1. AVVISATE “IL FATTO”! LA COPPIA DELL’ESTATE 2013? SMACK, SMACK, FRECCERO E BISIGNANI! 2. COMPLICE CAPALBIO, ENNESIMA TAPPA DEL TOUR DI PRESENTAZIONE DE "L'UOMO CHE SUSSURRA AI POTENTI", BACI & ABBRACCI E CENA FINALE, CON TANTO DI FOTO, TRA FRECCERO E BISI, IDEOLOGICAMENTE LO ZENITH E IL NADIR. UNO SPETTACOLO FINO A IERI INIMMAGINABILE 3. ALLA FINE DUETTAVANO COME VECCHI AMICI SULLE SORTI DELLA RAI CHE FU E CHE SARÀ, CON FRECCERO CHE, DOPO AVERLO ATTACCATO SU MASI, LO GRATIFICA A SCENA APERTA DI UNA CAPACITÀ DI SINTESI E RITMO CHE NE FAREBBE UN OTTIMO PROTAGONISTA DELLA TIVU’ 4. STRANO DESTINO QUELLO DI BISIGNANI: DA ANIMA NERA DEL POTERE ORA È STATO TRASFORMATO IN UNA SORTA DI POLITOLOGO CUI CHIEDERE ANALISI E PREVISIONI. MARINA BERLUSCONI SCENDERÀ UN CAMPO? QUANTO DURERANNO ANCORA LE ORMAI ESANGUI LARGHE INTESE? SI VOTERÀ IN AUTUNNO? E CHE SUCCEDE NELLA RAI, DA MASI A GUBITOSI?

DAGOREPORT

Lungo abbraccio finale con tanto di foto. Carlo Freccero e Luigi Bisignani, ideologicamente lo zenith e il nadir, che alla fine duettavano come vecchi amici sulle sorti della Rai che fu e che sarà era uno spettacolo fino a ieri inimmaginabile. Complice Capalbio libri, organizzata ottimamente da Andrea Zagami ennesima tappa del massacrante tour di presentazione de "L'uomo che sussurra ai potenti", editore Chiare Lettere, sul cui palco Bisignani e Paolo Madron hanno risposto alle domande impertinenti di Andrea Purgatori (dall'Opus Dei alla P2) e poi a quello di un pubblico con posti in piedi fino a sulle scale che portano ai bastioni, dove tirava all'inizio aria di fronda, ma anche con berlusconiani della prima ora come Claudio Sposito di Clessidra o un po' pentiti come Stefania Craxi e sotto gli occhi divertiti del Sindaco della Piccola Atene, Luigi Bellumori, oggi dichiaratamente renziano. E le telecamere della sede regionale della Rai che raccoglievano interviste ed immagini.

Stasera si replica con Freccero sul palco più' ambito dell'estate letteraria per la presentazione del suo libro-cult "Televisione", con Luisa Todini, cda della Rai, e Myrta Merlino a fare da spalla.

Strano giro quello dei due autori del saggio più venduto dell'anno, giocato tre le piazze italiane e i giornali che riprendono le provocazioni di un Bisignani che da anima nera del potere ora è stato trasformato in una sorta di politologo cui chiedere analisi e previsioni. Marina Berlusconi scenderà un campo? Quanto dureranno ancora le ormai esangui larghe intese? Si voterà in autunno?E che succede nella Rai, da Masi a Gubitosi?

Un'ora di fuoco di fila tra personaggi e misteri della prima e seconda repubblica, previsioni e umori della terza che forse sta per nascere sui frantumi della partitocrazia, la strisciante partita tra falchi e colombe con Berlusconi animale ferito incapace di volare in alto e tornare a fare l'aquila, prigioniero com'è' ormai in quella che l'uomo che sussurra definisce "la voliera pidiellina, dove si insinuano anche i pitoni", e il frazionismo di un Pd incapace di scegliere non un leader, che di questi tempi sarebbe troppo, ma persino la data di un congresso che dovrebbe aiutarne la ricerca.

Tra le mura della deliziosa piazzetta di Capalbio, Bisignani ha rilanciato sulle profezie anticipate nel libro: il ritorno a Forza Italia, la breve stagione delle larghe intese nonostante la velleitaria pretesa di Enrico Letta a durare, l'incapacita' di quasi tutti i ministri di incidere, l'implosione del Partito democratico.

Ma al pubblico sembrano interessare di più i protagonisti del passato. C'è chi si indigna scambiando per una tesi del libro l'opinione di Andreotti che attribuiva l'uccisione di Falcone al fatto che il magistrato stava indagando sui finanziamenti russi al Pci, chi mette in dubbio la volontà dei notabili dc, Cossiga in testa, di aver voluto salvare Moro, chi se la prende con Madron che, pur dichiarandosi antiberlusconiano, denuncia l'ipocrisia di considerarlo l'unico evasore fiscale del paese.

Ma a incantare é il duetto con Freccero, che prima accusa Bisignani di aver contribuito a fare nomine Rai disastrose con il suo compagno di merende Gianni Letta, in primis quella di Mauro Masi a direttore generale (con il Bisi che protesta di aver invece insistito con il Cav per scongiurarla cosi' come e' scritto a chiare lettere) e poi lo gratifica a scena aperta di una capacità di sintesi e ritmo che ne farebbe un ottimo protagonista della televisione.

Ma è' Bisignani a spiazzare anche Freccero, quando con il sorriso democristiano che gli e' tipico afferma che la Rai e' ingovernabile e non per colpa dei direttori generali incapaci. Ma per colpa della politica di destra, di sinistra e di centro che la vogliono così' da sempre in balia dei miasmi del Palazzo. Una sinistra senza spina dorsale che anche questa volta ha spedito in consiglio Benedetta Tobagi e una sua vecchia conoscenza dei tempi di Mani Pulite, Gherardo Colombo incapaci di qualsiasi idea o iniziativa affinché' tutto resti così com'è' sin dai tempi di Fanfani e Bernabei".

"Caro Freccero neppure lei da direttore generale potrebbe fare nulla perche' il dg anche se volesse può solo proporre a quel soviet del Consiglio. Ed e' anche per questo che il volenteroso Luigi Gubitosi si limita a controllare i numeri ma ha capito che non potrà' mai incidere".

Alla fine, a tavola, tra panzanelle, gnocchi e carni alla brace, il diavolo e l'acqua santa sembrano scambiarsi i ruoli. Anche se non si capisce bene se sia Bisignani che ha stregato Freccero o viceversa. Ma di fronte a tanta cordialità non c'è spazio per sottilizzare.
I due si lasciano con la promessa di incontrarsi davanti ad un perplesso Purgatori che ha condotto con abilita' il dibattito felice anche lui che, inaspettatamente anche Bisignani ha condiviso le sue tesi su Ustica e sulla morte di Emanuela Orlandi.

Mentre Madron, platealmente provato da un tour che lo sta sballottando per l'Italia come un pacco postale, si vede che già sta pensando alla prossima tappa di Asiago. "Si ormai siamo due escort letterarie...", ha commentato Bisi Bisi Bau Bau.

 

bisignani a capalbio librimadron e bisignani a capalbio libriFRECCERO A CAPALBIO LIBRI STEFANIA CRAXI FRECCERO E BISIGNANIBISIGNANI A CAPALBIO LIBRIBISIGNANI A CAPALBIO LIBRIPURGATORI, BISIGNANI, MADRON

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....