milan berlusconi gullit

“BERLUSCONI S'INTENDE MOLTO DI CALCIO. HA ALLENATO L'EDILNORD…”. IL BARONE LIEDHOLM CHE LIQUIDA I SUGGERIMENTI TATTICI DEL CAV, GULLIT CHE RIMANDA AL MITTENTE L'INVITO RIVOLTO AI GIOCATORI DA BERLUSCONI PERCHÉ OSSERVINO UN PERIODO DI CASTITÀ, IL DUELLO INFINITO CON LA STELLA ROSSA IN COPPA CAMPIONI (IL NEBBIONE PROVVIDENZIALE, IL GOL FANTASMA) E LA SPEDIZIONE A MOSCA CHE VIDE LA FININVEST... - IN UN LIBRO L’EPOPEA DEL MILAN BERLUSCONIANO – VIDEO

 

Antonio Carioti per il Corriere della Sera

 

BERLUSCONI LIEDHOLM

È come un romanzo d'appendice: capitoli brevi, con frequenti colpi di scena. E poi curiosità, aneddoti, battute, citazioni canore e cinematografiche, interessanti digressioni. C'è molto lavoro di studio appassionato - perché l'autore è nato nel 1985, quindi era molto piccolo quando avvennero i fatti che ricostruisce -, ma anche tanto ritmo narrativo nel libro di Giuseppe Pastore Il Milan col sole in tasca (66thand2nd), che sarà presentato domani a Book Pride.

 

BERLUSCONI GULLIT

Un volume che rievoca nei dettagli i primi e più entusiasmanti anni della squadra rossonera sotto la presidenza di Silvio Berlusconi, fino al trionfo nella finale di Coppa dei Campioni ad Atene, vinta sul Barcellona per 4-0 nel 1994. Fu davvero una miscela esplosiva quella che si venne a creare nella seconda metà degli anni Ottanta tra Arcore, Fusignano (patria romagnola di Arrigo Sacchi) e Milanello. Innanzitutto il calcio, lo sport che agita più di ogni altro gli animi, ma muove anche gli interessi e i capitali. Poi la personalità vulcanica di Berlusconi, la sua spinta a primeggiare e imporsi scavalcando di slancio ogni ostacolo.

MILAN PASTORE COVER

 

Infine l'attaccamento granitico di Sacchi alle sue idee innovative e l'applicazione quasi maniacale che, divorato dallo stress, metteva nel tradurle sul campo di gioco. I risultati furono strabilianti ovviamente anche per merito di campioni dalla classe cristallina, che diedero spettacolo in Italia e ancor più in Europa, ricompensando ampiamente il calore mai venuto meno di una tifoseria che aveva sofferto molto nel periodo immediatamente precedente.

 

Pastore passa in rassegna l'esuberanza di Ruud Gullit, il talento di Marco Van Basten, la determinazione di Franco Baresi, le doti straripanti di Paolo Maldini, lo stoicismo di Carlo Ancelotti. E l'elenco potrebbe continuare a lungo. Innumerevoli anche gli episodi gustosi, più o meno noti, che Pastore rispolvera. Nils Liedholm che snobba i suggerimenti di Berlusconi, osservando che il presidente s' intende molto di calcio in quanto «ha allenato l'Edilnord».

 

BERLUSCONI COPPA CAMPIONI

Gullit che rimanda al mittente, con parole salaci, l'invito rivolto ai giocatori dal Cavaliere perché osservino un periodo di castità in un drammatico finale di campionato. Sacchi che alla vigilia della nettissima vittoria a Barcellona con i romeni della Steaua Bucarest in Coppa dei Campioni dichiara: «Sono loro i favoriti, hanno un senso del collettivo superiore al nostro». Le «lacrime di Berlusconi» messe in vendita a Napoli dopo il sorpasso in extremis dei partenopei sui rossoneri nel 1990.

 

Ad alcune vicende rocambolesche sono dedicati più capitoli, per esempio all'ottavo di finale contro la Stella Rossa Belgrado, nell'autunno del 1988, quando una fitta nebbia calata sullo stadio jugoslavo salvò il Milan da un'eliminazione molto probabile e gli permise di rifarsi in una drammatica ripetizione del match di ritorno, terminata con un successo ai rigori dopo che l'arbitro non aveva visto una palla terminata di circa un metro oltre la linea bianca della porta serba. Molto spazio è riservato anche alle critiche e allo scetticismo che accompagnarono l'avventura vincente dello strano duo Sacchi-Berlusconi.

berlusconi milan

 

Tra i meno convinti va citato il grande Gianni Brera, maestro del giornalismo sportivo e cultore inveterato del calcio difensivistico basato su catenaccio e contropiede. Dubbi pesanti furono del resto avanzati nel 1991 anche sul successore di Sacchi, Fabio Capello, che da allenatore rossonero aveva battuto la Sampdoria in uno spareggio per la Coppa Uefa nel 1987, ma non poteva vantare altri titoli.

 

ruud gullit – marco van basten – rijkaard

Invece il Milan sotto la sua guida divenne assai meno effervescente, ma ancora più dominante, tanto da aggiudicarsi tre scudetti consecutivi e da laurearsi poi campione d'Europa nella notte di Atene a cui già si è fatto cenno. Il libro di Pastore non riguarda però soltanto il calcio. Molto spazio è dedicato anche alle attività imprenditoriali di Berlusconi e più in generale alle vicende politiche e sociali, con qualche dettaglio a sorpresa.

 

berlusconi gullit

Divertente per esempio il racconto della spedizione a Mosca, alla vigilia di un cruciale incontro Napoli-Milan, che vide la Fininvest assicurarsi l'esclusiva della raccolta di pubblicità per le imprese europee sul mercato dell'Urss, nonostante la difficoltà di convincere i dirigenti della tv sovietica, «solidi e stanziali come mammut», e di adattarsi alle usanze locali: «Niente spot martellanti e musichette accattivanti, ma cortometraggi da almeno sei minuti di durata, decisamente soporiferi per i gusti di noi occidentali».

berlusconi milanberlusconi milanBERLUSCONI LE GLORIE DEL MILAN E TEO TEOCOLIberlusconi l elicottero del milanMILAN BERLUSCONIberlusconi primo raduno del milan in elicottero con cavalcata delle valchirieberlusconi sacchi baresiberlusconi l elicottero del milanberlusconi primo raduno del milan in elicottero con cavalcata delle valchirieBERLUSCONI MILANBERLUSCONI MILANberlusconi arrigo sacchiberlusconi primo raduno del milan in elicottero con cavalcata delle valchirieberlusconi gallianicapello berlusconiberlusconiberlusconi 7berlusconi galliani 7berlusconi sacchiancelotti baresiBERLUSCONI MILANberlusconi milan

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...