essere condiviso da tutte e quattro le agenzie (oltre alle due citate Fitch e Dbrs). L’emergenza Covid, le previsioni di crollo del Pil, l’aumento esponenziale del debito e il dibattito surreale della politica attorno all’eventuale attivazione del programma del fondo Salva-Stati avevano già innervosito i mercati e spinto il differenziale fra Btp e Bund attorno ai 270 punti, una soglia che non si vedeva dai tempi del governo gialloverde. Proprio domani è previsto l’aggiornamento del rating italiano da parte di Standard and Poor’s, la più grande delle quattro. La decisione del Consiglio direttivo spazza via ogni preoccupazione: fino a settembre del 2021 la Bce acquisterà anche i titoli meno sicuri.

 

La novità

christine lagarde jens weidmann

Si tratta di una novità enorme, non solo perché si allarga il paracadute sui titoli italiani, che hanno in Francoforte il principale acquirente. E’ un modo per evitare il cosiddetto “doom loop”, il circolo vizioso fra rischio sovrano e rischio bancario. Un quarto del debito è nei bilanci delle banche; e se i mercati valutano quel debito non più sostenibile potrebbero trascinare nel baratro l’intero settore, con conseguenze finanziarie devastanti. È il default che nel novembre 2011 l’Italia evitò per un soffio con una pesante manovra di tasse imposta dall’allora governo Monti.

 

jens weidmann christine lagarde

Allora la Bce intervenne a favore dell’Italia solo dopo aver spedito una lettera con la richiesta di austerità e in ogni caso in modo insufficiente ad evitare settimane di passione. L’emergenza Covid e otto anni di Draghi a Francoforte hanno nel frattempo cambiato volto all’istituzione monetaria, oggi interventista tanto quando la Federal Reserve americana. Il no di Angela Merkel a debito comune europeo – vietato dalla Costituzione tedesca – è ampiamente compensato da un atteggiamento sempre più moderno della Bundesbank di Jens Weidmann, che ha rinunciato all’ideologico no alla creazione di moneta in funzione anticrisi. Dopo una prima risposta timida alla crisi, la numero uno Christine Lagarde ha ottenuto da olandesi e tedeschi il sì a millecento miliardi di acquisti fra titoli pubblici e privati entro la fine dell’anno.

 

I rumor

Secondo le voci che circolano nel grattacielo dell’Ostend di Francoforte il 30 aprile, giorno della prossima riunione sulla politica monetaria dei diciannove governatori dell’area euro, la Bce potrebbe aumentare (c’è chi dice addirittura raddoppiare) l’arsenale anticrisi.

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

 

Possiede già un terzo delle emissioni fra titoli pubblici e privati. Se – come dicono le stime – la crisi brucerà duemila miliardi di ricchezza europea, c’è ancora molto da fare. A quel punto le due più grandi banche centrali dell’Occidente si troveranno con gli stessi strumenti a disposizione, con scorno dei sovranisti e di chi in Italia aveva teorizzato il ritorno alla lira come unica strada per vincere la resistenza tedesca ad una Federal Reserve sulle rive del Meno.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)