TUTTI SOCHI COL CULO DEGLI ALTRI – LE CIANCE CONTRO LE LEGGI LIBERTICIDE DI PUTIN RISCHIANO SOLO DI RAFFORZARE LA SINDROME DI PERSECUZIONE DEL CREMLINO - LO ZAR VLAD INTANTO ABBRACCIA LA PATTINATRICE LESBICA (VIDEO!)

1. VIDEO- PUTIN ABBRACCIA LA PATTINATRICE GAY
Da ‘repubblica.it'

 

Spopola sul web il video diffuso dalla tv russa RT dell'abbraccio tra il leader del Cremlino e l'atleta olandese Ireen Wust, oro nei 3000 metri di pattinaggio a Sochi e dichiaratamente lesbica.

Un gesto che sembra voler scacciare le polemiche legate alla legge che vieta la propaganda gay. L'incontro risale a tre giorni fa, a casa Olanda. C'è stato anche uno scambio di battute. "Avete qualche domanda, c'è qualche problema?", ha chiesto Putin in inglese. "No, è molto bello qui, mi piace", ha risposto Irene Wust


2. SOCHI, I GIOCHI, I GAY E LA FAVOLA DELLE LEGGI LIBERTICIDE DI PUTIN
Massimo Boffa per ‘Il Foglio'

Come era prevedibile, le Olimpiadi di Sochi sono state l'occasione per riproporre la grande campagna mediatica antirussa, che rappresenta la "Russia di Putin" come un paese arrogante nel quale non si rispettano né libertà né diritti umani. Certo, ogni paese ha i suoi difetti. Ma, per discuterli, o anche per criticarli, occorrerebbe un maggiore senso della misura e della verità.

E' singolare, ad esempio, la totale sordina su un dato di fatto incontrovertibile: mai, nella sua storia plurisecolare, la Russia ha goduto di un periodo di libertà e benessere come nei dodici anni appena trascorsi. Questo, naturalmente, è un giudizio storico, dunque anche relativo, ma è preliminare a tutto il resto. E' fuorviante, infatti, paragonare la Mosca di oggi alla Londra o alla Parigi di oggi; ha molto più senso paragonare la Mosca di oggi alla Mosca di ieri e dell'altroieri. E in questo confronto, quanto alle libertà, il vantaggio del presente è finora netto e andrebbe più onestamente riconosciuto.


Poi si può anche passare dalla storia alla cronaca e abbandonarsi alla bella indignazione contro il regime tirannico. Stando però attenti che, non appena si passi dalla indignazione generica ad accuse più circostanziate, può capitare di imbattersi anche in qualche goffo autogol, come l'appello dei "200 scrittori" (tra cui diversi premi Nobel), pubblicato sul Corriere per l'inaugurazione dei giochi di Sochi, in cui si denunciano le "leggi liberticide russe". Gli scrittori fanno tre precisi esempi liberticidi: la legge che proibisce "l'insulto religioso", la legge che punisce penalmente la diffamazione, la legge che proibisce la "propaganda" gay di fronte ai minorenni.

Queste sarebbero le leggi che, secondo i Nobel e i loro colleghi, "soffocano il diritto di esprimersi liberamente". Santa ingenuità, potrebbe commentare qualche più accorto propagandista: gli scrittori non sanno che certe invettive sono più efficaci quando si resta nel vago?

Discorso analogo si potrebbe fare per ciò che il Corriere qualche tempo fa ha chiamato, a firma di uno dei suoi editorialisti, le "aberranti leggi anti gay di Putin" (chissà perché al plurale, visto che è una). Anche qui, più che le indignazioni, valgano i fatti.

In Russia, dal 1993, l'omosessualità non è più un reato, i gay possono donare il sangue e non vengono perseguitati (a parte i casi vergognosi di bullismo facinoroso, riprove- voli e riprovati). Esiste anche, almeno a Mosca e San Pietroburgo, una vita sociale gay, fatta di locali, bar, club, discoteche (chi non ha modo di controllare sul posto può consultare le Lonely Planet).

Certo, nel paese il pregiudizio antiomosessuale è ancora forte (i sondaggi dicono che coinvolge tre quarti dei russi) ma, alla fine, tutta questa ostilità ha finito per partorire una legge che, lasciando libero ciascuno di vivere le proprie inclinazioni sessuali come meglio crede, stabilisce che la "propaganda", di fronte a minorenni, di comportamenti sessuali non tradizionali sarà punita con una multa, di entità variabile.

La legge è certamente discutibile, forse perfino sbagliata (nel senso che il suo scopo dichiarato, la protezione dei minori, resta di dubbia efficacia, mentre il riferimento ai gay ha fatto da pretesto a una virulenta campagna internazionale), ma appunto è discutibile, forse sbagliata, non però "aberrante", non paragonabile, come pure qualche scriteriato ha voluto fare, con le leggi razziali naziste. Anche qui non guasterebbe un maggiore senso della misura e della realtà. Altrimenti si finisce solo per armare la vera battaglia in corso, che non è quella dei diritti, ma quella, sconsiderata, dell'aggressione geopolitica alla nazione russa.

 

 

SPIAGGIA NUDISTA DI SOCHI SPIAGGIA NUDISTA DI SOCHI PUTIN A SOCHI PUTIN A SOCHI I BAGNI DI SOCHI

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…