blackstone urbano cairo

IL FONDO BLACKSTONE VINCE LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO - ''SANCITO CHE L'AZIONE RCS NON ERA SCORRETTA E TEMERARIA'', E CHE IL PALAZZO VALEVA 33 MILIONI IN PIÙ. MA ORA RCS RISCHIA LA STANGATA: A NEW YORK PENDE UNA RICHIESTA DANNI DI 600 MILIONI. QUESTO MENTRE RCS CAPITALIZZA 416 MILIONI - UNA PESANTE SCONFITTA PER LO STUDIO LEGALE DI SERGIO EREDE CHE HA CONSIGLIATO CAIRO DI ANDARE A SBATTERE CONTRO L FONDO PIU' FORTE 

 

1. IL FONDO BLACKSTONE VINCE LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO ORA RCS RISCHIA LA STANGATA

sede del corriere della sera in via solferino a milano 1

Francesco Spini per “La Stampa”

 

Vince Blackstone, perdono Rcs e il suo patron Urbano Cairo: nell'acquisto, avvenuto nel 2013, dell'immobile milanese di Via Solferino-San Marco, storica sede del Corriere della Sera, non ci fu alcuna scorrettezza da parte del fondo Usa.

 

A stabilirlo è il collegio arbitrale della Camera di Milano che, a maggioranza (di Renato Rordorf e Vincenzo Mariconda, col voto dissenziente di Vincenzo Roppo), dà ragione al fondo, rigettando tutte le richieste risarcitorie di Rcs.

 

BLACKSTONE

Il lodo arbitrale potrebbe ora segnare la ripresa di un'altra causa, a New York, avviata da Blackstone che, a causa della mossa legale di Cairo, tre anni fa ha visto sfumare la possibilità di rivedere ad Allianz per 250 milioni l'immobile che aveva comprato per 120 milioni.

 

Il fondo, forte del lodo, con ogni probabilità tornerà alla carica. E le iniziali richieste danni da 300 milioni di dollari sia all'editrice sia personalmente a Cairo (anche se la società gli assicura la manleva) potrebbero anche alzarsi.

corriere della sera 28 febbraio 2020

 

Questo mentre Rcs capitalizza 416 milioni. Le premesse non sono favorevoli. Nelle 65 pagine del lodo milanese si dice che non solo non vi fu usura (ipotesi già archiviata dalla Procura), ma «non è dato (...) ravvisare nel comportamento di Blackstone(...) nulla che appaia indiscutibilmente contrario ai (...) doveri di correttezza e buona fede».

 

Le considerazioni del collegio non evidenziano «altro se non lo svolgersi di una trattativa commerciale tra soggetti in bonis, promossa dalla parte venditrice» senza «che sia emersa la prova di alcuna indebita pressione operata sulla controparte, all'esito di un procedimento competitivo che (...) sarebbe arbitrario considerare fittizio».

 

jonathan grey - blackstone

Certo nel lodo è pure scritto che il prezzo giusto - stimato a posteriori dal consulente tecnico - sarebbe stato di 153 milioni, il 21,57% in più di quanto pagato. Ma la vendita, affidata ad un advisor terzo, Banca Imi (Intesa Sanpaolo) e aperta a tutti (Hines arrivò seconda offrendo, pare, 5 milioni in meno) convince il collegio delle bontà delle ragioni di Blackstone.

 

«Abbiamo sempre agito in buona fede e con i più elevati standard etici», dichiarano dal fondo che si è visto a sua volta respingere le richieste danni formulate in risposta. Al suo fianco c'erano gli avvocati Francesco Gatti, Carlo Pavesi e Giuseppe Iannaccone. Per Rcs c'erano Sergio Erede e Francesco Mucciarelli che studieranno se ci sono i requisiti per ricorrere in Corte d'Appello.

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 2

Rcs, sottolinea come il lodo disponga «la compensazione delle spese di lite» ed escluda «che Rcs abbia agito in modo temerario o anche solo scorretto». Difficile dire se ciò basterà a convincere il giudice Usa. Questi, una volta stabilita la giurisdizione (non è chiaro se il tasso di «americanità» della vicenda basti per prenderla in carico), potrà decidere se comminare o no il maxi-risarcimento.

 

2. SI CHIUDE IL LODO SU VIA SOLFERINO IL PALAZZO VALEVA 33 MILIONI IN PIÙ

Paola Pica per il “Corriere della Sera”

 

urbano cairo foto di bacco (3)

Si chiude dopo due anni e mezzo davanti alla Camera arbitrale di Milano il lodo definitivo sul contenzioso tra Rcs e Blackstone relativo alla vendita del palazzo di via Solferino, sede del «Corriere della Sera», al gruppo americano nel 2013.

 

Secondo il perito d'ufficio l'immobile «aveva un valore ben superiore per 33 milioni (27,5% in più), ovvero 153 milioni di euro, rispetto al prezzo cui è stato acquistato (120 milioni, ndr), anche se il lodo non considera tale sproporzione di sufficiente rilevanza».

 

Wu Xiaohui di Anbang con Stephen Schwarzman di Blackstone

Secondo gli arbitri «Rcs non ha agito in modo scorretto e tantomeno temerario». Un lodo che - si legge nella nota Rcs - rinsalda, come già quello parziale dello scorso anno, la posizione di Rcs innanzi alla Supreme Court of the State of New York «ove i procedimenti intentati dalle controparti sono sospesi».

 

Dopo che il Lodo parziale aveva accertato all'unanimità la competenza del Tribunale Arbitrale a decidere le domande delle parti, il Lodo definitivo, si legge nella nota del gruppo guidato da Urbano Cairo dal 2016, «sulla base dell'accordo di due soli arbitri e con articolata e motivata opinione dissenziente del terzo, ha ritenuto di non accogliere né le domande risarcitorie di Rcs, né quella di Kryalos», società che fa capo a Blackstone.

 

Sergio Erede

Rcs, si legge ancora, «fermo restando che non condivide il giudizio dei due arbitri e che si riserva ogni valutazione e ogni diritto, sottolinea che anche dalle motivazioni del Lodo non emerge alcuna scorrettezza o mala fede di Rcs, che viceversa ha agito per la doverosa tutela del patrimonio sociale, leso dal significativo differenziale di valore con cui nel 2013 è stato venduto l'immobile».

 

Il Lodo, pur riconoscendo che la situazione economica e finanziaria in cui Rcs si trovava al momento della vendita - cessione effettuata dal precedente consiglio di amministrazione - ha influito sulle sue scelte, ha concluso che, «sia pure in un contesto non privo di ambiguità e incertezze», non sono emersi elementi tali da configurare con certezza l'esistenza di un fenomeno rilevante ai sensi dell'art. 644, comma 3 del codice penale (la legge che salvaguarda chi cede beni a prezzi inferiori al mercato essendo in condizioni di evidente necessità conosciuta dall'acquirente).

 

URBANO CAIRO CORRIERE DELLA SERA

Tra l'altro, si afferma che la difficoltà prevista da tale norma richiederebbe anche una significativa limitazione della capacità negoziale (requisito invero non richiesto dalla norma).

 

Il Lodo dispone la compensazione delle spese di lite escludendo che Rcs abbia agito in modo temerario o anche solo scorretto. La vicenda della vendita dopo 109 anni della sede storica del «Corriere» è stata oggetto di molte contestazioni. Il prezzo di vendita fu ritenuto troppo basso anche in considerazione del canone d'affitto poi applicato da Blackstone di circa 10,3 milioni annui.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…