montolivo

MONTOLIVO, IL CAPRONE ESPIATORIO DEI SOCIAL: “INTERNET È UN MONDO SENZA REGOLE E I SOCIAL DIVENTANO VALVOLA DI SFOGO CONTRO PERSONAGGI PUBBLICI. DICONO CHE SONO UNA “FIGHETTA”? NON MI ATTEGGIO A DURO, MA NON TIRO INDIETRO LA GAMBA. MIA MADRE VIENE DALLA GERMANIA E IO MI SENTO ANCHE TEDESCO” - VIDEO

 

E.C. per “la Repubblica”

 

MONTOLIVO 1MONTOLIVO 1

Montolivo, 40 giorni fa lei immolò un ginocchio alla Nazionale, sotto fischi indegni e gli insulti dei social. «Fischiare uno che esce in barella è scandaloso, per chi ha un minimo di sensibilità. E i social, come disse Umberto Eco, hanno dato voce a legioni di imbecilli. Internet è un mondo senza regole: utile, ma da usare con raziocinio».

 

La sua replica via Facebook: “Una carezza a chi mi ha augurato la morte, con l’augurio che la vita riesca a farvi crescere in educazione e rispetto dell’essere umano”.

«Mi è venuto spontaneo. Rispetto le critiche, ma nell’ultimo periodo si è esagerato sui social, senza filtri. Molti si saranno riconosciuti nel mio post. Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà e affetto, di compagni, avversari, atleti di altri sport».

MONTOLIVO 4MONTOLIVO 4

 

I più importanti?

«Quelli di Parisse e Datome, capitani delle nazionali di rugby e basket, che non conosco. E quello di Buffon: non ha avuto paura di prendere una posizione forte, anche contro una parte di tifosi probabilmente della sua squadra».

 

Perché tanto accanimento?

«Allo stadio, dove parte del pubblico mi ha applaudito, entra in gioco il campanilismo: il tifo fa perdere lucidità. E i social diventano valvola di sfogo contro sportivi o personaggi pubblici».

 

El Shaarawy ha lasciato Milano per questo, la Pellegrini è stata giudicata, “colpevole” della mancata medaglia a Rio.

«La contraddizione dei social inizia dalla parola stessa. Hanno ben poco di sociale: sei chiuso nella tua stanza, davanti al pc».

MONTOLIVOMONTOLIVO

 

Andrà a San Siro?

«Ho tolto le stampelle. Guarderò, allo stadio o alla tivù, la partita, che non è mai amichevole».

 

Soprattutto per lei, figlio di madre tedesca.

«Porto scarpette e parastinchi con le due bandiere. Mi sento anche tedesco, ma per cultura, anche calcistica, sono più italiano».

 

La Nazionale è sfavorita.

«È in costruzione, per arrivare al livello della loro, che sforna talenti di continuo. Ventura ragiona verso il Mondiale e oltre».

 

Mai vissuta un’Italia-Germania a Kiel?

«Nella città di mamma, sul Baltico, passavo le vacanze. Vidi lo 0-0 col rigore sbagliato da Zola a Euro ‘96, circondato da ragazzi tedeschi. In finale festeggiai quasi da ultrà la loro vittoria. E Italia-Germania la giocavo in spiaggia: due contro due, con mio fratello contro due amici».

MONTOLIVO 3MONTOLIVO 3

 

Chi vinceva?

«Noi. Quei ragazzi li sento ancora, ma in Germania è rimasto solo zio Jochen, fa il giornalista sportivo a Friburgo. Quest’estate mi ha intervistato».

 

Il calciatore più criticato ha uno zio giornalista.

«Mi aiuta a capire il punto di vista dei media. Le critiche ragionate fanno parte del mio mestiere».

 

La meno ragionata è “Montolivo è un fighetta”: due infortuni gravi in contrasti di gioco dicono il contrario.

«Non mi atteggio a duro, ma non tiro indietro la gamba. Nella prima parte della carriera non ho avuto infortuni seri. Nella seconda ho compensato purtroppo».

 

INIESTA MONTOLIVO ITALIA SPAGNAINIESTA MONTOLIVO ITALIA SPAGNA

Sempre con la Nazionale: attaccamento o sortilegio?

«Sono fatalista. La maglia azzurra è speciale. Nelle grandi competizioni senti un Paese intero dietro di te. È un’emozione bellissima. Il contraltare sono il Mondiale e l’Europeo persi e il ginocchio da rimettere a posto».

 

Può riassumere?

«Maggio 2014, amichevole con l’Irlanda a Londra, la mia seconda volta da capitano. Ginocchio di Pierce contro la mia tibia: rotta. Pesante perdere quel Mondiale, nel pieno della carriera».

 

Prandelli: da rivoluzionario a dimissionario.

«In Italia c’è poca memoria e il gusto di demolire. Giocavamo bene, con il centrocampo rotante: secondi all’Europeo. È mancato l’ultimo gradino. Lanciavamo messaggi importanti: la partitella sul campo di Rizziconi confiscato alla ‘ndrangheta, la visita ad Auschwitz».

riccardo montolivo e cristina de pinriccardo montolivo e cristina de pin

 

Dopo l’operazione, altri problemi.

«Non sopportavo i mezzi di sintesi nella gamba, prendevo farmaci contro il dolore. Mi sono rioperato a fine stagione».

 

Terza tappa: l’Europeo perduto.

«Infortunio banale. Recuperavo da un risentimento a un polpaccio e mi sono fatto male all’altro, a Malta, nel postpartita per chi non aveva giocato».

 

Infine, la Spagna.

«Palla non pericolosa: non c’era bisogno di entrare con quell’irruenza. Ramos ha fatto il classico intervento per intimorire. Dolore pazzesco. Mentre facevo la risonanza, speravo che il professor Castellacci mi dicesse che non era niente. Macché: crociato rotto, collaterale lesionato».

MONTOLIVO SI FA MALE CONTRO L'IRLANDAMONTOLIVO SI FA MALE CONTRO L'IRLANDA

 

E l’altro dolore: dai fischi e dai social.

«I social li uso per i contatti e per informarmi. L’età mi permette di gestirli. Ma ai colleghi più giovani consiglio di farsi seguire da professionisti della materia».

 

Cosa insegnano gli infortuni?

«Capisci chi ti sta vicino sempre e chi solo per convenienza. Mi godo la famiglia e mia figlia. Nel mio recinto restano in pochi. I compagni del Milan, a Verona, hanno sventolato la mia maglietta. Non sono egoista, gioco dove serve: non piace alla critica, ma a compagni e allenatori sì. A Firenze fui votato capitano».

 

Per presenze azzurre lei è 25esimo, a 64 con Graziani, davanti a Causio, Donadoni, Altobelli, Rivera, Totti, Baggio e Meazza.

«Ho esordito nel 2007, ho giocato con 5 ct. Erano tutti pazzi? Sono orgoglioso della mia carriera. Ora penso solo a guarire. Ma a 31 anni non voglio che la mia ultima immagine in Nazionale sia quell’uscita in barella dallo Juventus Stadium».

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…