arena colossei comedia inferno

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - SE LA STORIA NON SI STUDIA PIU', ALMENO GIOCHIAMOLA! - IN ARRIVO DUE TITOLI CHE PROVANO A OFFRIRE AI GIOCATORI PEZZI DI CULTURA DEL NOSTRO PAESE: "COMEDIA INFERNO" E "ARENA COLOSSEI" - IL PRIMO E' UN GIOCO DI CARTE ISPIRATO ALL'INFERNO DI DANTE ALIGHIERI, IL SECONDO E' UNA MINUZIOSA RIPROPOSIZIONE DELLE BATTAGLIE DEI GLADIATORI ALL'INTERNO DEL COLOSSEO…

Federico Ercole per Dagospia

 

COMEDIA INFERNO

C’è qualcosa di inquietante in quel processo di ludicizzazione delle attività lavorative detto “Gamification”, perché si estrapolano elementi giocosi per adattarli all’industria, un velo pietoso per mascherare la fatica di un lavoro, per addolcire pratiche competitive spesso predatorie. Insomma, la macchina capitalista travestita con uno sguaiato costume da carnevale.

 

Assai più naturale e giusto è invece il procedimento opposto, quando qualcosa che non lo è affatto si trasforma in gioco, con l’unico obiettivo di dilettare, o astrarre dalla struttura per poi ricondurci, tramite la dolcezza dell’intrattenimento, all’oggetto originale, ispirandoci curiosità, desiderio di conoscenza, amore.

 

COMEDIA INFERNO

Ecco dunque per esempio, a proposito di questo assai più appassionante e meno sinistro processo di “gamification” capovolto, il gioco “Comedia Inferno” prodotto da Sir Chester Cobblepot di Ravenna e distribuito da Tophat Games. Si tratta di un mazzo di 110 carte e 6 gettoni per vivere a tavola la discesa di Dante dalla selva oscura al ghiacciato Cocito, un’opera ideata dal game-designer Federico Latini che può insieme deliziare l’esegeta e al contempo sospingere con giocoso vento la “navicella dell’ingegno” di uno studente annoiato verso la fonte letteraria, rivelando la magnificenza di quell’immenso universo poetico.

 

Insomma il gioco come motore possibile di studio e passione, stimolo di indagine storica, filosofica e letteraria. Sono disponibili all’ordine solo settecento mazzi di “Comedia”, numero che rimanda ai secoli dell’anniversario dantesco, troppo pochi per la diffusione che questa idea ludica meriterebbe, tuttavia in futuro si pensa ad una diffusione su larga scala.

COMEDIA INFERNO

 

INCONTRI INFERNALI

Le carte di Comedia, titolo che dimostra la cura filologica del progetto, hanno in fronte le illustrazioni di Gustave Doré sottoposte ad un lavoro di colorazione che non risulta fastidioso e fuorviante come quello fatto per il cinema  hollywodiano in bianco e nero agli albori del digitale, ma è invece gradevole proprio per i suoi fini ludici, donando alle carte un lucore cromatico che brilla in maniera non dissimile da quelle di Magic o dei Pokémon. 

 

Novanta carte hanno una doppia colorazione, blu e rosso, e compongono il viaggio allucinante di Dante attraverso sessantasei incontri e ventiquattro personaggi. Le rimanenti carte, che rappresentano tredici Cerchi e sette virtù, sono pensate ai fini di implementare regole più complesse per giocatori esperti.

 

dante alighieri 2

Comedia è dedicato a giocatori oltre i dieci anni (fatelo giocare a quell’età, perché alle medie c’è ancora troppo poco Dante) in gruppi che possono andare da tre a sei persone. E’ un gioco detto “prendi e passa” le cui dinamiche sono rivoluzionate da un’idea di Latini che lo definisce “a spirale”: il mazziere diminuisce di una il numero di carte distribuite nella successione dei giocatori, così che l’ultimo avrà meno carte ma più possibilità strategiche.

 

Il mazziere avrà il gettone di Dante, gli altri giocatori quello di Virgilio, Paolo e Francesca, la Lupa,  il Leone e la Lonza. Ogni personaggio ha quindi opportunità ludiche diverse, ad esempio Virgilio, la guida, può scegliere il senso di rotazione del giro di carte e il Leone diviene chi possiede più carte rosse. L’obiettivo è quello di fare più “incontri”, intesi come contatto e collezione di personaggi e situazioni infernali, senza tuttavia incorrere in carte doppie e mantenerle nel mazzo.

 

dante alighieri

Può sembrare complesso e può persino esserlo per chi lo vuole, ma Comedia Inferno è un gioco immediato, la cui durata è di circa trenta minuti per partita. Se volete giocare con Dante, e trattando qui soprattutto di videogiochi, vi consiglio anche il truculento e troppo sottovalutato Dante’s Inferno di Visceral Games, se lo riuscite a recuperare, perché è del 2010. In superficie è tutto fuorché filologico, Dante è infatti un nerboruto crociato armato della falce della morte stessa e di una croce lucente donatagli da Beatrice che egli lancia come uno shuriken.

 

ARENA COLOSSEI

Ma si combattono demoni e diavolacci dalla forma ispirata e orripilante, attraversando un inferno che è rivoltante e sensuale insieme. Si può inoltre decidere se redimere o condannare i celeberrimi dannati che incontriamo durante questo viaggio horror-metal, ma salvateli pietosi, che hanno già patito abbastanza. E non perdetevi, sempre riguardo Dante, l’eccezionale versione a fumetti dell’Inferno disegnata da Go Nagai, l’inventore di Mazinga, Goldrake, Jeeg e Devilman.

 

AVE CAESAR MORITURI TE SALUTANT

Segnaliamo, per giocare questa volta con la storia, quella violenta, disperata e spettacolare dei gladiatori romani, che oggi 7 aprile la Tophat Games lancia la campagna Kickstarter di Arena Colossei Ludi Gladiatorii, un progetto ludico ed editoriale pensato da un gruppo di storici appassionato anche di giochi da tavola.

ARENA COLOSSEI

 

Arena Colossei, che si svolge su un campo strategico cartaceo, è corredato da straordinarie e varie miniature che esprimono la forza e la tensione dei gladiatori combattenti, cose belle e potenti, anche solo da guardare.

 

Consiglio anche qui un videogame, ovvero il mai dimenticato, probabilmente oggi quasi introvabile, Shadow of Rome di Capcom uscito per Playstation 2 nel 2005. Si tratta di una curiosa miscela tra gioco “stealth” e d’azione marziale iperbolica, dove controlliamo un giovane Ottaviano durante le sue investigazioni e il possente Agrippa nell’arena, che combatte avversari degni dei nemici di Kenshiro. Anche qui, magari interpretata, senza dubbio “giapponesizzata” nell’epica, c’è comunque della storia. Giocando si impara, qualsivoglia sia la forma del gioco. Si impara non solo a giocare meglio, ma come e perché studiare, quindi persino a vivere.

ARENA COLOSSEI

Ultimi Dagoreport

gian marco chiocci giampaolo rossi alfredo mantovano giorgia meloni giovambattista giovanbattista fazzolari tg1

DAGOREPORT- CHE FRATELLI D’ITALIA, DOPO TRE ANNI DI PALAZZO CHIGI, NON SIA PIÙ IL PARTITO MONOLITICO NELLA SUA DEVOZIONE E OBBEDIENZA A GIORGIA MELONI È DIMOSTRATO DALL’ULTIMO SCAZZO NEL POLLAIO RAI TRA CHIOCCI E ROSSI - COL DIRETTORE DEL TG1 CHE SPUTTANA IN PIAZZA, CON APPOSITO COMUNICATO, I SUOI CONTATTI RISERVATI CON LA DUCETTA: ‘’NEI GIORNI SCORSI LA PREMIER MI HA SONDATO INFORMALMENTE PER CAPIRE UNA MIA EVENTUALE, FUTURA, DISPONIBILITÀ NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE” - CON MASSIMO CINISMO E MINIMO RISERBO, CHIOCCI AGGIUNGE: “UNA CHIACCHIERATA, COME TANTE ALTRE IN QUESTI MESI...” - S'AVANZA "FRATELLI SERPENTI", UN PARTITO VITTIMA CRESCENTE DI INTRIGHI DI POTERE, CHE VIVE SCHIZOFRENICAMENTE LA PROPRIA EGEMONIA COME SABOTAGGIO DEL CAMERATA RIVALE - DALLA NOMINA DI FOTI A MINISTRO AL MURO DI IGNAZIO LA RUSSA A PROTEZIONE DI SANTANCHÉ FINO AL SUO ENDORSEMENT PER MAURIZIO LUPI PER IL DOPO-SALA IN BARBA AL MELONIANO FIDANZA, DAGLI SCAZZI CROSETTO-MANTOVANO A LOLLOBRIGIDA “COMMISSARIATO”, DALLA NOMINA DI GIULI ALLO SCONTRO SCHILLACI-GEMMATO. ESSI': A VOLTE IL POTERE LOGORA CHI CE L’HA….

antonio barbera giulio base monda buttafuoco borgonzoni mantovano

FLASH! – BIENNALE DELLE MIE BRAME: IL MANDATO DI ALBERTO BARBERA ALLA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA TERMINA FRA UN ANNO MA DA MESI SI SUSSEGUONO VOCI SULLE ASPIRAZIONI DI ANTONIO MONDA (SPONSOR MANTOVANO) E DI GIULIO BASE, SUPPORTATO DALLO STRANA COPPIA FORMATA DALLA SOTTOSEGRETARIA LEGHISTA LUCIA BORGONZONI E DA IGNAZIO LA RUSSA (GRAZIE ALLO STRETTO RAPPORTO CON FABRIZIO ROCCA, FRATELLO DI TIZIANA, MOGLIE DI BASE) - IL PRESIDENTE ‘’SARACENO’’ BUTTAFUOCO, CHE TREMA AL PENSIERO DI MONDA E BASE, NON VUOLE PERDERE LA RICONOSCIUTA COMPETENZA INTERNAZIONALE DI BARBERA E GLI HA OFFERTO UN RUOLO DI ‘’CONSULENTE SPECIALE’’. RISPOSTA: O DIRETTORE O NIENTE…

peter thiel narendra modi xi jinping donald trump

DAGOREPORT - IL VERTICE ANNUALE DELL'ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE DI SHANGHAI (SCO), SI AVVIA A DIVENTARE L’EVENTO POLITICO PIÙ CLAMOROSO DELL’ANNO - XI JINPING ATTENDE L’ARRIVO DEI LEADER DI OLTRE 20 PAESI PER ILLUSTRARE LA “VISIONE CINESE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE – ATTESI PUTIN, L’INDIANO MODI (PER LA PRIMA VOLTA IN CINA DOPO SETTE ANNI DI SCAZZI), IL BIELORUSSO LUKASHENKO, IL PAKISTANO SHARIF, L’IRANIANO PEZESHKIAN E IL TURCO ERDOGAN - SE DA UN LATO IL SUMMIT SCO RAPPRESENTA IL TRIONFO DEL DRAGONE, CHE È RIUSCITO A RICOMPATTARE MEZZO MONDO, DALL’INDIA AL BRASILE, MINACCIATO DALLA CLAVA DEL DAZISMO DI TRUMP, DALL’ALTRO ATTESTA IL MASSIMO FALLIMENTO DELL’IDIOTA DELLA CASA BIANCA – L’ANALISI SPIETATA DELL’EMINENZA NERA, PETER THIEL, A “THE DONALD”: "A COSA SONO SERVITI I TUOI AMOROSI SENSI CON PUTIN PER POI RITROVARTELO ALLA CORTE DI PECHINO? A COSA È SERVITO LO SFANCULAMENTO DELL’EUROPA, DAL DOPOGUERRA AD OGGI FEDELE VASSALLO AI PIEDI DEGLI STATI UNITI, CHE ORA È TENTATA, PER NON FINIRE TRAVOLTA DALLA RECESSIONE, DI RIAPRIRE IL CANALE DI AFFARI CON LA CINA, INDIA E I PAESI DEL BRICS?” – "DONALD, SEI AL BIVIO’’, HA CONCLUSO THIEL, "O SI FA UN’ALLEANZA CON LA CINA, MA A DETTAR LE CONDIZIONI SARÀ XI, OPPURE DEVI ALLEARTI CON L’EUROPA. UNA TERZA VIA NON C’È…”

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - MAI VISTA L’ARMATA BRANCAMELONI BRANCOLARE NEL BUIO COME PER LE REGIONALI IN VENETO - SENZA QUEL 40% DI VOTI DELLA LISTA ZAIA SIGNIFICHEREBBE LA PROBABILE SCONFITTA PER IL CENTRODESTRA. E DATO CHE IN VENETO SI VOTERÀ A NOVEMBRE, DUE MESI DOPO LE MARCHE, DOVE IL MELONIANO ACQUAROLI È SOTTO DI DUE PUNTI AL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA RICCI, PER IL GOVERNO MELONI PERDERE DUE REGIONI IN DUE MESI SAREBBE UNO SMACCO MICIDIALE CHE RADDRIZZEREBBE LE SPERANZE DELL’OPPOSIZIONE DI RIMANDARLA AL COLLE OPPIO A LEGGERE TOLKIEN - LA DUCETTA HA DOVUTO COSÌ INGOIARE IL PRIMO ROSPONE: IL CANDIDATO DI FDI, LUCA DE CARLO, È MISERAMENTE FINITO IN SOFFITTA – MA PER DISINNESCARE ZAIA, URGE BEN ALTRO DI UN CANDIDATO CIVICO: OCCORRE TROVARGLI UN POSTO DA MINISTRO O MAGARI LA PRESIDENZA DELL’ENI NEL 2026 - SE LA DUCETTA È RABBIOSA, SALVINI NON STA MEJO: I TRE GOVERNATORI DELLA LEGA HANNO DICHIARATO GUERRA ALLA SUA SVOLTA ULTRA-DESTRORSA, ZAVORRATA DAL POST-FASCIO VANNACCI - IL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL VENETO DEVE ESSERE COMUNQUE RISOLTO ENTRO IL 23 OTTOBRE, ULTIMA DATA PER PRESENTARE LISTE E CANDIDATI…

peter thiel donald trump

SE SIETE CURIOSI DI SAPERE DOVRÀ ANDRÀ A PARARE IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA TRUMPIANA, È INTERESSANTE SEGUIRE LE MOSSE DELLA SUA ‘’EMINENZA NERA’’, IL MILIARDARIO PETER THIEL - PUR NON COMPARENDO MAI IN PUBBLICO, ATTRAVERSO PALANTIR TECHNOLOGIES, UNO TRA I POCHI COLOSSI HI-TECH CHE COLLABORA CON LE AGENZIE MILITARI E DI INTELLIGENCE USA, THIEL HA CREATO UNA VERA E PROPRIA INFRASTRUTTURA DI POTERE CHE NON SOLO SOSTIENE IL TRUMPONE, MA CONTRIBUISCE A DEFINIRNE L’IDENTITÀ, LE PRIORITÀ E LA DIREZIONE FUTURA - LA SVOLTA AUTORITARIA DI TRUMP, CHE IN SEI MESI DI PRESIDENZA HA CAPOVOLTO I PARADIGMI DELLO STATO DI DIRITTO, HA LE SUE RADICI IN UN SAGGIO IN CUI THIEL SOSTIENE APERTAMENTE CHE ‘’LIBERTÀ E DEMOCRAZIA SONO INCOMPATIBILI’’ PERCHÉ IL POTERE SI COLLOCA “OLTRE LA LEGGE” – OLTRE A INTERMINABILI TELEFONATE CON L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA, THIEL GODE DI OTTIMI RAPPORTI CON LA POTENTE CAPOGABINETTO DEL PRESIDENTE, SUSIE WILES, E COL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT, CON CUI ORDISCE LE TRAME ECONOMICHE - SE MEZZO MONDO È FINITO A GAMBE ALL’ARIA, IL FUTURO DELLA MENTE STRATEGICA DEL TRUMPISMO SEMBRA TINTO DI “VERDONI”: LE AZIONI DI PALANTIR SONO QUINTUPLICATE NEGLI ULTIMI 12 MESI, E NON SOLO GRAZIE ALLE COMMESSE DI STATO MA ANCHE PER GLI STRETTI INTERESSI CON L’INTELLIGENCE ISRAELIANA (UNO DEI MOTIVI PER CUI TRUMP NON ROMPE CON NETANYAHU...)

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - C’ERA UNA VOLTA LA LEGA DI SALVINI - GETTATO ALLE ORTICHE CIÒ CHE RESTAVA DEI TEMI PIÙ IDENTITARI DEL CARROCCIO, DECISO A RIFONDARLO NEL PARTITO NAZIONALE DELLA DESTRA, SENZA ACCORGERSI CHE LO SPAZIO ERA GIÀ OCCUPATO DALLE FALANGI DELLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, HA PERSO IL LUME DELLA RAGIONE: UNA FURIA ICONOCLASTA DI NAZIONALISMO, SOVRANISMO, IMPREGNATA DI RAZZISMO, XENOFOBIA, MASCHILISMO E VIOLENZA VERBALE - SECONDO I CALCOLI DEI SONDAGGISTI OGGI QUASI LA METÀ DEI CONSENSI DELLA LEGA (8,8%) APPARTIENE AI CAMERATI DEL GENERALISSIMO VANNACCI CHE MICA SI ACCONTENTA DI ESSERE NOMINATO VICESEGRETARIO DEL CARROCCIO: CONSAPEVOLE CHE L’ELETTORATO DI ESTREMA DESTRA, AL SURROGATO, PREFERISCE L’ORIGINALE, SI È TRASFORMATO NEL VERO AVVERSARIO ALLA LEADERSHIP DEL CAPITONE, GIÀ CAPITANO - OGGI SALVINI, STRETTO TRA L’INCUDINE DELL'EX GENERALE DELLA FOLGORE E IL MARTELLO DI MELONI, È UN ANIMALE FERITO, QUINDI PERICOLOSISSIMO, CAPACE DI TUTTO, ANCHE DI GETTARE IL BAMBINO CON L'ACQUA SPORCA...