1. LA CASTA È FEMMINA! TRA IL MEZZO MILIONE DI CONSULENTI CHE OGNI ANNO LO STATO ARRUOLA SBORSANDO 2 MILIARDI, A TERZI PIACE CALDO: ECCOLO FIRMARE UN INCARICO DI CONSULENZA A PIA LUISA BIANCO, E POCO DOPO È LA VOLTA DI FEDERICA OLIVARES 2. LA FESTA DI DOMENICA DELLA FAMIGLIA MARCEGAGLIA, AL DI LÀ DELLA NOMINA DI EMMA A BRUXELLES, FESTEGGERÀ L'USCITA DAL BAGNO DI SANGUE DI FORTE VILLAGE 3. MENTRE SI ASPETTA DA UN MOMENTO ALL'ALTRO CHE ORSI LASCI IL CARCERE POICHÉ SONO TRASCORSI I TRE MESI DI DETENZIONE PREVENTIVA (COSI’ IMPARA A TIRARE SCHERZI AI MAGISTRATI), ALESSANDRO PANSA HA INAUGURATO LA POLITICA DEL SORRISO

1. LA CASTA È FEMMINA!
Sono in pochi a rimpiangere lo spostamento da Roma a Taranto di Enrico Bondi, il manager aretino che ieri è stato nominato amministratore delegato dell'Ilva.

Dai fumi delle 80 sigarette che fumava ogni giorno, il chimico ha attraversato con la fama di risanatore le più grandi aziende fino a respirare i fumi del potere e della politica: Nell'aprile scorso Monti gli ha messo tra le mani le forbici per la spending review, un compito che il 79enne aretino ha abbandonato a gennaio per diventare il supervisore alle liste del partitello del Professore di Varese,ma la delusione e' stata grande.

Bondi è uscito sommerso dalle critiche e nessuno è riuscito a quantificare in modo esatto le sue sforbiciate al l'apparato dei ministri e all'esercito dei consulenti.

A questa lacuna ha provveduto il libro edito da Castelvecchi e scritto dal giornalista di "Repubblica", Daniele Autieri, che appare oggi nelle librerie con il titolo "Il Saccheggio". Un'anticipazione si legge oggi sul quotidiano diretto da Ezio Mauro dove e' scritto che ogni anno escono dalle casse dello Stato 2 miliardi di euro per pagare quasi mezzo milione di consulenti (per la precisione 456.565) che frullano intorno all'amministrazione centrale e agli enti locali.

La lettura è tristemente divertente perché contiene un'infinità di casi personali che arricchiscono la letteratura sulla casta e sugli sprechi. Nella sua infinita miseria Dagospia è riuscita ad andare oltre l'articolo di "Repubblica" e a scrutare con il lentino le spese che i ministri tecnici hanno sostenuto nel 2012 per la loro attività.

Tra queste voci colpiscono in modo particolare i 21,3 milioni che sono serviti al pallido Vittorio Grilli per il proprio Gabinetto e gli uffici di diretta collaborazione,ma a questa cifra bisogna aggiungere i 157 milioni che il ministero ha speso per il personale. Non è da meno Corradino Passera che avendo la responsabilità di due dicasteri è riuscito a spendere 31 milioni per la struttura che lo ha affiancato in tante battaglie inutili.

Un altro record l'ha segnato la ministra Cancellieri con 27,1 milioni di costi per l'organigramma di dirigenti e funzionari che governano gli Interni. Ma non basta, perché oltre ai burocrati che presidiano gli uffici centrali dei ministri, ci sono i 20 milioni di spesa per i consulenti dei vari ministeri che con incarichi di dubbio valore scientifico e professionale hanno prestato la loro collaborazione.

È una pioggia di milioni di cui hanno beneficiato come manna dal cielo sia i consulenti del Governo tecnico che quelli presenti nell'ultimo anno del governo Berlusconi. E qui i numeri sono impressionanti perché allo Sviluppo Economico se ne sono andati 5,3 milioni, al Tesoro del pallido Grilli 4,4 milioni, mentre un milioncino lo ha sparpagliato Ornaghi, e 2,4 li hanno distribuiti il conte Terzi di Sant'Agata e il suo predecessore Frattini, due ministri massacrati per scarsa lungimiranza.

Basterebbero queste cifre per capire come nell'intreccio perverso tra consulenti e parenti la paura del "saccheggio" non sia stata nel cuore del governo bocconiano. Un'attenzione particolare è dedicata nel libro alla Farnesina, il ministero che con 325 sedi all'estero (più di quante ne abbiano gli Stati Uniti (271), la Russia (309), il Regno Unito (261) e la Germania (230) rappresenta un'idrovora dai numeri spropositati.

Anche in questo caso a colpire non è il costo dei 906 diplomatici e dei 2.400 dipendenti a contratto, quanto la disinvoltura con cui a partire dal novembre 2011 il conte bergamasco e Cavaliere del Sacro Romano Impero, Terzi di Sant'Agata, ha elargito consulenze privilegiando l'universo femminile. Il giorno dopo il giuramento di Monti eccolo firmare un incarico di consulenza a Pia Luisa Bianco, l'ex-direttrice del quotidiano "l'Indipendente", con un compenso di 40mila euro. E dopo meno di due settimane è la volta di Federica Olivares, alla quale Terzi destina 80mila euro per le relazioni culturali. A gennaio gli uscieri della Farnesina sentono sui marmi del ministero i tacchi di altre due donne, Cristina Di Vittorio e Manuela Giordano che il munifico Terzi ingaggia come consulenti per 90 e 40mila euro.

Si potrebbe andare avanti all'infinito perché come si è detto l'esercito dei consulenti è di mezzo milione di persone. È un esercizio faticoso che Bondi, annebbiato dai fumi del potere, avrebbe potuto fare. Se l'avesse fatto avrebbe scoperto che nella maggior parte dei casi la Casta è femmina.


2. MARCEGAGLIA PARTY
Grande festa in casa Marcegaglia dove papà Steno (classe 1930), la mamma Palmira e il fratello Antonio celebreranno domenica con un pranzo luculliano la nomina della signora di Mantova alla presidenza dell'Associazione che rappresenta le confindustrie europee.

La notizia è arrivata ieri da Bruxelles per bocca del direttore generale di Business Europe, l'organismo guidato dal tedesco Jurgen Thumann. La cosa bella è che sono stati proprio i tedeschi a sostenere la candidatura della donna che nel 2008 ha guidato gli imprenditori italiani forte dell'esperienza maturata tra il '98 e il 2000 quando fu eletta presidente dei Giovani Industriali europei.

Oggi la Marcegaglia è attesa a Torino per la megaconvention degli imprenditori incazzati dove si parlerà di "un'Italia industriale più forte in un'Europa più forte". Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, che da alcune settimane ha preso in mano il testimone della rivolta, è stato il primo a congratularsi con la Emma e a ruota l'ha seguito anche Matteo Colaninno, il figlio di papà Roberto che sembrava sparito dalle cronache.

La festa di domenica in famiglia avrà però anche un altro obiettivo perché al di là della nomina di Bruxelles l'intera dinastia festeggerà l'uscita definitiva della figliola dal fortino turistico della Sardegna che si è rivelato un bagno di sangue. Sembra infatti che il famoso resort Forte Village di Santa Margherita di Pula dove sono passati migliaia di operai e di esodati per curare la depressione, sia stato venduto per 100 milioni a due fratelli che hanno le mani in pasta nell'energia.

La trattativa andava avanti da settimane ma finalmente Musa e Dani Bazhajev, due oligarchi e imprenditori del colosso Alliance Oil Company, hanno messo la loro firma sull'atto di vendita di Mita Resort srl, la società che la Marcegaglia controlla al 50% attraverso la Gaia Turismo, l'azienda che ha preso il nome dalla figlia nata nel 2003. Durante il pranzo luculliano di papà Steno e di mamma Palmira non si parlerà di politica. Alle ultime elezioni la Emma è scivolata in campo in favore di Pierfurby Casini, un incidente di percorso da dimenticare.

 

 

 


4. PANSA HA INAUGURATO LA POLITICA DEL SORRISO.
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che in Finmeccanica spirano venti di pace.

Mentre si aspetta da un momento all'altro che l'ex-comandante supremo Giuseppe Orsi lasci il carcere di Busto Arsizio poiché sono trascorsi i tre mesi di detenzione preventiva (cos' impara a fare scherzi ai magistrati), Alessandro Pansa ha inaugurato la politica del sorriso.

Con uno sforzo supremo rispetto alla protervia dimostrata in varie occasioni nei confronti dei manager e dei giornalisti, il manager scrive lettere ai "colleghi" di AnsaldoBreda preoccupati per il futuro della società, e risponde in tono cordiale alle insistenti telefonate di Guarguaglini e degli altri capi azienda.

La politica del sorriso è chiaramente ispirata alla volontà di arrivare all'assemblea di giugno con il consenso degli uomini che sono a capo delle diverse aziende. L'unico problema è rappresentato dalla decisione che dovrà prendere su Fabrizio Giulianini, il manager che a luglio scorso è salito sulla poltrona di SuperSelex.

L'azienda, nata dalla fusione di tre Selex (Elsag, Galileo, Sistemi Intergrati), non va affatto bene e nella riunione che si è tenuta a Genova di 100 executive di Finmeccanica provenienti da tutto il mondo per "ragionare sul futuro del Gruppo", si e' data per certa la sostituzione di Giulianini, uno degli ultimi capoazienda nominati da Orsi".

 

ENRICO BONDIMARIO MONTI CON LE MANI ALZATE jpegVITTORIO GRILLI jpegCorrado Passera LORENZO ORNAGHI PIA LUISA BIANCO OLIVARES EMMA MARCEGAGLIA E PAPA STENO STENO MARCEGAGLIAPIERFURBY CASINI

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