ARBITRI RICCHI E CORNUTI - ECCO L'HOBBY PIU' PAGATO DEL MONDO: IN 90 MINUTI GUADAGNANO 5 MILA EURO.

Alessandro Rossi per "Economy"


Tre fischi hanno sancito la fine del campionato di calcio «più bello del mondo», lasciando il campo alle solite polemiche, affogate nella segatura delle mille trasmissioni televisive che fanno vedere e rivedere il rigore non dato, quel fuorigioco che non c'era, quel goal non goal. E giù polemiche. Ma mentre giornalisti e tifosi strillano, loro, gli arbitri, incassano: anche 150 mila euro all'anno a testa (lordi), più gli introiti di eventuali sponsor.

Quello del direttore di gara è forse l'hobby più pagato del mondo. Sì, perché fare l'arbitro viene considerato un passatempo, nonostante si sia impegnati per almeno dieci mesi all'anno, si debbano fare un paio di stage a Coverciano (o in altri centri sportivi) di sette o 15 giorni, si debba fare la preparazione atletica, si debba partecipare a riunioni di aggiornamento. Tempo sottratto alla propria attività professionale. Tempo impiegato bene. E pagato bene. Soprattutto per i fischietti di serie A e B.

In 90 minuti si guadagnano 5 mila euro. Arrivare a fischiare nella massima serie è durissimo, la selezione è spietata anche se non mancano le «spinte» che nel mondo del calcio funzionano meglio che in altri settori. Il ricambio generazionale poi è lentissimo: in pratica si entra a far parte di una casta, di una lobby che nelle serie maggiori conta in tutto 35 fischietti. Una volta entrati nel club è come se ci si chiudesse la porta alle spalle: non si esce più, a meno che non la si combini grossa. E anche in quel caso, c'è sempre qualcuno pronto a perdonare.

Una giacchetta nera (si chiamavano così una volta) arriva a guadagnare da 2.582,28 euro a 5.164,56 euro per ogni gara: il compenso cresce a seconda del livello e dell'esperienza. E potersi fregiare del grado di arbitro «internazionale» aiuta, eccome. A queste cifre si deve sommare un compenso annuo forfettario di 32.700 euro che però crolla a 2.065 euro per i giovani con meno di 25 presenze complessivamente nelle due serie maggiori. In più, ci sono le spese di soggiorno e un rimborso chilometrico.



Facendo i conti in tasca ai 35 arbitri di A e B - che collezionano dalle 10 alle 24 partite a testa per stagione - si calcola che, in base alle gare disputate, il loro compenso annuo varia da un minimo di 27 mila euro (per i meno esperti) a un massimo di 150 mila euro, senza contare i rimborsi e le eventuali sponsorizzazioni. Come siamo lontani dai 30 milioni lordi di vecchie lire incassati dagli arbitri top solo dieci anni fa.

E chi sbaglia? Sospeso. Pierluigi Collina, il «miglior arbitro del mondo», è onnipresente: partecipa a incontri, convegni, feste, trionfa sulle copertine di giornali specializzati e non, è testimonial pubblicitario in tivù e sulla stampa. Quando si ritirerà, non è difficile prevedere per lui almeno qualche redditizia collaborazione giornalistica come per i suoi ex colleghi Carlo Longhi e Graziano Cesari.

Insomma, fare l'arbitro di serie A è un lavoro da star, come l'attore o il calciatore, anche se il professionismo non verrà introdotto in Italia. Il motivo è semplice: stipendiarli per fare il mestiere di arbitro non eviterebbe errori e polemiche. Tanto che si è pensato, per punire gli errori più marchiani, di adottare la sanzione della «sospensione». Se non scendono in campo non riscuotono. Quindi, la punizione dovrebbe indurre i distratti a stare più attenti in futuro.

Dalla C in giù arrivano le briciole. Sgambettare sui campi dalla serie C in giù è invece tutta un'altra musica: intanto perché l'arbitro è, fisicamente, poco tutelato e poi i compensi finiscono davvero sotto i tacchetti delle scarpe. Ognuno degli 86 arbitri di serie C riceve un gettone di 92,96 euro a partita, a cui si aggiungono un rimborso chilometrico e una diaria settimanale di 30,98 euro ma solo per dieci mesi, la durata del calendario agonistico. In serie D si scende ancora: i 228 fischietti di questa categoria incassano 46,48 euro per ogni partita più il rimborso chilometrico che spetta anche agli arbitri dei campionati regionali a cui vanno 25,82 euro ogni volta che entrano in campo.
Qui, siamo lontanissimi dai compensi degli arbitri internazionali. Negli ultimi campionati mondiali di calcio in Giappone e Corea la Fifa ha versato 17.500 dollari a ogni fischietto, indipendentemente dalle volte che è stato impegnato in gare ufficiali. Arbitro Moreno compreso.


Dagospia.com 31 Maggio 2003