DAGO BUSINE$$ - DOPO GREENSPAN, BERNANKE? - LA STRANA STORIA DELLA FINPART, PICCOLA PARMALAT - COPPOLA DA BARABINO PER RILANCIARE LA SUA IMMAGINE - E BILL GATES AFFONDO' TRONCHETTI E SOCI.
1 - DOPO GREENSPAN
Alle 19 ore italiana, la Casa Bianca ufficializzerà il nome del successore di Alan Greenspan alla guida della Federal Riserve, la Banca Centrale americana. Come spiega l'Apcom, secondo l'emittente televisiva finanziaria Cnbc il candidato più accreditato per la successione è l'ex governatore della Fed e attuale consigliere economico di Bush, Ben Bernanke.
2 - LA STRANA STORIA DELLA FINPART, PICCOLA PARMALAT
A pag 37 di venerdì scorso il Sole dà il giusto risalto alla richiesta che il PM Fusco ha fatto in udienza al presidente del tribunale Fallimentare Bartolomeo Quatraro: che Finpart fallisca, non se ne può più! Ha detto in sostanza, forte della posizione di Consob.
Ma il Sole forse scorda, nella sua ampia relazione ai lettori, che fino al 31 dicembre 2003 - quindi proprio per il bilancio che Consob ha impugnato - Presidente risanatore di Finpart fu il Livolsi Ubaldo.
E cosa fece Livolsi Ubaldo? Organizzò d'intesa con Facchini e Mazzola un aumento di capitale da 30 ML circa, sottoscritto dalla libica Lafico. Che fine hanno fatto tali quattrini, che avrebbero potuto sanare più della metà del debito bancario o - meglio ancora - una bella fetta dei bond in scadenza a luglio 2004 e invece mai onorati?
Bella domanda. Si sa che Finpart ora in bilancio ha un credito verso la Libia per uno strano investimento, proprio seguente tale aumento di capitale del 2003. Si sa che che Finpart trovò pure interessante investire una decina di quei trenta milioni nella poi fallita Olcese (di cui Lafico è socia e Livolsi è stato consulente...).
Strana storia.
Lafico risulta socia di Finpart per l'8,945%. Tale partecipazione è stata acquisita partecipando all'aumento di capitale da complessivi 100 ML eseguito in Finpart nel 2002. Iniettando una trentina di milioni. A bilancio 2003 Lafico risulta però dovere a Finpart ("crediti verso altri" del bilancio Finpart 2003) ben 13,9 milioni per investimenti comuni in un progetto industriale in Nord Africa non meglio precisato.
Peccato che la Società di Revisione informa che tale credito nel bilancio 2003 di Finaprt risulta stimato prudenzialmente come recuperabile solo per la metà. Dopo appena pochi mesi. Tutto questo - come clamoroso e non chiaro rapporto fra Finpart ed un suo socio
rilevante - è stigmatizzto a pagina 9 della impugnativa Consob del Bilancio Finpart 2003, cui Finpart non ha mai dato risposte esaurienti.
Ubaldo Livolsi è stato Amministratore(dal 30/4/2003 con la carica di Presidente) e comunque consulente di Finpart dal 11/9/2001 al 19/12/2003, percependo nel solo 2003 mila euro per consulenze (alla sua Livolsi & Partners). Tutto questo da pagina 44 del bilancio Finpart 2003. Fra novembre 2002 (delibera di Olcese) e gennaio 2003 (in piena gestione Rivolsi tanto di Finpart quanto di Olcese) Finpart ha utilizzato ben 10 milioni per sottoscrivere un aumento di capitale di Olcese. Pag.8 del Bilancio 2003 di Finpart.
Tanto per ricordare e per capire la dimensione di questa piccola Parmalat che sarà la Finpart: la Finpart che come sopra visto ha così mal dilapidato fra nord africa e Olcese (dove Lafico è socio importante) ben 23,9 milioni cash in pochi mesi a cavallo fra 2002 e 2003 aveva nel 2003 debiti finanziari netti per 355 milioni (di cui 235 milioni di bond!) contro ricavi consolidati per 395 milioni. Debiti quasi pari al fatturato! E perdeva a livello operativo, nel medesimo 2003, 13,2 Milioni.
Bravo Livolsi!
3 - COPPOLA DA BARABINO PER RILANCIARE LA SUA IMMAGINE
Da Affari Italiani.it - Danilo Coppola rilancia e si affida a Barabino & Partners per la comunicazione del gruppo Ipi. Un matrimonio, quello tra l'immobiliarista e la società di comunicazione, che si è concretizzato solo poche settimane fa e che come primo appuntamento avrà la presentazione del piano industriale 2006-2008 a Milano.
L'incontro, fissato per giovedì 27 ottobre a Palazzo Mezzanotte, vorrebbe segnare l'inizio di una nuova era per Coppola. Un primo passo è stato accettare, a differenza di Stefano Ricucci, di rispondere alle domande della giornalista di Report Milena Gabanelli.
L'obiettivo? Gettare alle spalle la ricca e fortunata avventura di Bnl e soprattutto quella meno trasparente e felice di Antonveneta. Coppola ora vorrebbe concentrarsi sul core business della sua azienda, seguendo la scia di Giuseppe Statuto, l'altro immobiliarista presente in Bnl che ha saputo diversificare con successo la sua immagine rispetto a quella del "chiacchierato" Ricucci.
Alle 19 ore italiana, la Casa Bianca ufficializzerà il nome del successore di Alan Greenspan alla guida della Federal Riserve, la Banca Centrale americana. Come spiega l'Apcom, secondo l'emittente televisiva finanziaria Cnbc il candidato più accreditato per la successione è l'ex governatore della Fed e attuale consigliere economico di Bush, Ben Bernanke.
2 - LA STRANA STORIA DELLA FINPART, PICCOLA PARMALAT
A pag 37 di venerdì scorso il Sole dà il giusto risalto alla richiesta che il PM Fusco ha fatto in udienza al presidente del tribunale Fallimentare Bartolomeo Quatraro: che Finpart fallisca, non se ne può più! Ha detto in sostanza, forte della posizione di Consob.
Ma il Sole forse scorda, nella sua ampia relazione ai lettori, che fino al 31 dicembre 2003 - quindi proprio per il bilancio che Consob ha impugnato - Presidente risanatore di Finpart fu il Livolsi Ubaldo.
E cosa fece Livolsi Ubaldo? Organizzò d'intesa con Facchini e Mazzola un aumento di capitale da 30 ML circa, sottoscritto dalla libica Lafico. Che fine hanno fatto tali quattrini, che avrebbero potuto sanare più della metà del debito bancario o - meglio ancora - una bella fetta dei bond in scadenza a luglio 2004 e invece mai onorati?
Bella domanda. Si sa che Finpart ora in bilancio ha un credito verso la Libia per uno strano investimento, proprio seguente tale aumento di capitale del 2003. Si sa che che Finpart trovò pure interessante investire una decina di quei trenta milioni nella poi fallita Olcese (di cui Lafico è socia e Livolsi è stato consulente...).
Strana storia.
Lafico risulta socia di Finpart per l'8,945%. Tale partecipazione è stata acquisita partecipando all'aumento di capitale da complessivi 100 ML eseguito in Finpart nel 2002. Iniettando una trentina di milioni. A bilancio 2003 Lafico risulta però dovere a Finpart ("crediti verso altri" del bilancio Finpart 2003) ben 13,9 milioni per investimenti comuni in un progetto industriale in Nord Africa non meglio precisato.
Peccato che la Società di Revisione informa che tale credito nel bilancio 2003 di Finaprt risulta stimato prudenzialmente come recuperabile solo per la metà. Dopo appena pochi mesi. Tutto questo - come clamoroso e non chiaro rapporto fra Finpart ed un suo socio
rilevante - è stigmatizzto a pagina 9 della impugnativa Consob del Bilancio Finpart 2003, cui Finpart non ha mai dato risposte esaurienti.
Ubaldo Livolsi è stato Amministratore(dal 30/4/2003 con la carica di Presidente) e comunque consulente di Finpart dal 11/9/2001 al 19/12/2003, percependo nel solo 2003 mila euro per consulenze (alla sua Livolsi & Partners). Tutto questo da pagina 44 del bilancio Finpart 2003. Fra novembre 2002 (delibera di Olcese) e gennaio 2003 (in piena gestione Rivolsi tanto di Finpart quanto di Olcese) Finpart ha utilizzato ben 10 milioni per sottoscrivere un aumento di capitale di Olcese. Pag.8 del Bilancio 2003 di Finpart.
Tanto per ricordare e per capire la dimensione di questa piccola Parmalat che sarà la Finpart: la Finpart che come sopra visto ha così mal dilapidato fra nord africa e Olcese (dove Lafico è socio importante) ben 23,9 milioni cash in pochi mesi a cavallo fra 2002 e 2003 aveva nel 2003 debiti finanziari netti per 355 milioni (di cui 235 milioni di bond!) contro ricavi consolidati per 395 milioni. Debiti quasi pari al fatturato! E perdeva a livello operativo, nel medesimo 2003, 13,2 Milioni.
Bravo Livolsi!
3 - COPPOLA DA BARABINO PER RILANCIARE LA SUA IMMAGINE
Da Affari Italiani.it - Danilo Coppola rilancia e si affida a Barabino & Partners per la comunicazione del gruppo Ipi. Un matrimonio, quello tra l'immobiliarista e la società di comunicazione, che si è concretizzato solo poche settimane fa e che come primo appuntamento avrà la presentazione del piano industriale 2006-2008 a Milano.
L'incontro, fissato per giovedì 27 ottobre a Palazzo Mezzanotte, vorrebbe segnare l'inizio di una nuova era per Coppola. Un primo passo è stato accettare, a differenza di Stefano Ricucci, di rispondere alle domande della giornalista di Report Milena Gabanelli.
L'obiettivo? Gettare alle spalle la ricca e fortunata avventura di Bnl e soprattutto quella meno trasparente e felice di Antonveneta. Coppola ora vorrebbe concentrarsi sul core business della sua azienda, seguendo la scia di Giuseppe Statuto, l'altro immobiliarista presente in Bnl che ha saputo diversificare con successo la sua immagine rispetto a quella del "chiacchierato" Ricucci.
4 - E BILL GATES AFFONDO' TRONCHETTI E SOCI
Nei felpatissimi corridoi dell'hotel Principe di Savoia di Milano, tra i luccichii degli specchi e le signore in decoltè, si è tenuto ieri sera l'esclusivissimo ricevimento dato in onore di Bill Gates, il gran capo di Microsoft.
Un incontro ristrettissimo a non più di cento selezionati invitati, nel corso del quale l'uomo più ricco del mondo ha detto chiaramente la sua sul futuro: guadagnerà internet, si diano pace le società telefoniche, domani la voce, i dati scorreranno tutti solo sulla grande rete.
Roba da far rabbrividire Marco Tronchetti Provera e i principali gestori della telefonia fissa e mobile non a caso tutti assenti all'incontro.
In sala ad ascoltare Bill Gates, e poi a parlarci di persona in occasione del ricevimento successivo, ecco i bei nomi dell'Italia che fa : Umberto Veronesi, Elio Catania, Vittorio Merloni, Andrea Ceccherini, Matteo Colaninno, Nerio Alessandri, Arturo Artom, Billè, oltre a Umberto Paolucci, il capo italiano di Microsoft.
5 - MARCHETTI E CECCHERINI, QUESTIONE DI FEELING.
C'era anche Piergaetano Marchetti, il presidentissimo di Rcs, sabato mattina all'Università Cattolica di Milano, seduto fianco a fianco di Andrea Ceccherini, il presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani - Editori, per lanciare il Quotidiano in Classe davanti ad una platea di oltre trecento insegnanti lombardi.
Sarà stato il clima festoso dell'incontro, o l'accoglienza calorosa che i professori presenti hanno tributato al duetto Marchetti-Ceccherini, fatto sta che il Notaio del Corriere si è fatto prendere la mano, e ha raccontato fra lo stupore generale, per filo e per segno, la strategia adottata dal Corrierone per sventare l'assalto dei furbetti del quartierino.
Applausi dalla sala, e alla fine tante strette di mano per Marchetti, star della trincea di Via Solferino.
6 - CHI ASSUME, CONFINDUSTRIA O IL SOLE 24 ORE?
Dite a Luchino di Monteparioli (e ad Alfonso Dell'Erario) che c'è da leggere un comunicato del cdr del Sole 24 Ore: "Mercoledì la Confindustria ha annunciato che un suo dirigente passa come giornalista al Sole-24 Ore. E' grave che chi ricopre incarichi in Confindustria possa essere chiamato senza soluzione di continuità a fare il giornalista al Sole-24 Ore: ciò rischia di compromettere l'autonomia e l'indipendenza del gruppo. Si tratta di valori da difendere anzitutto nell'interesse dei lettori che acquistano il quotidiano o i prodotti del gruppo, certi di potervi trovare articoli liberi da ogni forma di condizionamento. E' un grave segnale il fatto che la comunicazione ufficiale dell'assunzione sia data proprio dalla Confindustria, e non dalla società editrice del Sole-24 Ore o dal suo direttore". Amen.
Dagospia 24 Ottobre 2005