amazon punta al settore tlc

TELEFONO AMAZON - IL COLOSSO DI JEFF BEZOS MUOVE I PRIMI PASSI NEL SETTORE DELLE TELECOMUNICAZIONI: A FINE MARZO HA CHIESTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI ESSERE AUTORIZZATO A FORNIRE SERVIZI DI COMUNICAZIONI ELETTRONICHE CON "AMAZON CONNECT" - L'ABILITAZIONE È SOLO UN INIZIO, MA IN FUTURO BEZOS POTREBBE DIVENTARE PRODUTTORE O ANCHE DISTRIBUTORE, MAGARI ALLARGANDO IL MODELLO "PRIME" PER SBARAGLIARE IL MERCATO DELLA TELEFONIA...

Alessandro Da Rold per “La Verità

 

jeff bezos di amazon

È un'avanzata inarrestabile quella di Amazon, il colosso dell'e-commerce che ha rivoluzionato il modo di vivere degli italiani. Nel 2011 l'azienda di Jeff Bezos sbarcava in Italia aprendo uno spazio di 25.000 metri quadri a Piacenza, mentre a settembre inizierà a trasmettere alcune partite di Champions league tramite Amazon prime. Non solo.

 

Ma non finisce qui. Perché dopo essere diventato ufficialmente un operatore postale nel nostro Paese il gruppo Amazon si affaccia anche al settore delle telecomunicazioni. Risulta infatti che Amazon abbia chiesto a fine marzo al Mise di essere autorizzato a fornire servizi di comunicazioni elettroniche.

 

amazon fresh consegna della spesa a casa

Un nuovo operatore pronto sbaragliare il mercato delle Tlc? Un gruppo che sarà capace un giorno di fornire con il solo account Prime oltre che contenuti audiovisivi anche quelli di telefonia?

 

Nulla di tutto questo al momento. Anche perché è davvero troppo presto per dirlo. A quanto risulta alla Verità, infatti, l'autorizzazione per fornire al pubblico servizi di comunicazione si sarebbe resa necessaria per un servizio di contact center virtualizzato offerto da Aws.

 

jeff bezos

Tutto nasce a seguito di una specifica attività di vigilanza svolta dalla direzione reti e servizi dell'Agcom che, in vista della rete unica di telecomunicazioni, ha da pochi mesi rafforzato proprio la vigilanza sulle reti anche con personale che ben conosce la galassia Amazon per essersene occupata nel settore postale.

 

In questo caso l'attenzione dell'autorità si è concentrata sulle modalità di fornitura dei servizi di comunicazione agli utenti e sull'uso delle numerazioni telefoniche nel nostro Paese da parte del colosso americano.

 

GIANCARLO GIORGETTI

Proprio a conclusione dell'attività di vigilanza, Amazon, che anche in questo caso ha riconosciuto la correttezza dei primi accertamenti condotti dall'Autorità sui suoi servizi telefonici accessibili al pubblico, ha comunicato subito al Mise la richiesta del titolo autorizzatorio in Italia ai sensi dell'articolo 25 del Codice delle comunicazioni elettroniche.

 

Tutto ruota, come detto, intorno ad Amazon connect, che, come si legge sul sito, «è un contact center cloud omnichannel facile da utilizzare che aiuta a fornire un servizio clienti eccellente a costi ridotti».

 

Amazon Connect

Dieci anni fa, il settore retail di Amazon aveva bisogno «di un contact center che offrisse ai clienti un'esperienza personale, dinamica, naturale. Non esisteva, così lo abbiamo creato. Ora è disponibile per tutte le aziende e oggi migliaia di organizzazioni con decine di migliaia di agenti utilizzano Amazon connect per servire milioni di clienti al giorno».

 

jeff bezos 1

Secondo l'Agcom, insomma, Amazon connect va qualificato quasi come un servizio telefonico accessibile al pubblico, «in base alla normativa di settore in quanto consente alla clientela di effettuare e ricevere chiamate facendo uso di numerazioni del nostro Paese».

 

Agcom è stata la prima in Europa ad accorgersene anche perché il nuovo presidente Giacomo Lasorella sembra aver deciso di prestare maggiore attenzione al mondo degli Ott, ovvero quelle aziende che forniscono tramite Internet contenuti video e soprattutto pubblicità.

 

JEFF BEZOS SOLDI

Al momento Amazon non sembra voler bruciare le tappe. Ma grazie all'abilitazione del Mise un giorno potrebbe diventare produttore o anche distributore magari allargando appunto il modello Prime.

 

jeff bezos 2

Il risultato è che nel nostro Paese, alla vigilia della rete unica, va aumentando la presenza di operatori (Iliad per esempio) pronti a sfruttare le nuove dorsali di telecomunicazioni. Ma allo stesso tempo vanno sempre più affermandosi aziende multiservizi, come da anni sta facendo Poste italiane.

 

Nel 2022 è previsto lo sbarco di Poste nel mercato dell'energia, con l'idea di diventare tra i primi cinque operatori del settore in Italia entro il 2024. Chissà se un giorno ci arriverà anche Amazon.

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