nedved agnelli sarri allegri elkann camilleri conte paratici

ANCHE CON LA CANICOLA, JOHN ELKANN SUDA FREDDO: I SUOI GUAI ARRIVANO DALLO SPORT - IN CASA JUVENTUS, ANCHE CON LA VITTORIA DELLA CHAMPIONS, NON C’È FUTURO PER SARRI - ARIA DI ADDIO ANCHE PER FABIO PARATICI (APPRODA ALLA ROMA AL POSTO DI PETRACHI?) E PER IL VICEPRESIDENTE PAVEL NEDVED (NON E' APPREZZATA LA SUA VIVACITÀ SENTIMENTALE) - FUORI I NEMICI PARATICI E NEDVED, MAX ALLEGRI POTREBBE TORNARE A TORINO. MA LO VOGLIONO ANCHE MANCHESTER UNITED E INTER (SUNING E MAROTTA SONO STUFI DELLE CONTINUE ROTTURE DI CAZZO DI CONTE). “ANDONIO” SOGNA LA PANCHINA DELLA NAZIONALE -  ALTRO SUDORE GELIDO PER JOHN ELKANN SI CHIAMA FERRARI..

DAGOREPORT

 

john elkann andrea agnelli

Anche con la canicola d’agosto, l’algido John Elkann suda freddo. Anche se ha sistemato Fca, attraverso la fusione con Psa, il rampollo di casa Agnelli non trova pace: i suoi guai arrivano dallo sport.

 

In casa Juventus si sta consumando l’ennesimo psicodramma. Tutto è iniziato, come Dagoanticipato, con l'uscita improvvisa del  Marco Re, capo dell'area finanziaria. Un addio che anticipa risultati economici molto difficili. E Andrea Agnelli ora è costretto a rimescolare le carte e dare un nuovo volto alla società. 

 

La prima rogna da smazzare riguarda Maurizio Sarri. L’allenatore, voluto fortemente a Torino dal capo dell’area tecnica Fabio Paratici e dal vicepresidente Pavel Nedved, doveva rinnovare il ‘’noioso’’ stile di gioco bianconero ma è finito schiacciato dalla pesante identità della squadra e dalle idiosincrasie dello spogliatoio.

 

sarri allegri

La vittoria dello scudetto non gli dà alcuna garanzia di permanenza. Anzi, l’eventuale eliminazione dalla Champions League gli costerà la panchina. E non è detto che la vittoria della coppa lo salverebbe. Già perché, come questo disgraziato sito ripete da un po’, alla Continassa tira una brutta aria.

 

Dopo l’addio di Beppe Marotta (entrato in conflitto con Andrea Agnelli per l’acquisto billionaire di Cristiano Ronaldo), è rimasta vacante la casella dell’amministratore delegato. Escluso un ritorno di Marotta, sia perché sotto contratto con Suning che per problemi personali, in corsa c'è Claudio Albanese, molto ascoltato da Agnelli e non solo sul piano professionale. In ballottaggio c'è anche Federico Cherubini, braccio destro di Fabio Paratici all'area tecnica. Per quanto riguarda l'erede di Marco Re, ora temporaneamente sostituito da Stefano Bertola, la scelta potrebbe cadere su Francesco Roncaglio, già nel CDA bianconero e ad di "Lamse Spa", holding di partecipazioni controllata da Andrea Agnelli. Roncaglio, insieme a Albanese e a suo tempo Ginatta, è una delle persone da cui passano tutte le decisioni del presidente bianconero.

 

Qualunque sarà la scelta, ci saranno scossoni.

paratici nedved

Paratici, è vicino all’addio (si vocifera possa approdare alla Roma al posto di Petrachi ma ha acceso l'interesse di alcuni club inglesi). Su di lui, in duplex con Nedved, è precipitata la colpa del benservito a Max Allegri, della scelta di Sarri e di un mercato considerato poco soddisfacente che ha mandato in profondo rosso il bilancio. 

 

Traballa anche la poltrona di vicepresidente del fin qui intoccabile Pavel Nedved. Pare che nella bacchettona Torino non sia stata apprezzata la vivacità sentimentale del 47enne céco che, un anno fa, lo ha portato a lasciare la moglie Ivana per fidanzarsi con la 25enne cavallerizza Lucie Anovcinouva, che ha un anno in più della figlia dell’ex pallone d’oro. Al suo nuovo amore, l’ex calciatore avrebbe regalato uno stallone da 1 milione di euro, dicono…Nedved potrebbe andare a Montecarlo, a lavorare con Mino Raiola, oppure diventare presidente della Federcalcio della Repubblica ceca.

 

Al posto di vicepresidente potrebbe essere promosso Gigi Buffon, anche per evitare che il suo horror vacui lo spinga a rimandare l’addio al calcio fino ai 50 anni. Il portierone della Juve avrà, in ogni caso, un ruolo di primo piano vista la profonda amicizia che lo lega al suo presidente. (A proposito di buoni uffici: l'ex portiere di riserva bianconero Marco Storari deve il ruolo di supervisore della selezione Under-23 guidata da Andrea Pirlo, all'amicizia tra Deniz Akalin, compagna di Agnelli, e sua moglie Veronica Zimbaro).

MAROTTA PARATICI

 

Allontanati i suoi due “nemici”, Paratici e Nedved, Max Allegri - il cui contratto con la Juventus è scaduto il 30 giugno scorso - potrebbe anche riprendere la via di Torino. Ma il moroso di Ambra Angiolini ha molti corteggiatori, Manchester United in testa.

 

E poi venti giorni fa, ben prima dello sfogone contro la dirigenza nerazzurra di Antonio Conte, il “Conte Max” è stato avvicinato da Beppe Marotta che gli ha proposto la panchina dell’Inter. A fronte di 12 milioni a stagione, Suning non ha apprezzato le continue rotture di cazzo di Conte, iniziati con le pretese di mercato e infine esplosi con l’attacco alla dirigenza per non averlo “difeso” (Al parrucchinato parte l’embolo quando non vince).

MAX ALLEGRI ANDREA AGNELLI

 

Pur stimando il tecnico leccese, la proprietà cinese sogna un allenatore dalle spalle larghe cui affidare la squadra senza rischiare scazzi e lagne un giorni sì e l’altro pure. “Andonio”, dal canto suo, pare abbia fatto arrivare alle orecchie del presidente Figc, Gabriele Gravina, una vocina sulla disponibilità a tornare sulla panchina della Nazionale.

 

Ma a Coverciano non regna indisturbato Roberto Mancini? Le voci - poi smentite - sul possibile ingaggio di Marcello Lippi come Direttore tecnico del Club Italia hanno infastidito “il Mancio”, che è arrivato a minacciare le dimissioni. Gravina ha dovuto rinculare (“Quando ci saranno i presupposti in cui l’esperienza di Lippi potrà fare al caso nostro ne parleremo”) ma il suo rapporto con Mancini, nonostante le rassicurazioni del caso, s’è incrinato.

antonio conte inter bologna

 

E qualche club di Premier League ha già tentato un sondaggio per riportare il commissario tecnico azzurro in Inghilterra. In questo contesto si inserisce la timida autocandidatura di Conte per la Nazionale. Ma c’è un dettaglio da non trascurare: se i rapporti tra Lippi e Mancini sono brutti, quelli tra Lippi e Conte sono pessimi. Anche per una questione di Ego. Il viareggino potrebbe digiunare per tre mesi per quanto è pieno di sé...

 

L'altro sudore gelido per John Elkann si chiama Ferrari.

mancini mihajlovic gravina

La scuderia naviga in brutte acque: l’auto, che ha molti problemi di assetto aerodinamico, non dà i risultati sperati. Per rimettere a posto la macchina - nonostante il lavoro certosino del team principal Matteo Binotto - ci vorranno due anni e a Maranello hanno capito che la tanto elogiata “Galleria del vento” forse è meno utile del previsto. Anzi, non funziona proprio.

elkann binotto

 

Nel mirino è finito l’ad di Ferrari, il maltese Louis Carey Camilleri, che è anche presidente di Philip Morris International e marito della ex pornostar Savannah Samson, cara a Rocco Siffredi. In molti lo accusano di aver perso la battaglia sul ‘’budget cap’’ (tetto massimo di spesa di ogni scuderia) e sulle restrizioni aerodinamiche che hanno molto penalizzato la Ferrari, misure su cui aveva espresso molto scetticismo anche lo stesso Binotto.

 

LOUIS CAREY CAMILLERI

A Maranello in tanti si sono chiesti perché Elkann abbia scelto per la scuderia un manager che non capisce nulla di motori e velocità. Semplice: Philip Morris, che ha sempre avuto un suo uomo in Ferrari, è uno degli sponsor più doviziosi del Cavallino. E Camilleri, da ex Ceo di PM, deve aver generosamente contribuito al bilancio della scuderia con palate di milioni…

MARCELLO LIPPI JUVENTUScamilleri elkann ferrari

 

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…