gravina gattuso mancini benitez mourinho

IL CASTING PER IL NUOVO CT DELLA NAZIONALE? PEGGIO DEL “GRANDE FRATELLO” – GIGI BUFFON SPINGE GATTUSO - MANCINI SI AUTOCANDIDA, UN INTERMEDIARIO PROPONE BENITEZ - “GAZZETTA” LANCIA IL PAISA’ DOMENICO TEDESCO E PARLA PER LA PRIMA VOLTA DELLA “SUGGESTIONE” MOURINHO (IDEA LANCIATA DA DAGOSPIA) – GRAVINA, REGISTRATA LA BOCCIATURA DI GATTUSO DA PARTE DI TIFOSI E ADDETTI AI LIVORI, PRENDE TEMPO: "NESSUNA NOVITÀ PER IL CT, STIAMO STUDIANDO. VOGLIAMO CAPIRE SE C'È UN PROGETTO NUOVO" – MANCINI: “TORNEREI VOLENTIERI, NON C’È COSA PIÙ BELLA CHE GUIDARE LA NAZIONALE” (E ALLORA PERCHE’ SE NE E’ ANDATO VIA?). UNA SCENEGGIATA CHE DIVENTA FARSA CON LE PAROLE DELLA MAMMA: “MIO FIGLIO DI NUOVO CT DELLA NAZIONALE? CI VORREBBERO DELLE SCUSE” (DI SICURO QUELLE DEL FIGLIO)

Estratti da calciomercato.com

gattuso

Continua a tenere banco la questione riguardante il prossimo commissario tecnico dell’Italia: dopo il rifiuto di Claudio RanieriGennaro Gattuso è in pole position.

 

Più indietro Daniele De Rossi e Fabio CannavaroGabriele Gravina, presidente della Figc, non ha fretta e vuole studiare il nome giusto per rilanciare la Nazionale

 

“Non ci sono novità sul commissario tecnico, l'unica novità è che stiamo studiando. Abbiamo qualche giorno a disposizione e vogliamo usarli tutti. Al di là dei nomi vogliamo capire se c'è un progetto nuovo”, ha dichiarato Gravina a margine della firma del protocollo tra Federcalcio e Guardia di Finanza.

 

(...)

 

LA SITUAZIONE SUL NUOVO CT

Fabio Licari per gazzetta.it - Estratti

 

mourinho

Di bello nella vicenda del nuovo ct è che non ci si annoia mai. Ogni giorno si apre una strada nuova, mentre quella vecchia si arricchisce di sfumature. Quasi una serie tv a puntate.

 

La suggestione del 2006 resta in primissima fila e Rino Gattuso, nel caso, è il prescelto. L’idea è creare un ticket con altri campioni del mondo e d’Europa: Gigi Buffon e Leo Bonucci. Un’Italia ad altissimo tasso d’azzurro.

 

Il percorso parallelo coinvolge tecnici più esperti, non necessariamente italiani: il paisà Domenico Tedesco entra in gioco assieme a Rafa Benitez, al sempre presente Roberto Mancini, infine a José Mourinho più per il nome che per un progetto. Gravina prende tempo per valutare al meglio le opzioni: la decisione potrebbe arrivare nel fine settimana o inizio prossima. Intanto si procede: ieri Buffon ha incontrato Gattuso. Per Gigi, è Rino il ct giusto. E non è un parere da poco.

 

"Non entro nel merito delle scelte tecniche, che spettano evidentemente alla federazione e al presidente federale. Faccio un ragionamento di sistema, partendo dal fatto che la gestione dell'esonero di Spalletti mi ha lasciato perplesso, non entro nel merito delle scelte tecniche, probabilmente sono le stesse riflessioni fatte dopo gli Europei. Gli è stata data fiducia e questo fa parte delle opzioni".

 

(...)

gravina

 

Quella di Gattuso resta la candidatura forte. Al momento prevale sugli ex compagni berlinesi Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi. Gattuso risponde in pieno all’identikit federale: tecnico non “giochista”, ma che metta in piedi una squadra in pochi giorni d’allenamento. Poca teoria, tanta pratica. Il rapporto con Buffon è eccellente, spesso erano anche compagni di camera nei ritiri. L’idea sarebbe ricreare un gruppo azzurro. Gattuso sarebbe affiancato da Buffon, capo-delegazione e rappresentante del presidente Gravina, e dal “deb” Bonucci, oggi nello staff dell’Under 20 di Corradi. Nell’Under 21, per intensificare i rapporti con la Nazionale, potrebbe entrare Andrea Barzagli, altro campione del mondo.

 

 

 Il significato del progetto è conclamato. Buffon ha 176 presenze in Nazionale (primo assoluto, in ventuno anni), Bonucci 121 (il quarto, tredici anni), Gattuso 73 (dieci anni). Tre simboli. Soprattutto tre giocatori che, come Cannavaro, Maldini, Chiellini, Zoff, non sono mai stati sfiorati dall’idea di saltare una convocazione, non hanno mai avuto un problemino prima del raduno, non hanno mai presentato certificato medico per poi giocare la domenica dopo in campionato.

benitez

 

Se ricostruzione dev’essere, insomma, che cominci dal senso di appartenenza, dall’amore per la maglia. A quei tre basterà guardare in faccia un azzurro un po’ svogliato o annoiato per fargli un bel discorsetto sulle “regole” non scritte della convivenza in Nazionale e su come abbiamo vinto il Mondiale 2006 e l’Europeo 2021. Quello che ha sottolineato Spalletti dopo l’addio.

 

Un Tedesco italiano—  In parallelo al progetto mondiale, la Figc esplora la soluzione d’esperienza. Ieri è spuntato il nome di Domenico Tedesco, nato a Rossano, a dieci chilometri da Corigliano Calabro dov’è nato Gattuso. Cittadinanza anche tedesca, Tedesco ha allenato Schalke 04, Spartak Mosca, Lipsia. Il suo ultimo incarico è stato da ct del Belgio: quasi due anni difficili, nei quali ha affrontato due volte l’Italia in Nations (un pari e un ko, 2-2 e 1-2), fino all’esonero di gennaio. Il sistema di base del Belgio è stato il 3-4-2-1, caratterizzato dai contropiedi veloci e dai raddoppi sulle fasce, ma con poca aggressività.

 

 

gattuso buffon

Altri candidati—  Tedesco non è stato ancora contattato, è un’idea nata ieri. Non l’unica. Tra i candidati - teorici - spunta Rafa Benitez, ex Liverpool, Inter, Chelsea, Napoli, Real Madrid, fermo da marzo 2024, quando è stato esonerato dal Celta Vigo. Naturalmente resta Roberto Mancini, sempre di difficile collocazione ma sicuramente grande conoscitore dell’ambiente azzurro. Infine, esiste la suggestione José Mourinho, poco probabile al fixing di ieri, ma con qualche sponsor in “ambito” federale: è legato però un altro anno al Fenerbahçe, in Turchia, con un contratto da dieci milioni apparentemente distante dalle cifre federali (Spalletti era sotto i due milioni). Altro giro altra corsa oggi?

 

 

 

MANCINI

Da open.online - Estratti

Non solo Gennaro Gattuso. Per la panchina della Nazionale italiana dopo l’esonero di Luciano Spalletti il presidente della Figc Gabriele Gravina sta sondando anche altre soluzioni. Tra queste ci sono Domenico Tedesco, Rafa Benitez e, un po’ a sorpresa, Roberto Mancini. L’ex allenatore dell’Europeo ha lasciato gli azzurri in polemica con la Federazione. Ma oggi, dice alla Gazzetta dello Sport, tornerebbe volentieri. Perché si torna sempre dove si è stati felici.

roberto mancini

 

 

Nel colloquio con Andrea Elefante Mancini spiega che si è pentito di come ha lasciato la Nazionale. E aggiunge che «se io e Gravina avessimo parlato di più in quelle settimane, e anche prima, per chiarire certe situazioni, non sarebbe successo nulla. Ma a volte si decidono anche cose sbagliate». Perché, spiega, è vero che non sentiva intorno a sé più la fiducia, «ma dovevo parlarne con il presidente: potevo farlo, questa è la mia colpa. Oggi, chissà, saremmo ancora insieme: per provare ad andare al Mondiale. E magari, dopo aver vinto l’Europeo, per tentare la doppietta». Tornerebbe perché «per un allenatore non c’è cosa più bella che guidare la Nazionale: io ho vinto con i club, ma se vinci con l’Italia è un’altra cosa. E perché si tornerebbe sempre dove si è stati felici».

 

 

Mancini non si nasconde che in una situazione del genere tornare sarebbe un rischio, visto che la Nazionale è più vicina al playoff che alla qualificazione diretta al Mondiale: «Ma a volte bisogna prenderselo qualche rischio, no?». E poi è ottimista: «Io sono convinto che ci siano tutti i mezzi necessari per essere al Mondiale fra un anno. Anzi, sono abbastanza sicuro che ci andremo: a sentire certi discorsi sembra che siamo già fuori…».

 

Infine, dice che per la Nazionale «rinunciai a dei soldi. Ma per la Nazionale sono cose che si fanno: ci sta tutto». Per sedersi sulla panchina dell’Arabia Saudita subito dopo l’Italia Mancini ha percepito uno stipendio pari a 25 milioni di euro l’anno. Per chiudere il rapporto la federazione ha infatti sborsato una cifra simile al suo emolumento annuo.

domenico tedesco

 

La mamma

Infine, c’è Marianna Puolo. La madre dell’ex commissario tecnico è intervenuta ieri su Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora: «Mio figlio di nuovo ct della Nazionale? Lui quando va nei posti vince, non è certo l’ultimo arrivato. Non so quel che pensa lui, ci dovrebbero parlare. Certo se è andato via ci saranno state delle ragioni, Roberto non è una testa calda, si vede che c’è qualcuno che non è stato onesto nei suoi confronti», ha detto. «Potrebbe tornare sui suoi passi e tornare in panchina? Ci vorrebbero delle scuse, che in certi casi ci vogliono», ha concluso.

Ultimi Dagoreport

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?