CAIO CHIUDE 450 UFFICI POSTALI, LE REGIONI VANNO IN GUERRA - SARANNO I GIAPPONESI A DOPPIARE I FILM ITALIANI - WAL-MART, 1 MILIARDO IN AUMENTI AI DIPENDENTI - ERMOTTI DIFENDE IL SISTEMA-SVIZZERA

1. PARTERRE

Da “Il Sole 24 Ore”

 

POSTE, CAIO AL TEST DELLE REGIONI SULLA CHIUSURA DEGLI UFFICI

Il piano di razionalizzazione della rete sportelli di Poste, in questa fase, sta impegnando l’ad Francesco Caio più del processo di quotazione Borsa. Processo che appare confermato nella sua tabella di marcia, come ha spiegato ieri il presidente Luisa Todini sostenendo che la «quotazione potrebbe avvenire nella finestra autunnale». Caio ieri ha incontrato i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni italiani per ascoltare le esigenze del territorio.

Francesco Caio Francesco Caio

 

Si è detto disponibile al dialogo, a spiegare ai sindaci e ai cittadini quali nuovi servizi verranno offerti in cambio delle chiusure (come il cosiddetto postino telematico). Ma ha mantenuto fermo il punto e confermato gli obiettivi del piano:?chiusura di 450 sportelli solo nel 2015 e riorganizzazione di altri 600 sportelli, nei quali verranno prolungati gli orari di apertura. No alla creazione di tavoli negoziali o alla flessibilità, sì a prendere in considerazione alcune eccezioni laddove situazioni particolarmente disagiate lo richiedano è la linea di Poste.

 

Il manager non ha alcuna intenzione di rinegoziare regione per regione il piano di chiusura degli sportelli, rimettendo così in discussioni un pezzo portante del piano industriale. Il progetto rispetta i limiti per la tutela del servizio universale previsti dalla legge ed è stato approvato dall’Authority per le comunicazioni, ha spiegato la società. Bisognerà vedere se questa posizione basterà a soddisfare gli amministratori locali più agguerriti, come il governatore della Toscana Enrico Rossi.

 

SARANNO I GIAPPONESI A DOPPIARE I FILM ITALIANI

Saranno i giapponesi a doppiare i film in italiano della 20th Century Fox e di altre case cinematografiche: un consorzio nipponico ha raggiunto l’accordo per acquisire la più grande società al mondo di servizi per doppiaggio, sottotitolazione e “localizzazione” di contenuti media, la californiana Sdi (presente in 41 mercati e in grado di doppiare in oltre 80 lingue).

BELEN DOPPIATRICE NE I GLADIATORI DI ROMA BELEN DOPPIATRICE NE I GLADIATORI DI ROMA

 

Capofila del consorzio acquirente è Imagica Robot Holdings (che ieri a Tokyo ha guadagnato circa il 20%), in partnership con la casa di trading Sumitomo e Cool Japan, il fondo pubblico-privato che intende promuovere la cultura giapponese nel mondo. Da questo deal nasce infatti la prospettiva di maggiori esportazioni di contenuti mediatici Made in Japan. Così il fondo parapubblico finanzia per quasi la metà una operazione da quasi 160 milioni di dollari. (S.Car.)

 

I CINQUE PILASTRI DI ERMOTTI A DIFESA DELLA SVIZZERA

Sergio Ermotti, ceo di Ubs, scende in campo direttamente e lancia proposte per difendere il sistema Svizzera. In un intervento, pubblicato dai quotidiani svizzeri Le Temps, Corriere del Ticino, Tages Anzeiger, Ermotti ha indicato i suoi 5 “pilastri” della strategia: il Governo elvetico deve mettersi con coraggio e decisione al timone della politica economica; bisogna evitare qualsiasi peggioramento normativo delle condizioni quadro in Svizzera;

 

Sergio Ermotti Sergio Ermotti

occorre assicurare la competitività fiscale nel lungo periodo; bisogna assicurare l’accesso ai mercati mondiali, guardando anche all’accesso duraturo al mercato europeo e dunque pure agli accordi bilaterali con la Ue; lo Stato deve puntare sistematicamente a mantenere bassi i costi per le imprese svizzere. Un pacchetto che ha attirato l’attenzione non solo del mondo economico elvetico ma anche di quello politico, tanto più considerando che in autunno in Svizzera ci saranno le elezioni. E all’interno del suo intervento, inusuale per un top manager in Svizzera, Ermotti si rivolge in effetti senza mezzi termini anche alla politica: «È auspicabile che Governo e Parlamento resistano alla tentazione di essere influenzati dalla prossima campagna elettorale». (L.Te.)

 

2. SUSSURRI & GRIDA

Dal “Corriere della Sera”

 

F2I RILEVA IL FOTOVOLTAICO DI E.ON PER IL POLO DELLE RINNOVABILI

 ( C.D.C. )  - F2i mette a segno un’altra acquisizione nelle energie rinnovabili. Dopo aver dato vita solo qualche mese fa insieme a Edison e a Edf Energies Nouvelles al terzo operatore nelle rinnovabili in Italia — una nuova realtà con circa 600 megawatt di capacità installata in cui F2i ha una quota del 70% — ora la società guidata da Renato Ravanelli, tramite la controllata Hfv, ha rilevato gli impianti fotovoltaici di E.on.

Renato Ravanelli Renato Ravanelli

L’operazione è stata seguita dagli advisor Crédit Agricole, Ubi, Ing e Clifford Chance e rientra nel piano di dismissioni della multinazionale tedesca, che ha deciso di cedere le sue attività in Italia. Gli asset termoelettrici, che rappresentavano la parte più importante del portafoglio, sono stati ceduti al gruppo energetico ceco Energeticky un Prumyslovy. Adesso E.on chiude anche il dossier sul fotovoltaico cedendo a F2i un parco solare da 50 Mw di capacità installata, che porterà a 150 Mw la potenza a disposizione del fondo infrastrutture nel settore dell’energia solare. E.on aveva in Italia quattro impianti solari avviati nel 2011 e localizzati in Puglia, Piemonte, Lombardia e Lazi0.

 

WAL-MART, 1 MILIARDO AI DIPENDENTI

(giu.fer.) Finora Wal-Mart era conosciuta (e criticata) per i bassi salari e la mancanza di benefit ai lavoratori. Ora la maggiore catena di grande distribuzione del pianeta cambia strada e annuncia che spenderà quest’anno oltre un miliardo di dollari per aumentare la busta paga di 500 mila dipendenti negli Usa. L’aumento deciso dal gruppo guidato dal ceo, Douglas McMillon, che è il più grande datore di lavoro nel settore privato in America, con 1,3 milioni di dipendenti, coprirà circa il 40% della sua forza lavoro negli Usa.

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A cominciare da aprile i lavoratori full time, part time e pagati all’ora, guadagneranno almeno 9 dollari all’ora, cioè 1,75 dollari più del salario minimo federale. Poi dal 1° febbraio 2016 riceveranno almeno 10 dollari all’ora. Un passo avanti nella direzione indicata dagli attivisti con feroci campagne contro il gruppo, anche se non abbastanza lungo per i sindacati, che chiedevano 15 dollari all’ora .

 

SFIDA TRA AVIO AERO E ROLLS-ROYCE PER LE FORNITURE ALLA MARINA

( f. ta. ) Scontro di lobby tra Avio Aero, l’azienda torinese acquisita da General Electric, e Rolls-Royce per le forniture alle navi della Marina italiana. In gioco ci sono gli ordini per le turbine di propulsione che verranno montate sulle navi costruite da Fincantieri. L’entità della commessa è ancora da definire, ma dovrebbe risultare intorno a 130-150 milioni. Le navi sono sei pattugliatori d’altura, un’unità di supporto logistico e un’unità di trasporto. La possibilità è che si aggiungano altri quattro pattugliatori. Finmeccanica provvederà a consegnare radaristica e sistemi di combattimento.

 

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Avio Aero punta ad aggiudicarsi la gara giocando come asso l’impegno a garantire lavoro a stabilimenti italiani. In particolare Pomigliano d’Arco, Brindisi e Torino. Ma anche le fabbriche di Massa e Firenze. Rolls-Royce ribatte cercando di far valere posizioni di forza nella tecnologia e sui mercati internazionali. I fondi arriveranno dal Mise e dalla Difesa.

 

 

3. AUTO, MAXI SCONTI: IL FRANCO RIVALUTATO FA FUGGIRE I CLIENTI

Da “il Giornale” - Operazione maxi-sconti verso i potenziali clienti da parte delle case auto in Svizzera. È la conseguenza della recente decisione presa dalla Banca elvetica che ha rivalutato il franco sull'euro.

 

FRANCHI SVIZZERIFRANCHI SVIZZERI

Per evitare che gli automobilisti comprino il nuovo veicolo magari in Italia, ecco partire l'operazione che «riduce fino al 15-18% il prezzo di una macchina», come spiegato da François Launaz, presidente dell'associazione importatori di vetture in Svizzera, alla presentazione dell'85° Salone di Ginevra (5-15 marzo) svoltasi a Milano. La rivalutazione del franco ha infatti cominciato a incidere anche sulle immatricolazioni, previste in rallentamento. Nessun riflesso, invece, sugli espositori dato che tutti i pagamenti sono stati effettuati nel 2014 con l'euro ancora forte sul franco.

 

4. LA SFIDA A NIKE - CACCIA ALL'AD PER ADIDAS: IN PALIO GLI USA

Da “il Giornale” - Dopo la «caccia» ai calciatori, parte quella all'amministratore delegato: la sfida di Adidas a Nike continua a tutto campo. In palio c'è la supremazia negli Usa, dove il colosso tedesco dell'abbigliamento sportivo negli ultimi anni ha perso terreno rispetto alla rivale. Un risultato che costerà il posto all'ad Herbert Hainer: è bastato ieri l'annuncio che il board sta cercando un successore per far risalire il titolo alla Borsa di Francoforte.

 

adidasadidas

Non è servita l'ambiziosa campagna acquisti, lanciata nei mesi scorsi: entro il prossimo 2017, ben 500 giocatori della National Football League e della Major League Baseball avranno il marchio Adidas sulle attrezzature. Ma non sulla divisa, che resta a Nike, forte di un contratto da oltre un miliardo di dollari. Nel 2017, in compenso, se ne andrà Hainer.

 

 

 

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