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DAL BARCELLONA AL PSG AGGIRANDO LE REGOLE DEL FAIR PLAY FINANZIARIO: LO “SCIPPO” NEYMAR È UN ATTO DI FORZA CHE SOLLEVA UNO TSUNAMI CONTRO GLI SCEICCHI - NESSUNO E’ PIU’ SICURO DELLE SUE STAR, LA LOBBY DELLE GRANDI D’EUROPA INSORGE, IL PRESIDENTE DEL REAL FLORENTINO PEREZ È FURIBONDO - GARANZINI: "MA DAVVERO L'UEFA, CHE PARE ABBIA GIÀ PREANNUNCIATO L' APERTURA DI UN' INCHIESTA (E CHISSÀ LO SPAVENTO IN QATAR) SI FARÀ ANDAR BENE LA FACCENDA DEL TESTIMONIAL?"

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1 - L' ASSALTO FINALE ALLE REGOLE DEL CALCIO

 

Gigi Garanzini per La Stampa

 

Non sarà dunque il Paris Saint-Germain a presentarsi nella sede del Barça con la fresca in tasca, o la carne in bocca, secondo i modi di dire che Beppe Viola alternava nei suoi racconti. Duecentoventidue milioni di euro ad ogni buon conto, che in lettere fanno forse ancora più effetto.

 

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Sarà lo stesso Neymar, o forse il suo babbo procuratore, e ne avanzerà pure una bella fetta perché il fondo sovrano del Qatar, proprietario del Psg, e organizzatore del Mondiale 2022, ha scelto Neymar come testimonial del Mondiale stesso stabilendo in 300 milioni di euro il suo compenso per il disturbo. Tanto basterà, secondo i dirigenti parigin-qatarioti, a neutralizzare il sospetto infamante di voler aggirare le norme sul fair-play finanziario. Perché per loro la correttezza innanzitutto. C' erano una volta i ricchi scemi.

 

Così Giulio Onesti, presidente del Coni, battezzò i presidenti calcistici dei primi '50. Ricchi non tutti, scemi qualcuno forse sì. Non dico gente che amministrasse alla maniera del buon padre di famiglia: ma che, se non altro, stava all' economia reale di allora con più dignità di quella con cui gli avventurieri di oggi stanno alla finanza, alle bolle speculative, a tutte le porcherie che hanno drogato il mondo là fuori e adesso portano l' ultimo assalto a quello del pallone.

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Ancora negli Anni 90 i tre trasferimenti più cari del decennio furono quelli di Vieri, Zidane e Ronaldo: tutti e tre insieme tradotti in euro costarono a Inter e Real Madrid 218 milioni di euro, quattro in meno del solo Neymar. Non solo. I contratti di quei tre erano un costo aggiuntivo tutt' altro che indifferente: ma ridicolo rispetto ai 300 e passa milioni che nei prossimi 5 anni incasserà la famiglia Neymar, compresi i 40 per il babbo che tanto si è speso per la buona causa. Contratti da firmarsi in Qatar, si capisce, dove la mortalità negli stadi che si stanno costruendo per il 2022 è piuttosto alta: ma la tassazione per le star abbastanza bassa.

 

Ora, tra le mille domande possibili, ne sceglierei un paio. Una bassa e una alta. La bassa: per che cifra si assicura un giocatore che ti costa più di 600 milioni di euro (222 il costo del cartellino, più i 300 del contratto da testimonial e i 100 di bonus), 1200 miliardi di lire per noi della vecchia guardia? Uno che pratica non il golf, o il tennis, ma uno sport di contatto e di contrasti.

 

JOSEP MARIA BARTOMEU BARCELLONA JOSEP MARIA BARTOMEU BARCELLONA

E che se le va spesso a cercare, provocando o facendo il fenomeno, e la fase finale del Mondiale, per esempio, se l' è persa per una randellata nemmeno poi così maligna che gli sistemò comunque una vertebra. L' altra. Ma davvero l' Uefa, che pare abbia già preannunciato l' apertura di un' inchiesta - e chissà lo spavento in Qatar - si farà andar bene la faccenda del testimonial? Oppure qualcuno, dalle parti di Nyon, penserà che un conto è provarle tutte pur di aggirare il fair-play, o quel poco che ne resta, e altro è una gigantesca presa per abbiamo capito che cosa? Perché già la vicenda-Donnarumma, prima ancora di quel fantastico finale con il portierino-portierone che vola a Ibiza facendo il gesto dell' ombrello ai commissari della maturità, qualche, come dire, perplessità l' aveva sollevata. Tanto che Boban, neo-consigliere Fifa, in una breve intervista televisiva l' aveva definita, nel suo complesso, un punto di non ritorno. Ma questa di Neymar è molto, molto oltre. È già il punto di arrivo sul pianeta del liberi tutti.

NEYMAR PIQUE'NEYMAR PIQUE'

 

2. NEYMAR E’ UN’ECCELLENZA

Giulio Cardone e Matteo Pinci per la Repubblica

 

PARIGI ad agosto è un catino torrido e umido e sono pochi i parigini che ci restano. Ma quest' anno sarà diverso: la Tour Eiffel diventa il centro del mondo, arriva Neymar e nessuno vuole perdersi lo sbarco del marziano. Ne parlano tutti, anche se fino a ieri era ancora in Cina per eventi commerciali da giocatore del Barcellona. Il tecnico dei catalani, Valverde, lo ha convocato per la ripresa degli allenamenti di domani.

 

bomba neymarbomba neymar

Lui però non ci sarà. Sarà invece a Doha, oggi o al massimo tra ventiquattro ore, al centro d' eccellenza sportiva Aspire per le visite mediche. Poi partirà destinazione Francia, dove il Psg sta organizzando una cerimonia senza precedenti per festeggiare l' acquisto del secolo: forse al Trocadero, con vista sulla torre più famosa del mondo. E avrebbe già avvisato la Gendarmerie per averne il via libera.

florentino perezflorentino perez

 

Il padre del giocatore dovrebbe nel frattempo presentarsi negli uffici della Liga spagnola con in mano l' assegno da 222 milioni della clausola rescissoria, firmato dalla Qatar Sports Investments. «Li denunceremo, il Qatar sta violando le regole del fair play finanziario e quelle di concorrenza nell' Unione europea», dice il numero uno del calcio iberico, Javier Tebas.

 

NEYMAR SUAREZNEYMAR SUAREZ

Non è l' unico a pensarlo. Lo "scippo" Neymar ha sollevato uno tsunami contro il Psg. Quando ha saputo che l' affare sarebbe andato in porto, persino il presidente del Real Florentino Perez - nemico n.1 del Barça - ha perso le staffe. Immaginando che chiunque possa fare altrettanto e cavalcare la rabbia di Ronaldo - costretto ieri a difendersi davanti a un giudice per le accuse di evasione fiscale per cui rischia fino a 7 anni di carcere - per trascinarlo in una situazione analoga. Nessuno è al sicuro, e la "lobby" delle grandissime d' Europa insorge, puntando l' indice contro manovre che aggirano le norme comuni e "drogano" il mercato: oltre ai colossi spagnoli, stanno prendendo posizioni ostili al Psg pure Bayern e Manchester, Chelsea e Arsenal, Atletico e Liverpool. In particolare i Reds rischiano di subire le conseguenze dell' effetto domino, visto che il Barça, per sostituire O Ney, ha messo in atto un pressing spaventoso su Coutinho, arrivando a offrire agli inglesi 89 milioni di euro, nonostante le porte chiuse («Non è in vendita») dal tecnico Klopp.

RONALDO MESSI NEYMARRONALDO MESSI NEYMAR

 

In Spagna sono comunque convinti che il Barça abbia pronta una proposta da 110 milioni per lo juventino Dybala. Ma sulla lista della spesa compaiono pure i nomi di Mbappé e Griezmann: tutti valutati oltre i 100 milioni, inevitabile a questo punto. Insomma non c' è squadra che non possa subire le conseguenze di questa pioggia milionaria sul mercato, troppo fuori dalla logica per non contaminare l' intero circo delle trattative. Alza l' asticella, azzera le difese di un sistema in cui la competitività già scricchiolante della Champions rischia di collassare definitivamente. L' Uefa è alla finestra, ma anche il responsabile del fair play Andrea Traverso ha dovuto riconosce a Marca che «vigileremo, non c' è comunque un caso aperto».

E l' affare Neymar potrebbe persino costare meno del previsto al Psg.

 

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Perché se la clausola da 222 milioni e il bonus al papà di altri 50 restano intoccabili, sullo stipendio la legge francese consentirà di risparmiare. Più di 100 milioni. Come? Semplice: per i talenti "impatriati" e residenti per la prima volta in Francia, il fisco consente di applicare un incentivo che garantisce l' esenzione sul 50% dell' imponibile. Semplificando, su una parte dello stipendio di Neymar il Psg pagherebbe una percentuale molto ridotta di tasse. I 30 milioni netti per 5 anni non costerebbero quindi 300 milioni, ma circa 195. La norma ha lo scopo di attrarre eccellenze dall' estero. Nessuno però ne parla a Parigi: troppo impegnati a preparare lo sbarco del marziano.

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