alice d'amato

A CHE GIOCHI ABBIAMO GIOCATO? - L'ANALISI DI CAZZULLO: "IL BILANCIO DELLA SPEDIZIONE ITALIANA È POSITIVO MA LE EMOZIONI DI TOKYO NON SI SONO RIPETUTE, ANCHE A CAUSA DI EVIDENTI ERRORI DI PROGRAMMAZIONE - IL FATTO CHE ALCUNE TRA LE PIÙ BELLE AFFERMAZIONI ITALIANE SIANO DOVUTE A NOSTRI COMPATRIOTI FIGLI DELL’IMMIGRAZIONE È UN SEGNO DI SALUTE DEL NOSTRO SPORT, E ANCHE DEL NOSTRO PAESE - LA SPECULAZIONE POLITICA DA SALVINI A PUTIN SULLA STORIA DI IMANE KHELIF DI OLIMPICO AVEVA DAVVERO POCO" – IL BOTTA E RISPOSTA TRA TRUMP E SIMONE BILES

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

alice d'amato

La tregua olimpica era un sogno impossibile, in tempo di guerre feroci e fratricide. In Medio Oriente e in Ucraina — ora pure in Russia — si è continuato a combattere e a morire. Eppure una sorta di tregua civile l’Olimpiade di Parigi 2024 l’ha portata; e non solo in Francia.

 

I Giochi hanno due dimensioni. Quella televisiva, e lì tutto bene anzi benissimo: la Tour Eiffel, la reggia di Versailles, financo la balena che interrompe le gare di surf («in Trentino l’avrebbero abbattuta»: se dopo lo skateboard e la breakdance introducessero i tweet come sport olimpico, questo sarebbe da medaglia). Purtroppo non possiamo dire lo stesso della dimensione reale, vissuta dalle persone che sono fisicamente qui, a cominciare dalle uniche che contano, gli atleti: un po’ tutti si sono lamentati per i disagi, non tanto per le tre ore sotto la pioggia della cerimonia inaugurale quanto per il villaggio, i trasporti, i rischi legati al nuoto nella Senna non del tutto ripulita.

 

ALICE D'AMATO

L’idea di dare all’Olimpiade un’ambientazione umana e urbana si è rivelata vincente, con un prezzo da pagare: Parigi è stata trasformata in un set tv ma anche in un labirinto di transenne, posti di blocco, rombo di elicotteri, sirene di ogni tipo.

Non a caso i parigini hanno affittato casa ai turisti e sono partiti. Eppure ai francesi quest’Olimpiade è piaciuta moltissimo.

 

C’è stata un po’ un’inversione dei ruoli. I borghesi bohemien, che vivono benissimo e votano Macron o la Gauche, si sono ritirati in campagna un po’ sdegnosi.

M a la Francia profonda, che fino a pochi giorni fa appariva arrabbiata, mugugnante, di cattivo umore, si è entusiasmata per i Giochi sin quasi alla mania. Stadi e palazzetti sempre pieni, tricolori ovunque, tifo scatenato, giubilo per le vittorie francesi; e comunque anche gli altri atleti sono stati accolti con simpatia, in particolare gli italiani. Ieri sera sullo stesso percorso dei campioni si è corsa la Maratona per Tutti, aperta al pubblico: 400 mila richieste per 20 mila posti. Il raffronto con Tokyo, i Giochi del Covid, stadi vuoti e atleti con la mascherina, ci ricorda che nella vita non sempre tutto è destinato a peggiorare.

mattia furlani

 

Non a caso Marine Le Pen, donna cresciuta a pane e politica, si è ben guardata dal partecipare alle polemiche contro l’Olimpiade, a partire dall’infelice inaugurazione, che qui è stata criticata non tanto per la presunta e smentita blasfemia quanto per la cancellazione di una parte della storia di Francia, da Giovanna d’Arco a De Gaulle, dai re almeno quelli con la testa ancora sul collo a Napoleone. Ma da allora sono passate più di due settimane, che sono sembrate mesi. Alla pioggia, e alla grande paura del boicottaggio dei treni — chi dava la colpa all’Iran, chi ai russi; erano stati gli ultrà verdi —, sono seguiti giorni di clima soleggiato e quasi sempre fresco, gare di livello altissimo, star internazionali come Simone Biles e rivelazioni inattese. La giovinezza del mondo.

Chi ha tentato di dare una coloritura politica o sociale all’Olimpiade — queer, fluida, di sinistra… — non ha capito bene di cosa si sta parlando. Con lo stesso criterio si potrebbe sostenere che la storia dei Giochi sia di destra: il fondatore de Coubertin era un aristocratico, Avery Brundage per vent’anni capo del Comitato olimpico era un ammiratore dichiarato di Hitler e cacciò dal villaggio Smith e Carlos dopo la protesta di Città del Messico, il barone Samaranch — presidente del Cio per un altro ventennio — era un amico personale del Caudillo Franco. La realtà è molto più semplice: i Giochi sono il riflesso del tempo, lo specchio della contemporaneità, la prova di una generazione. Danno la temperatura del momento. Sono un’invenzione dell’Occidente che si è aperta al mondo, e ne misurano le ansie, i valori, le possibilità.

 

mattia furlani

Gli atleti che abbiamo visto in gara sono innanzitutto persone che si sono giocate a volte in pochi secondi anni di lavoro. Ma sono inevitabilmente anche simboli. Il fatto che alcune tra le più belle affermazioni italiane siano dovute a nostri compatrioti figli dell’immigrazione è un segno di salute del nostro sport, e anche del nostro Paese.

 

Che qualcuno, come ha denunciato Fiona May, non riesca proprio ad apprezzarlo è invece un segno di arretratezza. Analogamente, la speculazione politica da Salvini a Putin passando per Trump sulla storia di Imane Khelif di olimpico aveva davvero poco. Si stabiliscano in modo chiaro per tutti gli sport i livelli di testosterone oltre i quali le gare sono falsate. E si impari ad anteporre il rispetto per le persone alle proprie ideologie e ai propri interessi.

larissa iapichino 45

 

«I love my black job », amo il mio lavoro da nera, ha scritto Simone Biles, replicando indirettamente a Trump secondo cui «gli immigrati rubano il lavoro da neri». In cinque parole ha detto tutto. Non si è fuoriclasse per nulla.

 

Il bilancio tecnico e umano della spedizione italiana è positivo. Abbiamo imparato che non ritorna mai più niente: le emozioni di Tokyo non si sono ripetute, anche a causa di evidenti errori di programmazione. Ma a Parigi 2024 ne sono arrivate altre, e se in questi giorni si è abusato della parola «storia», l’oro nella ginnastica artistica di Alice D’Amato — prima italiana a conquistarlo — è storico davvero.

 

 

simone biles

(...)

 

La Francia perderà il buon umore rapidamente. Emmanuel Macron, che pur con i suoi errori può rivendicare il successo olimpico, dovrà tentare di costruire un governo tenendo insieme i socialisti riformisti, i centristi e la destra repubblicana; che è poi la formula politica che da anni governa la Francia e l’Europa. Aver invitato i capi di Stato stranieri per poi abbandonarli alla pioggia restando all’asciutto è stato un gesto di arroganza. Ma mostrare per la prima volta all’Olimpiade — a parte il blitz di Elisa Di Francisca sul podio di Rio — la bandiera europea è invece un gesto di speranza. Se sommassimo le medaglie dei Paesi dell’Unione, scopriremmo che la vera superpotenza siamo noi. Non i francesi, gli olandesi, gli italiani, i tedeschi, gli spagnoli; noi europei.

alice d'amato simone biles

 

imane khelif vince l oro 4imane khelif vince l oro 2MATTEO SALVINI IMANE KHELIF - MEME BY VUKIC

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”