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DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - TRA GLI INNUMEREVOLI RIFACIMENTI DI QUEST’ANNO C’È ANCHE "STAR OCEAN THE SECOND STORY R", FANTASCIENZA CLASSICA CON CONTAMINAZIONI FANTASY CHE TORNA PER SWITCH E PLAYSTATION. GIOCO DI RUOLO GIAPPONESE ORIENTATO VERSO L’AZIONE MA CON UN PROFONDO SISTEMA DI ABILITÀ, IL REDIVIVO SECONDO OCEANO STELLARE È IN MANIERA SORPRENDENTE MOLTO MEGLIO OGGI CHE IERI… - VIDEO

 

 

Federico Ercole per Dagospia

 

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Il rifacimento di un’opera è una pratica che può indicare una crisi creativa diffusa e l’affermazione di un’idea nel tempo per negare la sua obsolescenza e ribadire la sua validità, l’intenzione di lucrare ancora  sul passato o la volontà che questo non si estingua . Nell’industria dell’intrattenimento, con una proporzione differente a seconda dei casi, tutto ciò è manifesto nelle diverse operazioni di “remake” sempre più diffuse e quest’anno, forse più del solito, le riproposte attualizzate di giochi più o meno vecchi sono state innumerevoli ed eclatanti: Dead Space, Resident Evil 4, Super Mario RPG e Star Ocean The Second Story R che qui si considera.

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Si tratta già della seconda riproposta del secondo Star Ocean, uscito in origine sulla prima PlayStation alla fine del secolo scorso, perché fu ripensato nel 2009 per PSP. Sembra che Square-Enix ritenga l’opera in questione un capolavoro imperdibile e sempre attuale e la ami più di tanti suoi videogame dei tempi che furono, giochi che comunque il pubblico ritiene più amabili e di culto: Xenogears, Vagrant Story o Parasite Eve.  “Amate Star Ocean 2!” sembra dirci Square-Enix, “dovete amarlo”, dimostrando una fiducia nel lavoro sviluppato da Tri-Ace che è quasi commovente. Sorge quindi spontaneo domandarsi se Star Ocean 2 meriti davvero tutta questa devozione quasi ossessiva.

 

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Come gli altri esemplari della saga (notevoli il terzo episodio e l’incompreso quarto dal travolgente finale, bruttissimo il quinto), Star Ocean 2 è un gioco di ruolo giapponese con i combattimenti orientati verso un’azione più spettacolare che strategica  e dalla narrazione fantascientifica, una space-opera classica nelle tematiche resa tuttavia originale da alcune contaminazioni con un fantasy di matrice nipponica. La trama è accattivante, senza dubbio imparagonabile per profondità e originalità ad un qualsiasi Xeno-gioco di Tetsuya Takahashi , ma ciò che la rende vieppiù meritevole di interesse è la possibilità di esperirla tramite la selezione iniziale di due protagonisti diversi, una facoltà che alimenta cangianti prospettive narrative, variazioni e visioni inaspettate.

 

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Questa duplicità trasforma Star Ocean 2 in una fantascienza mutevole, affascinante anche quando prevedibile o già vissuta. Così, considerato il lavoro estetico impressionante svolto da Gemdrops, non appena si comincia o si ricomincia a giocare è inevitabile convincersi che si tratta di un videogame di valore e che sarebbe ingiusto fosse divorato dal tempo. Ma osservando i magnifici panorami nuovi e antichi insieme, è facile sognare e desiderare un trattamento simile per quel capolavoro che fu Xenogears.

 

 VISIONE, AZIONE E ASCOLTO

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Storia di naufragi galattici, di catastrofi universali e di cattivissimi nemici esiliati che tornano a minacciare lo spazio-tempo come certi avversari di Superman, Star Ocean 2 è stato realizzato con una tecnica ibrida dove personaggi bidimensionali si muovono per scenari in 3d che nella loro semi-fissità ricordano la bellezza e il dettaglio di quelli prerenderizzati del passato. Che siano avveniristiche, bucoliche, metropolitane, aliene o selvagge, le ambientazioni di questo remake sono meravigliose, di una bellezza amplificata dalle musiche eccezionali e straussiane di Motoi Sakuraba.

 

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Oltre la contemplazione di panorami sonori e della visione, Star Ocean 2 si rivela in ogni caso un gioco di ruolo complesso, basato su una serie di numerose abilità che influiscono sulle capacità dei personaggi e che non sono solo offensive ma trascorrono dalla cucina alla progettazione, dalla composizione musicale alla scrittura, dalla pesca alla speculazione.

 

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Inizialmente c’è da perdersi in tante possibilità, ma la grandezza ludica di questo gioco risiede proprio nella loro combinazione a fini strategici, una complessità che è comunque accessibile, utile e godibile. Ad esempio ci sono momenti di esplorazione in “dungeon” dai corridoi strettissimi dove risulta quasi impossibile non essere attaccati dai nemici ogni due secondi, una cosa che può essere davvero fastidiosa, ma studiando le abilità dei personaggi si noterà che ad un certo punto si potranno evitare con facilità gli attacchi dei nemici e navigare con calma gli ambienti più ostili.

 

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le battaglie risultano veloci, spassose e complesse solo se lo si desidera. L’aggiunta degli scudi deteriorabili che proteggono i nemici rendono gli scontri più tattici rispetto al passato, quando talvolta nella loro spettacolarità frenetica queste risultavano persino confusionarie. Davvero gradevoli risultano gli effetti cromatici e spaziali di magie e poteri speciali, sebbene dopo l’ammirazione sopraggiunga la noia da ripetizione e rsia quindi utile la possibilità di sintetizzare le animazioni.

 

OCEANI STELLARI, STESSI PESCI

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L’unico difetto atavico di Star Ocean 2, a tratti trascurabile ma che sarebbe stato saggio correggere nel remake, è la scarsa varietà dei nemici. Se si osserva il bestiario disponibile nel menù ci sono decine di voci, ma gli avversari antropomorfi, bestiali o mostruosi  appartengono per lo più a pochi modelli vagamente variati. Peccato, nello spazio e nei mondi che ospita ci vorrebbe una fauna più varia e stupefacente.

 

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Star Ocean the Second Story R è un ottimo lavoro di raffinazione e sublimazione del passato, un gioco di ruolo che merita di essere esperito per la prima volta o rigiocato da chi ai tempi d’oro lo amo e persino da chi lo disprezzò, abituato ad altri livelli di grandezza; un’opera che con il tempo, la fatica, gli investimenti e la passione è cresciuta invece di avvilirsi, più bella oggi che ieri.

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