raggi nuovo stadio

“IL COMUNE E LA ROMA SONO PARTE LESA” – LA RAGGI ANNUNCIA QUERELE: “I GIUDICI DICONO CHE NON C’ENTRO NIENTE” –CONGELATO L’ITER DEL PROGETTO DEL NUOVO STADIO DEL CLUB GIALLOROSSO: IN ARRIVO UN COMMISSARIO  - LA PERDITA DELL’INNOCENZA DEL M5S: "IL PARTITO DEGLI AFFARI" SCAVALCA LA GIUNTA...

LANZALONE E VIRGINIA RAGGI

Da www.corrieredellosport.it

 

Il dipartimento Urbanistica del Campidoglio, dopo gli arresti di ieri nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, ha inviato una lettera alla società costruttrice Eurnova per chiedere chiarimenti circa l'interlocutore dopo l'arresto del costruttore Luca Parnasi. A prendere le redini aziendali probabilmente subentrerà un curatore 'commissario'. Ora si dovrà vagliare se tutti gli atti di dell'opera si confermeranno legittimi. Procedura che di fatto congela l'iter del progetto, che avrebbe dovuto portare entro la fine di luglio in aula Giulio Cesare la delibera del progetto modificato.

 

INTERROGATORI – Nella giornata di domani si svolgeranno gli interrogatori di garanzia per i nove arrestati. L'atto istruttorio dell'imprenditore Luca Parnasi si svolgerà a Milano dove si trova detenuto da ieri nel carcere di San Vittore. Gli altri interrogatori si svolgeranno a Roma dove verranno sentite le altre persone raggiunte dalla misura cautelare tra cui il presidente di Acea, Luca Lanzalone, l'ex assessore regionale del Pd, Michele Civita e il vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi.

stadio della roma

 

FURIA RAGGI - «La rassegna stampa è vergognosa, i giudici dicono che io non c'entro niente e non c'è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia – ha detto la sindaca Virginia Raggi -. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa. Partono oggi le querele».

 

PARLA CANTONE – Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone: «Le vicende di questi giorni danno forza alla convinzione che è necessario regolamentare il rapporto tra politica e mondo della lobby».

 

2. IL PARTITO DEGLI AFFARI SCAVALCA LA GIUNTA

Fabio Martini per la Stampa

luca parnasi

 

Per un anno e mezzo Ro ma è stata il palcoscenico di un controverso esperimento politico, ma ora rischia di diventare il luogo della perdita dell' innocenza per tutto il Movimento Cinque Stelle. Una parabola politica raccontata da una sequenza appartata ma eloquente: due giorni fa, poche ore prima del diluvio giudiziario, Virginia Raggi aveva affidato a Facebook un post appassionato: «Lo stadio a Tor di Valle si avvicina. Vogliamo che il sogno diventi realtà #UnoStadioFattoBene, un progetto unico, innovativo, moderno e rispettoso dell' ambiente».

virginia raggi (6)

 

Parole ricche di enfasi da parte di un sindaco, a quanto pare inconsapevole di quel che stava accadendo, parole sulle quali è precipitato ieri mattina il peso di un' inchiesta nella quale per la prima volta personaggi vicini ai Cinque Stelle sono sospettati di aver ricevuto promesse di favori in denaro. Terreno finora vergine per il Movimento.

 

Una perdita dell' innocenza destinata ad avere effetti sia locali che nazionali. Il primo effetto romano è quello che Silvio Di Francia, già assessore alla Cultura con Walter Veltroni, spiega così: «Il progetto del nuovo stadio della Roma, superati i numerosi passaggi precedenti, sarebbe pronto per l' esame del Consiglio comunale, ma col clima e con le diffidenze che si sono create, pare difficile che possa essere approvato su due piedi». E così, dopo il no secco alle Olimpiadi a Roma, l' amministrazione Raggi potrebbe dover dire addio anche allo stadio. Un colpo alle finanze dell' As Roma, che ci aveva investito risorse e tempo, ma soprattutto uno smacco per l' amministrazione Raggi.

 

Ma la vicenda romana, col suo carico simbolico, va oltre la Capitale e rischia di irradiarsi su tutto il Movimento Cinque stelle.

LUCA LANZALONE

 

Sinora le difficoltà amministrative della giunta Raggi avevano suscitato un contraccolpo in termini di consenso che era rimasto circoscritto a Roma. Nessuno ne aveva parlato perché alle elezioni politiche del 4 marzo scorso, lo straordinario successo nazionale dei Cinque stelle aveva occultato l' arretramento a Roma città del Movimento, passato dal 35,2% del primo turno delle Comunali 2015 al 31,1% delle Politiche. Dunque i primi riscontri di un effetto-vaccino, per usare la metafora che Indro Montanelli coniò per immaginare gli effetti immunizzanti prodotti da un governo Berlusconi?

 

Roma rischia ora di diventare una "vetrina" per tutto il Movimento, impegnato in una inedita esperienza di governo nazionale. Soprattutto per un motivo: il quadro proposto dall' inchiesta della Procura suggerisce il riprodursi di un dato storico: il "sistema-Roma" - una sorta di "partito unico degli affari" - stava cominciando a lambire i Cinque stelle.

 

virginia raggi (4)

A Roma è sempre stato strettissimo l' intreccio tra una miriade di interessi privati e un potere pubblico, paternalistico e pervasivo sin dai tempi dei tanti Papa Re. Un potere consociativo e bipartisan, come aveva confermato l' inchiesta di Mafia Capitale, che dimostrò come due ex estremisti, uno di destra e uno di sinistra, condizionavano la destra e la sinistra istituzionali, al punto che Salvatore Buzzi, in una intercettazione, diceva: «Il Pd sono io!».In questo contesto, da quasi due anni governa il M5S.

 

L' inchiesta della Procura, che non lambisce neppure di striscio Virginia Raggi, chiama in causa - non certo con risvolti penali - i contestatori interni della sindaca. Ma soprattutto - ed è questo il passaggio potenzialmente più importante - si allude a un mondo di professionisti, studi legali, commercialisti romani e non, che rendono più forte l' affresco tracciato da Paolo Berdini, urbanista di vaglia, già assessore della giunta Raggi, che in un suo recente libro ha scritto come la sindaca si fosse fatta scavalcare da diversi personaggi. Ieri era il suo ex braccio destro Raffaele Marra, oggi è Luca Lanzalone, l' avvocato al centro dell' inchiesta, che - secondo Berdini - «ha legami con quel mondo finanziario globalizzato insofferente a ogni tentativo di regolare il governo urbano. Gli impegni presi davanti agli elettori sono stati stracciati utilizzando un grande esperto di banche».

luca parnasivirginia raggi (5)ROMA STADIO TOR DI VALLESTADIO ROMALUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nicola fratoianni giuseppe conte elly schlein matteo ricci

DAGOREPORT – BUONE NOTIZIE! IL PRIMO SONDAGGIO SULLO STATO DI SALUTE DEI PARTITI, EFFETTUATO DOPO LA SETTIMANA DI FERRAGOSTO, REGISTRA UN CALO DI 6 PUNTI PER FRATELLI D'ITALIA RISPETTO ALLE EUROPEE 2024 (IL PARTITO DELLA MELONI, DAL 29% PASSEREBBE AL 23) - A PESARE È LA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE, DALLA PRODUTTIVITÀ CALANTE DELLE IMPRESE A UN POTERE D’ACQUISTO AZZERATO DAI SALARI DA FAME - IL TEST DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, CHE CHIAMA ALLE URNE 17 MILIONI DI CITTADINI,   POTREBBE DIVENTARE UN SEGNALE D'ALLARME, SE NON LA PRIMA SCONFITTA DELL’ARMATA BRANCAMELONI - A PARTIRE DALLE PERDITA DELLE MARCHE: IL GOVERNATORE RICANDIDATO DI FDI, FRANCESCO ACQUAROLI, È SOTTO DI DUE PUNTI RISPETTO AL CANDIDATO DEL CAMPOLARGO, IL PIDDINO MATTEO RICCI - LA POSSIBILITÀ DI UN 4-1 PER IL CENTROSINISTRA ALLE REGIONALI, MESSO INSIEME ALLA PERDITA DI CONSENSI ALL'INTERNO DELL'ELETTORATO DI FDI, MANDEREBBE IN ORBITA GLI OTOLITI DELLA DUCETTA. NEL CONTEMPO, DAREBBE UN GROSSO SUSSULTO AI PARTITI DI OPPOSIZIONE, SPINGENDOLI AD ALLEARSI PER LE POLITICHE 2027. E MAGARI FRA DUE ANNI LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SARÀ RICORDATA SOLO COME UN INCUBO...

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)