djokovic by osho

“IL TENTATIVO DI ASSASSINARE IL MIGLIOR SPORTIVO DEL MONDO È FINITO, 50 PROIETTILI NEL PETTO DI NOVAK” – A LEGGERE LE LAMENTELE DEL PADRE O LE FRASI DEL PREMIER SERBO “SULLA CACCIA ALLE STREGHE” SEMBRA CHE TUTTO L'OCCIDENTE, COMPRESA L'AUSTRALIA, ODI LA SERBIA. IN QUESTO MOMENTO DJOKOVID E’ UNA MARIONETTA NELLE MANI DEL GOVERNO DI BELGRADO, CHE STA STRUMENTALIZZANDO LA POPOLARITÀ DEL CAMPIONE

Tatjana Dordevic Simic per “La Stampa”

 

djokovic

C'è un video della radiotelevisione serba RTS in cui appare il giovane Djokovic che alla domanda dell'intervistatore, un ragazzo che sembra qualche anno più vecchio di lui e che gli aveva chiesto quale sarebbe stato il suo sogno della vita, Novak decisamente rispondeva di voler diventare il numero uno al mondo.

 

Aveva solo sette anni in quel video, Novak Djokovic, oggi il miglior giocatore di tennis che ha sempre creduto nei suoi sogni. «Come ragazzo sognavo spesso di giocare il torneo di Wimbledon», ha detto una volta Djokovic. L'ha giocato ed ha vinto, ben sei volte. Nella sua carriera finora ha vinto tutti gli altri tornei più importanti, venti in totale quelli dello Slam. E se si fosse aggiudicato il torneo dell'Australian Open 2022 che comincia oggi, sarebbe stato il giocatore con più tornei Slam vinti nella storia del tennis.

 

alexander vucic

Purtroppo, questo suo sogno non si potrà avverare in quanto Novak Djokovic ieri è stato espulso dall'Australia dopo la sentenza definitiva del tribunale federale di quello Stato che ha respinto all'unanimità il ricorso del campione serbo contro l'annullamento del visto. La saga Djokovic che ha trascinato il mondo dello sport, ma anche il mondo intero in quanto lui sarebbe arrivato in Australia non vaccinato contro il Covid, pare sia finita.

 

Negli ultimi dieci giorni la caccia mediatica mondiale al campione serbo lo ha fatto diventare da uomo bravo e forte a No Vax menefreghista. L'affaire così ha avuto una immediata eco internazionale che in Serbia si è subito declinata su toni nazionalistici, facendo di lui l'ennesima vittima di un popolo su cui sono cadute tutte le colpe per la guerra negli anni Novanta nei Balcani Occidentali.

 

novak djokovic 2

Lo stesso pensa il padre del campione serbo che ieri ha scritto sui social in riferimento alla battaglia del figlio persa contro il governo australiano: «Il tentativo di assassinare il miglior sportivo del mondo è finito, 50 proiettili nel petto di Novak». Un messaggio che avrebbe trovato il sostegno di migliaia di fan di Djokovic nel suo Paese di origine, se non fosse stato cancellato qualche ora dopo dallo stesso padre, che ha detto di essersi limitato a condividere il post di un altro sostenitore di Nole.

 

djokovic a dicembre senza mascherina 1

Oltre alla retorica impiegata dal padre di Djokovic in tutta questa vicenda che riprende molti cliché che dagli anni Novanta hanno fatto la fortuna della propaganda nazionalista serba, il sostegno immediato alla battaglia persa dal tennista è arrivato subito da parte del presidente serbo Aleksandar Vucic. «Questa sembra la caccia alle streghe», ha detto Vucic, aggiungendo che Novak ora può tornare in Serbia, dove è sempre il benvenuto e dove può guardare tutti negli occhi a testa alta.

 

Dalle parole del padre che giustificatamente voleva solo difendere il figlio e dalle parole del presidente serbo che pare abbia solo voluto difendere il suo cittadino, per caso numero uno al mondo, sembra che tutto l'Occidente compresa l'Australia odi la Serbia. Difendere Djokovic non significa difendere il Paese. Lui non è né una vittima di un attentato né una strega.

 

srdjan e diana djokovic, genitori di novak

In questo momento, purtroppo, risulta piuttosto una marionetta nelle mani del governo di Belgrado, che sta strumentalizzando la popolarità del campione. Djokovic sicuramente non sarebbe partito per l'Australia se non gli fosse stato rilasciato un visto valido e se non ci fossero state le garanzie da parte degli organizzatori dell'Australian Open. D'altra parte, avrebbe potuto indovinare a che cosa sarebbe andato incontro in quanto per entrare in Australia bisogna essere vaccinati.

 

novak djokovic e la moglie 2

Che sia colpa sua o dipenda da qualche errore umano del suo staff durante la compilazione dei moduli per ottenere il visto, come ha dichiarato di recente lo stesso Djokovic, lui non giocherà uno dei più grandi tornei. Rischia anche il divieto di ingresso in Australia per tre anni. Ma nonostante ciò sembra che abbia perso questa volta e mentre sta tornando in Serbia, per il suo popolo che lo aspetta impaziente, lui rimane il numero uno. Per sempre.

alexander vucic djokovic tifosiDJOKOVIC19djokovicMEME SU DJOKOVIC IN AUSTRALIADJOKOVIC DUBAIscott morrison

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