sinner musetti

SINNER, L’UOMO DEI RECORD! NEL DERBY AZZURRO A NEW YORK IL NUMERO 1 DEL MONDO SUPERA MUSETTI IN TRE SET, CONQUISTA L’OTTAVA SEMIFINALE SLAM DELLA SUA CARRIERA (LA QUINTA CONSECUTIVA) E ORA SFIDERA’ ALEX AUGER-ALIASSIME PER UN POSTO IN FINALE - A 24 ANNI L’ALTOATESINO DIVENTA IL GIOCATORE PIU’ GIOVANE DI SEMPRE A VINCERE 25 PARTITE NEGLI SLAM NELLA STESSA STAGIONE. E’ TROPPO PIU’ FORTE LUI O SI E' ABBASSATO IL LIVELLO GENERALE? – MUSETTI: “JANNIK HA STRAMERITATO” – SINNER: “SIAMO ORGOGLIOSI DI ESSERE ITALIANI” – VIDEO

 

 

Gaia Piccardi per corriere.it – Estratti

 

jannik sinner

Sopravvive il più forte degli italiani, il migliore del ranking, il favorito del torneo. In semifinale all’Open Usa contro il canadese Felix Auger-Aliassime, killer di De Minaur, venerdì ci sarà Jannik Sinner, che non ha vacillato davanti alle insidie psicologiche del derby con Lorenzo Musetti (6-1, 6-4, 6-2); ha avuto solo un attimo di flessione all’inizio del terzo set, superato fidandosi della violenza dei suoi colpi.

 

 

La strategia sinneriana è chiara dall’inizio: ricacciare indietro Musetti sui teloni (tendenza congenita che Lorenzo si sforza di contrastare), impedirgli di tessere le trame del suo tennis, fino a mandarlo in depressione. Jannik esce dai blocchi del quarto di finale a razzo: tiene il primo game a 15 con un ace, poi strappa il servizio all’avversario, che appare frastornato. Il centrale, in prime time televisivo, tutti gli occhi dell’America addosso: tanto, troppo, da reggere per le spalle del numero 10 del ranking.

 

Con i denti di Sinner conficcati nella giugulare, Lorenzo si sente soffocare. Un secondo break permette al numero uno di chiudere 6-1 in 27’ sotto gli occhi delusi di un pubblico distratto e rumoroso, più interessato a ingollare birra che tennis.

sinner musetti

 

Di tennis, in effetti, in campo ce n’è poco. Musetti plasma con perizia il suo rovescio in back, insiste sulla diagonale del dritto di Sinner, che però non è più (da tempo) il colpo «debole» dell’altoatesino.

 

Le rotazioni non producono benefici e il gioco di tirare forte con il più forte, un suicidio annunciato, non migliora la situazione. Nel secondo set c’è più equilibrio, Jannik annulla addirittura una palla break (usa la consueta arma del servizio e tiene la battuta con un ace) nel quarto game, ma quando ci si ritrova nello snodo decisivo, sul 4-4, è scritto nel copione di questo match che il break sia scientifico: Musetti ci mette del suo azzoppandosi con un doppio fallo mortifero, che manda l’avversario a servire per il set. 6-4.

 

Ed eccola, dopo un’ora e 14’ di gioco, la flessione del campione in carica. Jannik fa subito il break nel terzo set poi si trova a dover cancellare quattro palle break. Lo fa alla sua maniera: dritto, servizio vincente, un errore di Musetti (risposta di dritto in corridoio), combinazione dritto-smash. Finisce così (6-2) l’ultimo assalto musettiano alla diligenza Sinner, ancora una volta capace di alzare il livello quando la circostanza lo richiede. 10 ace, 61% di prime in campo, soprattutto il 91% di punti vinti sulla prima, 28 vincenti.

 

jannik sinner foto lapresse 1

«Bravo Jan» gli dice Lorenzo a rete. Rimane l’eccellente torneo di Musetti, che blinda la top 10 e incamera punti preziosi nella Race per le Finals di Torino, si convince di poter dire la sua anche sul cemento, però deve diventare più cattivo e più cinico – un ossimoro, nel caso di Lorenzo – di fronte alle (poche) occasioni che il numero uno d’Italia gli ha concesso (altre due palle break al sesto game, la seconda mal gestita).

 

«Ci conosciamo bene, giochiamo la Davis insieme ma quando si scende in campo l’amicizia non esiste. Match solido, sono contento e grazie agli italiani per essere rimasti svegli a vederci. L’Italia è un Paese speciale, ci sono italiani ovunque…» dice Jannik

 

 

jannik sinner foto lapresse 2

LE PAROLE DI SINNER DOPO LA VITTORIA SU MUSETTI

Da http://www.corriere.it

«Ci conosciamo bene, veniamo dallo stesso Paese, giochiamo la Davis insieme. Ma dobbiamo mettere da parte l'amicizia per la partita e quando ci stringiamo la mano torniamo come prima. È stato un match solido, ho servito bene. Siamo sempre più gli azzurri che giocano i tabelloni principali. Qualcuno in Italia non avrà dormito per questo match, siamo orgogliosi di essere italiani. È un Paese speciale, abbiamo grandissimo sostegno e poi siamo ovunque».

 

 

MUSETTI

Da ansa.it

“Ha strameritato". Lo ha detto Lorenzo Musetti, sottolineando che "Jannik ha vinto su tutti gli aspetti. Non avevo mai giocato di notte e credo ci sia parecchia differenza. Non sono mai riuscito a trovare una quadra di gioco che gli abbia dato fastidio".

jannik sinner foto lapresse 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…