1. ALLACCIATE LE CINTURE CHE BERGOGLIO PREPARA LA SANTA RAMAZZA! GRANDI GUAI IN ARRIVO IN VATICANO SUL FRONTE DEI DENARI E DEL SESSO LIBERO TRA MASCHIETTI, CON E SENZA TONACA. C’È UN’INCHIESTA SU QUEI 23 MILIONI DI EURO BLOCCATI SU UN CONTO IOR E UNA SU UN PRESUNTO GIRO DI ORGE IN VATICANO, CON TANTO DI REGISTRAZIONI 2. IL CAINANO TORNA A ROMA DOPO LUNGHE VACANZE E SI PREPARA A SENTENZE E RIBALTONI. COSA DIRÀ LA CONSULTA? PERMETTERÀ LA CONDANNA NEL PROCESSO MEDIASET O FAVORIRÀ LA PRESCRIZIONE? C’È UNA TERZA VIA: UNA SENTENZA PILATESCA CHE RINVII ALLA CASSAZIONE LA DECISIONE. IL BANANA RESTEREBBE SULLA GRATICOLA FINO A FINE ANNO E IL GOVERNINO DI LETTAENRICO AVREBBE ALTRI SEI MESI GARANTITI 3. GRILLOMAO TORNA COMICO, PARTE PER L’AUSTRALIA E CI MOLLA I SUOI IMPREVEDIBILI ADEPTI

a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)

1 - SESSO, SOLDI E SANTA SEDE
"E' necessario che avvengano gli scandali", dice Gesù nel vangelo di Matteo. "Ma guai all'uomo per colpa del quale lo scandalo avviene!" (XVIII,7). Ecco, guai. Grandi guai sono in arrivo in Vaticano sul fronte dei denari e del sesso libero tra maschietti, con e senza tonaca. Il Corriere prevede il botto dall'inchiesta su quei 23 milioni di euro bloccati su un conto dello Ior e il Cetriolo Quotidiano svela un'indagine della procura di Savona su un presunto giro di orge in Vaticano, con tanto di registrazioni. Dicono che papa Francesco non abbia paura degli scandali e che non si farà ricattare, ma anzi, farà piazza pulita. L'occasione per dimostrarlo sta arrivando. Allacciate le cinture che Bergoglio prepara la santa ramazza!

Cominciamo dai soldi. Il Corriere in prima pagina: "Il Papa pronto a cambiare lo Ior. L'ipotesi di un commissario. Gelo con i vertici, mossa forse entro luglio. Bergoglio convinto che l'istituto tolga alla Chiesa più di quanto non dia". Scrive il pezzo Massimo Franco, buon amico di Ettore Gotti Tedeschi, defenestrato malamente dalla presidenza dello Ior. Ed è molto informato, anche dalle parti della procura di Roma. Franco sostiene che la storia del sequestro di 23 milioni di euro nel 2010 per un tentativo di trasferimento sospetto da parte dello Ior "potrebbe riservare sorprese a giorni".

Sorprese giudiziarie. "E se anche la magistratura italiana probabilmente dovrà prendere atto del muro di segretezza alzato di fronte alle indagini da uno Stato estero quale è il Vaticano, l'attenzione sull'operato di alcuni personaggi dello Ior rimane altissima".

La novità, prosegue il giornalista, "è che stavolta si ha la sensazione di avere dall'altra parte del Tevere un Papa deciso a fare radicalmente pulizia". Insomma, non solo la presidenza Von Freyberg sarebbe già in bilico dopo appena 100 giorni, ma tutto il sistema di potere dello Ior sarebbe alla vigilia di una indimenticabile "ristrutturazione" papale.
E ora vai con le sante mutande. Pezzone del Cetriolo Quotidiano, a firma Marco Lillo e Ferruccio Sansa: "Inchiesta sul sesso in Vaticano. Racconti di orge gay con minori e di un alto prelato.

Verifiche sull'attendibilità. Alla procura di Savona Zanardi, attivista anti-molestie, consegna le testimonianze di un top manager che avrebbe assistito ai festini dentro la Santa Sede. Le parole dell'uomo, anche su episodi di corruzione, sono al vaglio degli inquirenti: da capire se è tutto vero o se si tratta di un mitomane". Stando al racconto del manager, "tra i ragazzi c'era qualcuno che portava con sé il telefonino: scattò fotografie e girò filmati in cui un alto prelato compariva mentre aveva un rapporto sessuale, durante un'orgia" (p. 2).

2 - CAINANI AMARI
Tornato a Roma dalle sue lunghe vacanze - in fondo ci ha un'età - il Cainano si prepara a sentenze e ribaltoni. Sulla Stampa (p. 8), Ugo Magri racconta gli scenari possibili in vista della sentenza della Consulta sul legittimo impedimento, prevista per mercoledì prossimo. In caso di sentenza sfavorevole, possibili dimissioni di tutti i parlamentari del Pdl e "nuovo Aventino dagli esiti istituzionali imprevedibili".

In caso di sentenza favorevole, con processo Mediaset da rifare e prescrizione certa, grande festa e larghe intese for ever. Poi c'è un terzo scenario, che a naso di questa modesta rassegna è quello giusto: sentenza pilatesca della Consulta che rinvia alla Cassazione la decisione su dove far ripartire il processo. Il Banana resterebbe sulla graticola sino a fine anno e il governino di Lettaenrico avrebbe altri sei mesi di vita garantiti. Per Re Giorgio, ottima soluzione: il governo va avanti e il Cav resta sotto schiaffo.

Il Messaggero registra le confidenze anonime di un ex ministro del Pdl che ieri ha partecipato al summit con il Banana: "Berlusconi vuole toni bassi fino a mercoledì prossimo, forse la Consulta gli darà ragione sul legittimo impedimento. E allora comincerà un altro film" (p. 7). Mentre il Giornale della Real Casa racconta: "Mediaset, Cav preoccupato dalle pressioni sulla Consulta. Berlusconi ai suoi: ingerenze sulla Corte Costituzionale, in campo anche il partito di Repubblica" (p. 7).

Nel dubbio che si torni a votare presto, il Cainano mette comunque a punto il partito che verrà: "Resa dei conti nel Pdl. Berlusconi preme per rifare Forza Italia. Il Cavaliere e la nostalgia per il simbolo. L'ipotesi di azzerare i vertici regionali" (Corriere, p. 10). Ma secondo Repubblica, il Cav ha progetti ancora più esplosivi: "Il Cavaliere gela i vertici Pdl: ‘L'anti-Renzi può essere Marchini'. Partito in fiamme. L'ex premier: potrei fare io il segretario. Il leader: ‘Il nuovo partito sarà proiettato sul voto, aperto ai professionisti" (p. 10). Se arruola il Ridge de' noantri, Berlusca fa veramente un grande colpo. Lui sì che è il miliardario ridens del terzo millennio.

3 - CARO AMICO TI SPARO
Tra i molti crimini dei quali è stato accusato, al Banana gli mancava giusto un bell'omicidio internazionale. Il Cetriolo Quotidiano (p. 6) riempie la lacuna: "Quando B. disse agli 007: ‘Fareste fuori Gheddafi?'. La rivelazione di una fonte autorevole della sicurezza. Il Cavaliere temeva di essere considerato troppo filo-Raìs". Si presta l'ex ministro La Russa: "E' possibile, Berlusconi era preoccupato di trovarsi in difficoltà proprio per la sua amicizia col dittatore". Alla fine, secondo Le Monde, ci avrebbero pensato i servizi segreti francesi. Gente seria.

4 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
Se ne va con il broncio dell'incompreso e torna a fare il comico. Con la scusa di andare a trovare un figlio in Australia, Grillomao parte per una serie di spettacoli dall'altra parte del mondo e ci lascia i suoi imprevedibili adepti. Scrive il Corriere: "Il leader torna showman: tournée in Australia. Intanto i parlamentari del Movimento stanno allestendo un nuovo portale separato dal blog del leader" (p. 8). Alle spalle, si lascia un movimento che è un'autentica polveriera.

"Scontro sulla dissidente Gambaro. Grillo insiste: ‘Deve andarsene'. Lei replica: ‘Se minaccia lo querelo'. I senatori mediano: ma a Beppe dobbiamo riconoscenza". "L'ultimatum del leader ai ribelli: ‘Mi sono stufato, posso anche mollare" (Repubblica, pp. 6-7). Il Messaggero intervista il grillino "di centro" Mimmo Pisano: "Le espulsioni sono un errore, dobbiamo far rientrare chi è stato mandato via. I democrat? Civati è un collega e ci parlo spesso, ma non mi risulta che qualcuno di noi voglia andarsene" (p. 9).

5 - SPOSTANDO RENZI SEMPRE PIU' IN LA'
Visto che è quello più forte nei sondaggi e che è l'unico a spaventare seriamente il Banana, Matteuccio Renzi va messo in grado di non nuocere. Ovviamente, ci pensa il suo partito. "Pd, nasce il ‘correntone' anti-Renzi. Documento dei bersaniani: no a personalismi, primarie da ripensare. ‘Matteo leader? Così si iscrive Briatore'. Bersani attacca. Il sindaco: hanno paura" (Corriere, p. 11). E lo statista di Bettola si confessa con la Repubblica dei renziani: "Le larghe intese non funzionano. Tra un anno il governo può cadere. Così l'Italia stenta a ripartire".

Poi, una piccola autocritica: "Il mio errore più grande è stato non rompere con Monti quando il Cavaliere si è sfilato. E non aver fatto di più sui costi della politica, così abbiamo perso cinque punti nelle ultime due settimane" (p. 11). E bravo Bersani, vai avanti con l'esame di coscienza che ce la puoi fare (a perdere ancora).

Intanto, c'è chi sogna a occhi aperti sui guai altrui. Immaginifico retroscena di Repubblica: "La carta di riserva del centrosinistra: un ribaltone con i dissidenti M5S. Il fronte delle operazioni è al Senato: servono almeno 20 grillini oltre a Pd, Sel e Sc. L'altra ipotesi è che lo sfarinamento del Pdl crei un gruppo ‘governativo' che lasci il Cavaliere" (p. 9).

6 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA
Non ci sono soldi per fare politica economica e le categorie lo sanno perfettamente, nonostante la propaganda dei giornali delle larghe intese. Repubblica: "E' scontro sull'aumento dell'Iva, il governo non garantisce lo stop. I fischi dei commercianti a Zanonato. Pressing del Pdl. E spunta lo scambio con parte dell'Imu". "Ogni famiglia ha perso 3400 euro, ritorno alla normalità solo nel 2036. Le stime della Confcommercio sulla perdita del potere d'acquisto negli anni della crisi" (p. 2).

"Tasse fino al 74% del reddito, così la pressione fiscale affonda le piccole imprese. Servono 254 giorni per pagarle. Record a Bologna" (Repubblica, p. 3). Minaccioso il Giornale di Feltrusconi: "Iva su? Letta a casa. Pressing del Pdl: se non si ferma l'aumento, il governo non va avanti" (p. 1).

E ancora, per il vostro morale: "Si consuma sempre meno, prezzi fermi. Quando l'inflazione è (troppo) bassa. A maggio la crescita resta all'1,1%, così come in aprile" (Corriere, p. 2). E a proposito della famosa restituzione dei soldi alle imprese, ecco come vanno le cose: "Pagamenti, lo Stato accumula arretrati. I primi rimborsi alle imprese iniziano ora. Nella farmaceutica 1,7 miliardi in sospeso sui contratti firmati a gennaio" (Corriere, p. 5). Questo tanto per capire come funziona la realtà, al di là degli annunci ministeriali.

7 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE
L'ingrato Financial Times scrive che Lettaenrico è in letargo e non ha ancora fatto un tubo per rilanciare l'economia, ma per fortuna ci sono i giornaloni di casa nostra. Corriere in prima pagina: "Un miliardo per il lavoro ai giovani. Piano di Letta: dirottare i fondi Ue verso l'occupazione". La Stampa: "Al via le semplificazioni. Meno vincoli e burocrazia per famiglie e imprese" (p. 3). Si supera il Messaggero: "Debiti Pa, 30 miliardi da luglio. Imprese, in arrivo i primi fondi" (p. 1). Poi prendi quel foglio disfattista del Cetriolo Quotidiano e scopri che nel "decreto del fare" c'è un articoletto salva-Ilva che prevede meno vincoli sulle bonifiche (p. 8). Del resto, quando dice "fare" mica dice se fare bene o fare male.

8 - AGENZIA MASTIKAZZI
"Partono i saggi, il governo chiede l'urgenza" (Repubblica, p. 9). Partono e chissà quando tornano.

9 - NON SI TOCCA RE GIORGIO (E NEPPURE LA TRATTATIVA)
Puntuale come la tragedia, arriva il sinedrio dei magistrati a castigare il procuratore di Palermo, "reo" di aver firmato la richiesta di rinvio a giudizio per boss e notabili della trattativa Stato-mafia. "Il Csm: via il procuratore di Palermo. ‘Colpa sua se sfuggì Messina Denaro ed era troppo influenzato da Ingroia'. L'atto di incolpazione: ‘Gestione debole e inadeguata'" (Repubblica, p. 18). Reazione composta di Ahmadiningroia: "Ora Mancino sarà contento: si è fatto ciò che chiedeva". Soprattutto, ora il processo sulla Trattativa potrebbe essere spostato in una sede "più serena". La Stampa fa appena notare che "il 27 Messineo dovrà anche difendersi dalle accuse sulle intercettazioni tra Mancino e il Colle" (p. 15). Ma guarda un po', i casi della vita.

10 - A CHE SERVONO I GIORNALI
Continua il braccio di ferro tra la Fiat e la Selmat, il fornitore che lamentava ritardi nei pagamenti e denunciò il tentativo del Lingotto di farlo comprare da mani amiche. Scendono prontamente in campo i giornalisti dell'ufficio stampa. Corriere: "Selmat, Fiat annuncia nuovi stop" (p. 29). Stampa: "Mancano i pezzi'. Fiat nuovo stop. Forniture insufficienti da Selmat, 5500 veicoli nei piazzali" (p. 28). Giornale: "Fiat, rischio di blocco per Tychy e Madrid" (p. 24). Messaggero: "Fiat niente forniture, nuovo stop agli impianti" (p. 19).

Dal giornale romano si scopre che a Torino c'è aperta un'inchiesta senza ipotesi di reato, e che è già stato sentito per tre ore l'ad di Selmat, Enzo Maccherone. Il verbale dev'essere piuttosto interessante perché spiegherà come funzionano i rapporti tra una grande industria e un suo fornitore. Scommettiamo che i grandi segugi dei grandi giornali non faranno a gara a tirarlo fuori? Aspetteranno tutti composti che l'ufficio stampa dia a reti unificate la notizia tanto attesa: "Selmat, indagati i vertici per le forniture alla Fiat". Così si fa in questo disgraziato paese che chiamiamo Italia

 

 

Vaticano a vaticano PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO IOR istituto per le opere di religioneBASTIONE NICCOLO' V - SEDE DELLO IORSilvio Berlusconi saluta Daniela SantanchèALFIO MARCHINI CON LA REGINA ELISABETTAla sala della corte costituzionalei giudici riuniti in cassazione LETTA E ALFANO GRILLO Berlusconi Gheddafi bersani renzi Giorgio Napolitano a Capalbio ANTONINO INGROIA E FRANCESCO MESSINEO MArchionne Fiat SELMAT

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