
“IL NAPOLI È IN POLE, PERCHÉ QUANDO VINCI, SE MANTIENI TECNICO, SOCIETÀ E ALLENATORE IN SIMBIOSI, PARTI SEMPRE AVANTI” – LA GRIGLIA DI PARTENZA DELLA SERIE A BY PAOLO DI CANIO: “L’INTER DEVE RITROVARE FAME, NELLE PARTITE DECISIVE DELL'ANNO SCORSO LE È MANCATA. HA PRESO SCHIAFFI NEI DERBY, CON LA JUVE, CON LA LAZIO” – “LA JUVE? MI PIACE. TUDOR È UNO SERIO, FORSE NON PROPONE UN CALCIO SPETTACOLARE, MA È CONCRETO. DARÀ FASTIDIO A TUTTI” – “IL MILAN? VEDREMO. IL MERCATO HA DELUSO: VOLEVA VLAHOVIC, POI HOJLUND, HARDER E SI RITROVA CON NKUNKU, NESSUNO HA A CHE FARE CON L'ALTRO”
Estratto dell’articolo di Nicola Balice per “la Stampa”
Il mercato è chiuso, la sosta per le nazionali è alle spalle. E il campionato è pronto a ripartire, subito in programma uno Juventus-Inter che potrà dire qualcosa di più sulla lotta scudetto. «Anche se la favorita rimane il Napoli», assicura Paolo Di Canio, oggi opinionista di Sky Sport.
Di Canio, le gerarchie sono chiare a mercato chiuso?
«Tutti hanno preso qualcosa di importante, ma in poche hanno trovato titolari. Tra queste il Napoli, che vedo in pole. Perché quando vinci, se mantieni staff tecnico, società e allenatore in simbiosi, parti sempre avanti. Il Napoli ha trovato questa continuità, dovendo solo aggiungere pedine mirate».
Kevin De Bruyne - napoli cagliari
Ci è riuscito?
«Sì, forse è l'unica squadra che ha inserito profili europei subito pronti a essere titolari. Conte è rimasto proprio perché ha capito che qui avrebbe potuto ricevere ciò che chiedeva. Per esempio De Bruyne, anche se alla sua età dovrà inserirsi in un contesto totalmente diverso da quello del City, ma è un campione che ha il dominio del gioco e lo controlla senza rincorrere l'avversario. Poi il Napoli è intervenuto subito dopo l'infortunio di Lukaku, è arrivato Hojlund, che sul mercato era quello che dovevi prendere, perché i più forti erano già stati presi, e a quelle cifre non si trovava altro. Ma è un grande colpo, conosce l'Italia, è giovane, ha fisicità».
Dietro il Napoli chi vede?
«L'Inter. Che deve ritrovare fame, nelle partite decisive dell'anno scorso le è mancata. Ha preso schiaffi nei derby, con la Juve, con la Lazio. In Champions ha fatto bene perché i giocatori si caricano da soli, ma in campionato è mancata rabbia. Chivu sta cambiando più di quanto non si dica, chiede più verticalizzazioni e fa bene: ha gente che può correre e attaccare la profondità.
Ora serve la disponibilità dei giocatori. C'è chi dice che manca ancora qualcosa, ma alla fine ha preso giocatori in tutti i ruoli, Diouf e Sucic sono giovani ma con esperienze internazionali, Pio Esposito – che è una bestia – e Bonny sono attaccanti veri, Akanji era la miglior soluzione disponibile per il dopo Pavard».
E la Juve?
«Ancora dietro ma mi piace. Tudor è uno serio, lavora con equilibrio, senza cercare scuse, coinvolge tutti e la gestione di Vlahovic lo dimostra. Forse non propone un calcio spettacolare, ma è concreto. La sua è una squadra che sta tornando competitiva. In Champions magari sarà dura, ma in campionato darà fastidio a tutti».
[…] Napoli, Inter, Juve. Poi c'è il Milan?
«Vedremo, di sicuro ha preso un giocatore come Rabiot determinante per dare equilibrio al centrocampo come vuole Allegri, un profilo capace di rompere l'azione avversaria e ripartire palla al piede. Non aveva nessuno così, Modric ha 40 anni e lo puoi impiegare davanti alla difesa solo per ordine e qualità, non per gamba. Ecco perché Rabiot, con i suoi strappi, diventa utile: anche se il mercato del Milan resta un ibrido che ha deluso, perché voleva Vlahovic, poi Hojlund, aveva preso Harder e si ritrova con Nkunku, nessuno ha a che fare con l'altro» [...]