SKY C'È MA NON SI VEDE - 4 MLN DI ABBONATI, INCASSI SUPERIORI AL CANONE RAI, EPPURE GLI ASCOLTI LATITANO - LA TV GENERALISTA RINGRAZIA - È IL METODO DI RILEVAMENTO CHE È SBAGLIATO, O QUALCOSA NON TORNA NELLA PROGRAMMAZIONE?...

Marco Molendini per "Il Messaggero"


La cosa buffa è che venti giorni abbondanti di Auditel satellitare stanno facendo bene sopratutto alla tv generalista. Non perché i suoi ascolti stanno crescendo (tutt'altro), ma piuttosto perché i numeri ridimensionano l'effetto satellite. Non c'è dubbio: Sky è stata la grande novità televisiva degli ultimi anni. Ha acquistato spazio, solidità, peso. Ha allargato di molto il suo pubblico, fino ad avere quattro milioni di abbonati: in pratica un bacino d'ascolto potenziale di circa 12 milioni di italiani.

Vento in poppa, dunque, almeno fino al 2 aprile, quando i computer hanno cominciato a sfornare ogni mattina numeri e a rendere noti gli share del giorno prima. I dati delle prime tre settimane di rilevamento non sono certo esaltanti, a cominciare dal fatto singolare e indicativo che le reti più viste sul satellite sono di gran lunga quelle generaliste (più Canale 5 che Raiuno) e il loro ascolto è superiore a quello di tutti gli altri canali messi assieme.

I numeri sono numeri. C'è poco da discutere. Vanno presi per quello che sono, anche quando sono difficili da digerire. Possono rimanere sullo stomaco. Probabilmente Sky ha sbagliato ad accettare la pubblicazione dei suoi dati nel calderone Auditel. Le cifre non sono sicuramente esaltanti. La fascia di maggiore ascolto è il primetime: più gente guarda la tv e più gente guarda il satellite. Certo, c'è da tenere conto che l'ascolto è molto frazionato, si basa sulla replica dei programmi, è fatto di passaggi, di zapping, di un saltabeccare frenetico da un canale all'altro. Insomma non è giusto valutarli come si fa con le reti classiche terrestri, ma restano i numeri.



SkyTg24, canale fiore all'occhiello del gruppo Murdoch, in primetime ha una media (dal primo al 21 aprile) di poche migliaia di spettatori: novemila. Venerdì la sue media sulle 24 ore era dello 0,06 (seimila spettatori). Un successo è un film come Syriana, il più visto, che in sette passaggi sommati di una settimana ha fatto 708 mila spettatori. O i telefilm Desperate housewives che in due passaggi su Fox life mettono insieme 372 mila spettatori. Fox crime, canale fra i più forti, ha una prima serata di 109 mila spettatori (sempre venerdì). Ma, nel bollettino quotidiano Auditel, ci sono perfino degli zero, ascolti così bassi da rischiare di non essere neppure rilevati: lo 0,02 di media sulle 24 ore di Animal planet (che corrisponde a duemila spettatori). Lo zero assoluto di Rai Utile, lo 0,03 di Sky show, lo 0,02 di Cult, lo 0,03 del pur bello History channel.

Certo, quelli che guardano (i contatti, cioè) sono molti di più. Per esempio il complesso dei canali Sky venerdì aveva 336 mila spettatori ma cinque milioni e 600 mila contatti, tutti i Fox 123 mila spettatori e 3 milioni e 590 mila contatti. Naturalmente ci sono le eccezioni. Come avviene di domenica, con il calcio che fa il pieno (917 mila spettatori su Sky dalle 15 alle 18 e 969 in primetime l'altro ieri con i contatti a 2 milioni e 843). O come avviene quando c'è effettivamente qualcosa che merita di essere visto. Per esempio la diretta di Fiorello su Raisat Extra che ha fatto balzare l'ascolto del canale a 209 mila spettatori (share sul totale 0.85) dando una chiave per spiegare il mistero della piattaforma satellitare che c'è e non si vede o, meglio, non viene vista quanto potrebbe.

C'è un difetto evidente di programmazione. Murdoch ha trapiantato il suo modello di tv già sperimentato con successo nei paesi anglosassoni. Tende a replicare canali secondo un suo modello di globalizzazione (le stesse reti replicate in tutto il mondo con gli stessi programmi tradotti). Mal sopporta i prodotti che escono dai suoi format come le reti di Raisat. Impone scelte (per esempio la trasformazione di Raisat Premium, insieme a Extra il più visto del bouquet Rai, in canale di replica della fiction di viale Mazzini). C'è un offerta cinematografica non esaltante (si risparmia?) con la replica fino a cento volte di una pellicola.

Probabilmente c'è da mettere nel conto la probabile penalizzazione del rilevamento satellitare a causa di un campione forse ancora da tarare. Ma, stando a quanto l'Auditel sta rivelando sul gradimento dei canali tematici, la tv generalista rischia di avere un lungo futuro. Certo Sky ha un vantaggio: il suo peso non si misura solo in share, perché a pesare sono gli abbonamenti (ed è notizia recente che, con 1,9 miliardi, il gruppo Murdoch incassa più del canone Rai fermo a 1,5 miliardi). Ma pagare per non guardare non deve essere una grande soddisfazione.


Dagospia 24 Aprile 2007