1. TELENOVELA RUSTICANA A GENOVA: MAXI LOPEZ NEGA PLATEALMEMNTE LA STRETTA DI MANO A MAURITO ICARDI, L’AMICO CHE GLI SCIPPO’ LA MOGLIE SOTOT IL NASO, LA CALIENTE WANDA NARA, E CHE ORA, TRA UN TWEET OSÉ E L’ALTRO, DANZA IN UN IMPASTO DI LIBIDO, FIGLI, DELIRIO, PROVOCAZIONI E INGENUE RIVENDICAZIONI DI LIBERA ESPRESSIONE 2. MAXI “IL BUONO”, L’UOMO TRADITO DALLA NUOVA COPPIA, GIOCAVA IN CASA. AVEVA TUTTO LO STADIO DALLA SUA PARTE. “UOMO DI MERDA”, HA COMINCIATO AD URLARE LA MARASSI BLUCERCHIATA 15’ PRIMA DEL VIA A MAURITO, IL RAGAZZINO SFACCIATO. PERÒ HA STRAVINTO LUI, “IL CATTIVO”. CHE IERI, SUL CAMPO, HA COMPLETATO L’OPERA DI DISTRUZIONE DI UN MAXI MAI COSÌ AL MINIMO, UN CALIMERO IN VERSIONE BIONDA. GLI AVEVA TOLTO LA DONNA, GLI HA SBATTUTO IN FACCIA DUE GOL E S’È PORTATO A CASA TRE PUNTI

DAGOREPORT

In attesa della Juventus di scena a Udine, la Roma vince la settima gara consecutiva, si porta a meno cinque dalla prima in classifica e si assicura la Champions League diretta quasi matematicamente. Basteranno tre punti in cinque partite, ma a vedere la voglia con cui i decimati uomini di Garcia divorano l'Atalanta (3-1, decine di occasioni, reti di Taddei, Ljajic e Gervinho) c'è da esser certi che non basterà a saziare gli appetiti.

Ma la Roma merita applausi a prescindere per la dignità e la costanza con cui ha interpretato la propria splendida stagione. Se si esclude la trappola dell'Olimpico, a Udine la Juventus potrebbe trovare l'ultima relativa salita del trionfale percorso che con ogni probabilità la proclamerà padrona per il terzo anno di seguito. Aspettando smentite, il torneo vive una giornata ricca di gol, di emozioni e di piccoli duelli che sembrano un romanzo.

Duello al sole genovese

Il primo fotogramma è la gara nella gara che giocano Mauro Icardi e Maxi Lopez a Genova. Su Wanda Nara, la donna del desiderio, la compagna attuale di Icardi che fu moglie di Maxi e che ora, tra un tweet e l'altro, danza in un impasto di libido, figli, delirio, provocazioni e ingenue rivendicazioni di libera espressione, si consuma uno strappo plateale fin dall'ingresso in campo. Stretta di mano negata da Maxi come vedemmo solo in Premier League e seguito in linea con le aspettative. Icardi, insultato dagli ex compagni e da tutto lo stadio, segna una doppietta, fa gesti inverecondi e dimostra ancora una volta che non basta essere forti (e lui forte è senza dubbio) per diventare campioni.

Maxi sbaglia un rigore, ci prova in ogni modo, ma alla fine perde una partita che non si rivelerà un manifesto di autostima. L'Inter comunque cerca di garantirsi l'Europa e in una domenica in cui steccano tutte ma proprio tutte le concorrenti ad eccezione del Milan (1-0 sul Catania in serata) e del Torino, con il netto 4-0 esterno del Ferraris fa un importante balzo in avanti conquistando il quinto posto in solitudine a quota 53.

Il crollo in zona Europa

Perdono infatti la Lazio a Napoli per 4-2 (tre reti di Higuain che quando vede i biancocelesti diventa un altro giocatore), il Verona in casa con la Fiorentina (altro spettacolo di fuochi d'artificio con i viola che passano per 5-3, consolidano il quarto posto e mettono in mostra un Montella sportivo: "A Garcia darei la panchina d'oro") la già citata Atalanta e perde un'occasione grande, finendo per essere salvato da Palladino, il Parma che impatta con il Bologna per uno a uno fermandosi a 51 punti.

La scena più adrenalinica del pomeriggio va in onda comunque a Torino dove i venturiani sotto al minuto 85 per un gol di Gilardino ribaltano il cielo con due perle di Immobile e Cerci. Ciro arriva a quota diciannove, Alessio-che la Fiorentina scartò- a 13 gol. Insieme il duo ha realizzato trentadue reti, Prandelli avrà preso nota. Per la cronaca, la corsa di Ventura alla Mourinho e il delirio granata di fronte allo stupore dei genoani sono cose per cui vale la pena ancora emozionarsi. Cairo, in ogni caso, merita applausi per costi contenuti e lungimiranza complessiva.

Zona paura.

Pareggio di sabato per 1-1 tra Sassuolo e Cagliari, prezioso punto con punteggio identico del Bologna che però a conti fatti con il Parma perde una grande occasione per fare un salto decisivo verso la tranquillità, fondamentale successo esterno del Chievo a Livorno per 4-2 con tripletta di Paloschi. Se il Catania è già in B e il Livorno pare destinato a seguirla, tra le altre tre sarà lotta fino all'ultimo minuto. Programma di domenica prossima. In vetta Juventus-Bologna e Fiorentina-Roma. Lazio-Toro e Parma-Inter per l'Europa. Chievo-Sassuolo per il dentro fuori con vista sulla B.

2. UNA MAXI BEFFA DI NOME WANDA
Roberto Condio per ‘La Stampa'

Prima o poi ne faranno una telenovela, mica solo perché i protagonisti sono argentini. Intanto, Maxi Lopez, Mauro Icardi e Wanda Nara continuano indefessi ad aggiornare la loro storiona triangolare che da mesi occupa gossip e twitter. Personaggi famosi e ricchi, due calciatori più la bellona che da moglie di uno diventa la compagna dell'altro. Schermaglie, anche tristi, sulla Rete che ogni tanto sforano nella vita reale. Come ieri a Genova, in Sampdoria-Inter. Doveva essere una partita di calcio, è stato un duello rusticano tra i due attaccanti divisi da una donna.

Maxi «il buono», l'uomo tradito dalla nuova coppia, giocava in casa. Aveva tutto lo stadio dalla sua parte. «Uomo di m...», ha cominciato ad urlare la Marassi blucerchiata 15' prima del via a Maurito, il ragazzino sfacciato. Però ha stravinto lui, «il cattivo». Che ieri, sul campo, ha completato l'opera di distruzione di un Maxi mai così al minimo, un Calimero in versione bionda. Gli aveva tolto la donna, gli ha sbattuto in faccia due gol e s'è portato a casa tre punti. Con quel sorrisino da troppo furbo che ha osato persino mostrare alla curva dei suoi ex tifosi dopo l'1-0, usando anche le mani per dire «Su, su, urlate di più, che non vi sento».

Quel gesto ha incendiato una sfida già calda di suo. Maxi, che in principio aveva rifiutato il saluto del rivale, ha cercato la vendetta-lampo «rubando» un rigore allo specialista Eder. Voleva pareggiare il conto con Icardi e invece ha fatto infuriare Mihajlovic (chiuso, da squalificato, in un box della tribuna) e s'è scavato la fossa: ha tirato male, Handanovic lo ha respinto con perdite. Ci ha riprovato di nuovo, l'ex marito di Wandita. Ma proprio non era giornata, contro quel portierone tornato a fare miracoli e contro quell'impertinente 21enne che, nonostante fischi e insulti, nella ripresa ha segnato ancora, questa volta riservando l'esultanza allo spicchio nerazzurro.

Quel gol del 3-0 ha chiuso tutto. Partita e faida argentina, visto che Mazzarri ha subito fatto la cosa più giusta, togliendo Icardi. Che è rimasto assoluto protagonista nel dopo-partita. Ha voluto stravincere, rivivendo i gol e dicendo poi: «I fischi non c'entrano: tornare a Genova è stato bello...». Sakic, il vice di Mihajlovic, è stato durissimo: «Il gesto di Icardi testimonia la persona che è. Ha mancato di rispetto alla società e ai tifosi che lo hanno fatto crescere. Mi ha fatto molto incavolare».

«Sono un po' arrabbiato anch'io - aggiunge Mazzarri -. Dopo il gol Mauro doveva tornare a centrocampo. Ne avevamo parlato prima della partita e doveva evitare... Per il resto, però, è stato perfetto. Ha dimostrato grande personalità e freddezza». Firmando, in un ambiente ostile, la seconda doppietta di fila. Che vale all'Inter il ritorno al successo dopo una sconfitta e tre pari.

Questo 4-0, però, è uno dei risultati più bugiardi mai visti. Presto in svantaggio, la Samp che non segna ormai da 294' s'è trovata in 10 dopo 20' per un raptus da doppio «giallo» di Eder ma ha dominato per un tempo e senza un mostruoso Handanovic avrebbe fatto il ribaltone. Poi nella ripresa è crollata, subendo a raffica in contropiede. Mazzarri, giustamente, non s'illude: «Se vogliamo continuare a vincere, dobbiamo giocare in un altro modo fin dall'inizio».

 

 

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