MARINA D'ASSALTO - "MIO PADRE VINCERA'. LASCI PARLARE IL CUORE E PRODI NON AVRÀ CHANCE" - "IL PROBLEMA DI DELLA VALLE? GLIELO DICO IO: NEI CONFRONTI DI MIO PADRE HA IL COMPLESSO DELL'ETERNO SECONDO, ANZI, DEL TERZO O DEL QUARTO".
Dario Cresto-Dina per la Repubblica
Marina Berlusconi ha quasi 40 anni. E' tutta vestita di nero, porta scarpe con i tacchi alti. Dice che le manca mezzo metro. Ride. E' ricca, è presidente della Fininvest e della Mondadori, è consigliere di amministrazione di Mediaset, Medusa, Mediolanum, 21 Investimenti. Niente male per una che da ragazzina voleva fare la veterinaria. E' sposata con Maurizio Vanadia, ballerino della Scala - "secondo me tra gli uomini più belli al mondo" - , e ha due figli biondi e ricci. Tiene in braccio Silvio - ahi! come il nonno - che ha 18 mesi e fa ciao poi si schermisce, mentre Gabriele, tre anni, le abbraccia una gamba. Beve acqua brillante e offre coca cola. Dice: "Lei sa da che parte sto. Ma l'avverto sin dall'inizio: non voglio fare l'agit prop".
Allora parliamo male di suo padre. Mi dica quali sono i suoi difetti. Ne avrà anche lui, immagino.
"E che uomo sarebbe se non ne avesse? Ma non glieli racconto. Approfitterò di questa intervista per parlare dei suoi pregi, visto che voi di Repubblica non lo fate mai. Comincio?".
No, non ancora. Mi dica prima se ha seguito il suo primo faccia a faccia televisivo con Prodi.
"Certo, come seguirò il secondo. Qui, in casa, assieme a Maurizio".
Compili la pagella del primo. Berlusconi. Voto?
"Vado contro corrente. Non penso che mio padre ne sia uscito sconfitto. Anzi. Gli è stato rimproverato di non aver fatto sognare telespettatori e elettori, ma proprio qui è stato il suo merito: non è un piazzista di illusioni. E' stato serio e autorevole, ha parlato di cose concrete".
Era molto nervoso. Scarabocchiava freneticamente il blocco che aveva davanti.
"Lo fa sempre, è un'abitudine. Annota cifre, punti di discussione, temi a cui ribattere".
Ha sforato i tempi.
"Il duello ha regole rigide che sterilizzano il tutto. E la passione per le proprie idee ha qualche difficoltà a lasciarsi cronometrare. Sono regole che favoriscono lo sfidante, che può limitarsi a criticare e che magari ha poche cose da dire".
Siamo già arrivati alla pagella di Prodi?
"Guardi, non lo conosco personalmente. Se devo basarmi su quello che ha fatto negli incarichi che ha ricoperto, ne do un giudizio negativo".
Nessuna qualità?
"Mah, so che ama la buona tavola, come me".
Sì, ma al confronto come le è sembrato?
"Abbiamo scoperto che è capace di sorridere. Buon per lui. Per quanto riguarda i contenuti, mi è parso generico su tutto. E quando ha annunciato che il suo governo ridurrà il cuneo fiscale si è messo nei guai, perché non è riuscito a spiegare come. Lo si è scoperto dopo: la sinistra aumenterà le tasse".
Stop. Aveva promesso che non avrebbe fatto campagna elettorale a favore dei congiunti.
"Ha ragione, chiedo scusa".
Dia un consiglio a suo padre a poche ore dal duello finale.
"Me ne guardo bene. Non sono presuntuosa. So solo che se sarà se stesso fino in fondo, se lascerà andare il cuore, Prodi non avrà chance".
E a Prodi ha qualcosa da suggerire?
"Non mi permetterei mai, per lo stesso motivo. E non credo che ne farà una tragedia".
Lei ha visto la lite di suo padre con Lucia Annunziata?
"Sì, l'Annunziata non voleva lasciarlo parlare. Mi ha stupito, perché trovo che sia una brava giornalista. Ma lì si è comportata da attivista politica. Papà ha fatto bene ad andarsene".
A dire il vero l'Annunziata voleva soltanto ottenere una risposta alle sue domande.
"No, non lo ha lasciato parlare. Evidentemente le risposte non le interessavano".
Ammetterà che la campagna elettorale è stata sporca e cattiva. E che quasi tutte le tv sono schierate con il premier.
"Questo lo dite voi. Mediaset è una azienda che per definizione, se vuole reggersi come impresa, non può fare tv faziosa. E non la fa. Fede? Da noi c'è Fede, dall'altra parte c'è Raitre. Rossella fa un tg che mi pare equilibrato, Mentana a Matrix ha avuto solo elogi, mentre non mi sembra che il Floris di Ballarò brilli per equidistanza. Mediaset ha invitato Prodi, è stato lui a dire di no. E poi, scusi, ci siamo dimenticati la campagna del 2001, quando le tre reti Rai, servizio pubblico, furono schierate contro mio padre in un modo, quello sì, vergognoso? La sinistra non venga adesso a darci lezioni di imparzialità. E vogliamo parlare di come sono schierati tutti o quasi i principali giornali?"
Chi vincerà le elezioni?
"Mio padre".
Come fa a esserne così sicura?
"Ho visto i sondaggi, ma soprattutto il centrosinistra mi sembra sempre più nervoso e confuso".
Lei non ha mai votato a sinistra?
"Una volta ho votato socialista. Bettino Craxi".
Non le piace proprio nessuno delle donne e degli uomini dell'Unione? "Ci sono persone che stimo. Faccio un nome solo, quello di Emma Bonino, a cui però vorrei domandare: ma come fa a stare da quella parte? La sinistra, quasi vent'anni dopo la caduta del Muro, non ha ancora saputo rinnovare la sua classe dirigente e per il candidato premier ha dovuto affidarsi a un esterno, ad un notaio, e lo dico senza alcun intento offensivo per Prodi. Mi pare un'operazione poco rispettosa nei confronti del loro elettorato".
Perché a Mediaset si aggira il fantasma di piazzale Loreto?
"Lasciamo perdere questa immagine, che mette i brividi. Io mi auguro che non si debba avere paura, ma visto quel che si sente è francamente difficile non temere ritorsioni in caso di vittoria dell'Unione. Mi fermo qui. L'importanza di Mediaset per il Paese è riconosciuta da tutti, danneggiarla significherebbe danneggiare l'Italia anche come immagine internazionale, visto che la metà del capitale è in mani straniere. E tutto questo magari per favorire qualcuno dei soliti noti che sta ronzando attorno alle televisioni per fare un affare con poca fatica".
Ha visto il Caimano di Moretti?
"No, e non andrò a vederlo. Giudico i suoi film tristi e noiosi e lui un pessimo attore. E guardi che la politica non c'entra: mi piacciono registi come Benigni, la Comencini, Salvatores".
Nel 2001 la vittoria di Berlusconi venne vista come un'opportunità dai suoi colleghi imprenditori. Oggi la maggioranza della Confindustria gli ha voltato le spalle. Come mai?
"Non è vero, lo abbiamo visto anche a Vicenza. Il governo di mio padre ha fatto il massimo in rapporto alla situazione in cui si è trovato a lavorare, tra recessione internazionale, Torri gemelle, guerre, petrolio alle stelle... Berlusconi ha fatto tanto, anche per le imprese".
Diego Della Valle non la pensa così.
"Della Valle chi? Quel signore che ha insultato in pubblico il presidente del Consiglio? Sa qual è il problema di Della Valle? Glielo dico io: nei confronti di mio padre ha il complesso dell'eterno secondo, anzi, del terzo o del quarto".
Anche Montezemolo è stato spesso critico nei confronti del governo. Soffre anche lui di qualche complesso di inferiorità?
"Assolutamente no. Ho stima per Montezemolo, e non mi vengano a dire che è un uomo di sinistra".
Siamo alla fine. Può raccontarci i pregi di suo padre.
"Quante pagine mi date? Guardi, potrei davvero parlargliene per ore, raccontarle l'affetto, la serenità, la sicurezza in me stessa che mi ha dato. Ma rischierei di sembrare retorica. Le dirò solo che sono contenta, molto contenta di avere un padre così".
E come politico?
"E' stato il primo presidente del consiglio ad avere il coraggio di assumere impegni precisi con gli elettori, e li ha mantenuti. Ha saputo vincere. E prima aveva saputo perdere. Anche questa è una qualità".
Saprebbe perdere una seconda volta?
"Non succederà".
Dagospia 03 Aprile 2006
Marina Berlusconi ha quasi 40 anni. E' tutta vestita di nero, porta scarpe con i tacchi alti. Dice che le manca mezzo metro. Ride. E' ricca, è presidente della Fininvest e della Mondadori, è consigliere di amministrazione di Mediaset, Medusa, Mediolanum, 21 Investimenti. Niente male per una che da ragazzina voleva fare la veterinaria. E' sposata con Maurizio Vanadia, ballerino della Scala - "secondo me tra gli uomini più belli al mondo" - , e ha due figli biondi e ricci. Tiene in braccio Silvio - ahi! come il nonno - che ha 18 mesi e fa ciao poi si schermisce, mentre Gabriele, tre anni, le abbraccia una gamba. Beve acqua brillante e offre coca cola. Dice: "Lei sa da che parte sto. Ma l'avverto sin dall'inizio: non voglio fare l'agit prop".
Allora parliamo male di suo padre. Mi dica quali sono i suoi difetti. Ne avrà anche lui, immagino.
"E che uomo sarebbe se non ne avesse? Ma non glieli racconto. Approfitterò di questa intervista per parlare dei suoi pregi, visto che voi di Repubblica non lo fate mai. Comincio?".
No, non ancora. Mi dica prima se ha seguito il suo primo faccia a faccia televisivo con Prodi.
"Certo, come seguirò il secondo. Qui, in casa, assieme a Maurizio".
Compili la pagella del primo. Berlusconi. Voto?
"Vado contro corrente. Non penso che mio padre ne sia uscito sconfitto. Anzi. Gli è stato rimproverato di non aver fatto sognare telespettatori e elettori, ma proprio qui è stato il suo merito: non è un piazzista di illusioni. E' stato serio e autorevole, ha parlato di cose concrete".
Era molto nervoso. Scarabocchiava freneticamente il blocco che aveva davanti.
"Lo fa sempre, è un'abitudine. Annota cifre, punti di discussione, temi a cui ribattere".
Ha sforato i tempi.
"Il duello ha regole rigide che sterilizzano il tutto. E la passione per le proprie idee ha qualche difficoltà a lasciarsi cronometrare. Sono regole che favoriscono lo sfidante, che può limitarsi a criticare e che magari ha poche cose da dire".
Siamo già arrivati alla pagella di Prodi?
"Guardi, non lo conosco personalmente. Se devo basarmi su quello che ha fatto negli incarichi che ha ricoperto, ne do un giudizio negativo".
Nessuna qualità?
"Mah, so che ama la buona tavola, come me".
Sì, ma al confronto come le è sembrato?
"Abbiamo scoperto che è capace di sorridere. Buon per lui. Per quanto riguarda i contenuti, mi è parso generico su tutto. E quando ha annunciato che il suo governo ridurrà il cuneo fiscale si è messo nei guai, perché non è riuscito a spiegare come. Lo si è scoperto dopo: la sinistra aumenterà le tasse".
Stop. Aveva promesso che non avrebbe fatto campagna elettorale a favore dei congiunti.
"Ha ragione, chiedo scusa".
Dia un consiglio a suo padre a poche ore dal duello finale.
"Me ne guardo bene. Non sono presuntuosa. So solo che se sarà se stesso fino in fondo, se lascerà andare il cuore, Prodi non avrà chance".
E a Prodi ha qualcosa da suggerire?
"Non mi permetterei mai, per lo stesso motivo. E non credo che ne farà una tragedia".
Lei ha visto la lite di suo padre con Lucia Annunziata?
"Sì, l'Annunziata non voleva lasciarlo parlare. Mi ha stupito, perché trovo che sia una brava giornalista. Ma lì si è comportata da attivista politica. Papà ha fatto bene ad andarsene".
A dire il vero l'Annunziata voleva soltanto ottenere una risposta alle sue domande.
"No, non lo ha lasciato parlare. Evidentemente le risposte non le interessavano".
Ammetterà che la campagna elettorale è stata sporca e cattiva. E che quasi tutte le tv sono schierate con il premier.
"Questo lo dite voi. Mediaset è una azienda che per definizione, se vuole reggersi come impresa, non può fare tv faziosa. E non la fa. Fede? Da noi c'è Fede, dall'altra parte c'è Raitre. Rossella fa un tg che mi pare equilibrato, Mentana a Matrix ha avuto solo elogi, mentre non mi sembra che il Floris di Ballarò brilli per equidistanza. Mediaset ha invitato Prodi, è stato lui a dire di no. E poi, scusi, ci siamo dimenticati la campagna del 2001, quando le tre reti Rai, servizio pubblico, furono schierate contro mio padre in un modo, quello sì, vergognoso? La sinistra non venga adesso a darci lezioni di imparzialità. E vogliamo parlare di come sono schierati tutti o quasi i principali giornali?"
Chi vincerà le elezioni?
"Mio padre".
Come fa a esserne così sicura?
"Ho visto i sondaggi, ma soprattutto il centrosinistra mi sembra sempre più nervoso e confuso".
Lei non ha mai votato a sinistra?
"Una volta ho votato socialista. Bettino Craxi".
Non le piace proprio nessuno delle donne e degli uomini dell'Unione? "Ci sono persone che stimo. Faccio un nome solo, quello di Emma Bonino, a cui però vorrei domandare: ma come fa a stare da quella parte? La sinistra, quasi vent'anni dopo la caduta del Muro, non ha ancora saputo rinnovare la sua classe dirigente e per il candidato premier ha dovuto affidarsi a un esterno, ad un notaio, e lo dico senza alcun intento offensivo per Prodi. Mi pare un'operazione poco rispettosa nei confronti del loro elettorato".
Perché a Mediaset si aggira il fantasma di piazzale Loreto?
"Lasciamo perdere questa immagine, che mette i brividi. Io mi auguro che non si debba avere paura, ma visto quel che si sente è francamente difficile non temere ritorsioni in caso di vittoria dell'Unione. Mi fermo qui. L'importanza di Mediaset per il Paese è riconosciuta da tutti, danneggiarla significherebbe danneggiare l'Italia anche come immagine internazionale, visto che la metà del capitale è in mani straniere. E tutto questo magari per favorire qualcuno dei soliti noti che sta ronzando attorno alle televisioni per fare un affare con poca fatica".
Ha visto il Caimano di Moretti?
"No, e non andrò a vederlo. Giudico i suoi film tristi e noiosi e lui un pessimo attore. E guardi che la politica non c'entra: mi piacciono registi come Benigni, la Comencini, Salvatores".
Nel 2001 la vittoria di Berlusconi venne vista come un'opportunità dai suoi colleghi imprenditori. Oggi la maggioranza della Confindustria gli ha voltato le spalle. Come mai?
"Non è vero, lo abbiamo visto anche a Vicenza. Il governo di mio padre ha fatto il massimo in rapporto alla situazione in cui si è trovato a lavorare, tra recessione internazionale, Torri gemelle, guerre, petrolio alle stelle... Berlusconi ha fatto tanto, anche per le imprese".
Diego Della Valle non la pensa così.
"Della Valle chi? Quel signore che ha insultato in pubblico il presidente del Consiglio? Sa qual è il problema di Della Valle? Glielo dico io: nei confronti di mio padre ha il complesso dell'eterno secondo, anzi, del terzo o del quarto".
Anche Montezemolo è stato spesso critico nei confronti del governo. Soffre anche lui di qualche complesso di inferiorità?
"Assolutamente no. Ho stima per Montezemolo, e non mi vengano a dire che è un uomo di sinistra".
Siamo alla fine. Può raccontarci i pregi di suo padre.
"Quante pagine mi date? Guardi, potrei davvero parlargliene per ore, raccontarle l'affetto, la serenità, la sicurezza in me stessa che mi ha dato. Ma rischierei di sembrare retorica. Le dirò solo che sono contenta, molto contenta di avere un padre così".
E come politico?
"E' stato il primo presidente del consiglio ad avere il coraggio di assumere impegni precisi con gli elettori, e li ha mantenuti. Ha saputo vincere. E prima aveva saputo perdere. Anche questa è una qualità".
Saprebbe perdere una seconda volta?
"Non succederà".
Dagospia 03 Aprile 2006