bernardo vacchi gianluca

“NESSUNA BUONA AZIONE RIMANE IMPUNITA” - GIANLUCA VACCHI SI TOGLIE QUALCHE SASSOLINO DALLE INFRADITO DOPO LA SEPARAZIONE IMPRENDITORIALE CON IL FRATELLO BERNARDO: “HA CHIESTO DI ESSERE LIQUIDATO: NELLA HOLDING COFIVA DA ME CREATA, AVEVA UNA QUOTA MINORITARIA E CHE, PER METÀ, GLI AVEVO DONATO” - LA RISPOSTA DEGLI AVVOCATI DI BERNARDO: "NON VI E' STATA ALCUNA LIQUIDAZIONE, MA DOPO UNA CRESCENTE DIVERGENZA..."

LA PRECISAZIONE DELLO STUDIO LEGALE MAIONE 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

bernardo e gianluca vacchi

Egr. Direttore, in relazione all'intervista a Gianluca Vacchi, dal titolo "Tra me e mio fratello destini separati, liquidato con le quote che gli avevo regalato" pubblicata ieri sulla rivista on line ieri da lei diretta, a nome e per conto del mio assistito Bernardo Vacchi sono ad evidenziarle che la stessa riporta dei fatti che non corrispondono alla realtà e che, quindi, sono altamente lesive della reputazione del signor Bernardo Vacchi.

 

Tengo innanzitutto a precisare che non vi è stata alcuna liquidazione e regalo di quote da parte del Sig. Gianluca Vacchi. Il capitale sociale di COFIVA, holding di partecipazioni e con oggetto sociale consistente nella gestione di pacchetti azionari e quote di altre società nonché di proprietà mobiliari ed immobiliari, era ripartito tra me e Gianluca.

 

GIANLUCA VACCHI CON IL COSTUME DA DONNA E TACCHI

Con il passare del tempo, in ragione dell'acuirsi, in seno alla compagine societaria, di una crescente divergenza negli obiettivi strategico-imprenditoriale e negli interessi sociali, si è fatta sempre più sentita l'esigenza di addivenire ad una riorganizzazione societaria finalizzata all'effettiva continuazione dell'attività imprenditoriale da parte di ciascuna società partecipante all'operazione che, da un lato, permettesse il mantenimento degli investimenti finanziari effettuati in capo alla Società e, dall'altro, l'assegnazione ad una società beneficiaria di nuova costituzione di valori mobiliari e disponibilità liquide nell'ottica di impiego di tali risorse finanziarie per avviare, implementare o continuare, in proprio, iniziative imprenditoriali, senza dover dipendere dalle scelte operate dall'altro socio.

 

Per tali ragioni, nell'ottobre 2021, con una operazione di Scissione Parziale Asimmetrica ai sensi degli artt. 2506 e ss del Codice Civile, tali asset sono stati assegnati ad una società beneficiaria di nuova costituzione, la BV Holding srl, interamente controllata dal sottoscritto. 

 

1 - MEGLIO SEPARARSI PRIMA DI MANDARE TUTTO IN... VACCHI - MENO INSTAGRAM, PIÙ INDUSTRIA: I DUE FRATELLI VACCHI SI DIVIDONO, VISTO CHE IN BALLO C’È UN’IMMAGINE IMPRENDITORIALE DA PRESERVARE (OLTRE AGLI AFFARI) - IL 51ENNE BERNARDO RAGGRUPPA LE ATTIVITÀ SOTTO LO STORICO MARCHIO "FINVACCHI" DI CUI FA PARTE ANCHE "BOATO INTERNATIONAL", MENTRE GIANLUCA, MR ENJOY, POTRÀ DEDICARSI TOTALMENTE A FARE IL CAZZARO SUI SOCIAL...

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/meglio-separarsi-prima-mandare-tutto-vacchi-meno-instagram-298364.htm

 

gianluca vacchi positivo al covid si fa pulire il sangue

2 - GIANLUCA VACCHI: «TRA ME E MIO FRATELLO DESTINI SEPARATI, LIQUIDATO CON LE QUOTE CHE GLI AVEVO REGALATO»

Candida Morvillo per www.corriere.it

 

«Meno Instagram e più industria, lo slogan potrebbe essere questo», è così che il sito economico Tag43 spiega la separazione dei destini imprenditoriali dei due fratelli Vacchi, di Gianluca 54 anni, star dei social con 46 milioni di follower e di Bernardo, 51, che ora è uscito dalla holding di famiglia e ha creato la sua Finvacchi con un capitale stimato, scrivono, di 130 milioni.

 

Gianluca Vacchi, cos’è questa storia che suo fratello l’avrebbe salutata per tutelare l’immagine imprenditoriale della famiglia, minata dal suo successo da influencer e deejay?

«Una storia che, anzitutto, mi fa sorridere. Intanto, perché ho fatto io sia Instagram sia l’industria».

 

gianluca vacchi

Siamo alla solita vulgata che la vuole a fare balletti e sperperare soldi di famiglia?

«C’è sempre questa leggenda… Ma in realtà a 24 anni sono stato io a riorganizzare l’assetto societario dell’azienda di famiglia, indebitandomi per una cifra largamente superiore al patrimonio di mio padre.

 

Ora, semplicemente, mio fratello ha espresso il desiderio di essere indipendente e intraprendere un cammino separato dal mio.

 

Ha chiesto di essere liquidato: nella holding Cofiva da me creata, aveva una quota minoritaria e che, per metà, gli avevo donato. Nessuna buona azione rimane impunita… Ma lo dico senza polemica. Anzi, mi fa piacere chiarire questa vicenda prima che si creino altre leggende».

roberto mancini con gianluca vacchi 5

 

Perché gli aveva donato quella partecipazione?

«Quando trent’anni fa organizzai quel riassetto azionario liquidando i parenti non interessati al business, papà era ancora al mondo, era un uomo con un gran senso della famiglia e feci quel gesto per vederlo sereno, per evitare che si creasse un forte squilibrio con mio fratello minore.

 

Quella partecipazione l’ho valorizzata in anni di lavoro in modo esponenziale e ora gliel’ho liquidata. Per 102,5 milioni di euro. Non per 130».

 

balletto di gianluca vacchi

L’articolo dice che lei, «con la sua visibilità e popolarità nuoce perfino al cugino Alberto, presidente e amministratore delegato della Ima», che è il colosso delle macchine automatiche controllato dalla famiglia.

«Questa visione dei social arcaica e borghese esiste solo in Italia. Nel resto del mondo, se non sei sui social, sei trasparente. Non credo sia questo il tema. Io sono felice che mio fratello abbia un buon rapporto con nostro cugino, ma se questa lettura volesse sottintendere che io con Alberto ho cattivi rapporti, qui, ci si sbaglia.

 

Anche se io non ho più cariche operative, io e mio cugino condividiamo in modo praticamente paritetico il controllo di un gruppo che viaggia sui due miliardi di fatturato e fa bene da 30 anni.

 

gianluca vacchi 3

Se anche mio fratello va d’accordo con lui, mi fa piacere, e visto che gli auguro una bella carriera imprenditoriale, spero che gli chieda qualche consiglio: Alberto potrà darglielo meglio di qualunque consulente possa avere attorno».

 

Il riferimento è a possibili cattivi consiglieri?

«Nessun riferimento. Presumo solo che chi sia nella posizione di desiderare un cammino imprenditoriale che comincia oggi – e lo dico perché mio fratello non ha mai lavorato – si deve avvalere di persone che hanno etica e disinteresse nel consigliare le scelte migliori».

ALBERTO E GIANLUCA VACCHI

 

Suo fratello non ha mai lavorato?

«Tutte le scelte imprenditoriali e strategiche le ho prese io. Ho un occhio paterno nei suoi confronti e, avendo più esperienza, so che spesso attorno a chi ne ha poca arrivano persone che se ne approfittano, spero non sia il suo caso.

 

Poi, ogni volta che ci sono di mezzo io, si vuole creare una Dynasty che non c’è. Io, verso mio fratello, sono sempre stato mosso da affetto nel proteggerlo e nel creargli un patrimonio».

 

Ne parla come se fosse molto più piccolo, ma lei ha solo quattro anni più di lui.

«Mio padre è morto che avevo 30 anni, l’ho sempre avuto a cuore come un figlio. Gli auguro di fare il suo percorso, spero si faccia consigliare bene e che abbia successo.

 

sharon fonseca e gianluca vacchi su chi

Il mondo fuori dalle mura protette di casa è fatto di gente che non ci pensa due volte a guardare il proprio interesse. Chiunque sarebbe preoccupato. Io conosco il mestiere di imprenditore e, se lui ha questa disponibilità economica, lo deve solo a me».

 

Quando l’ha sentito l’ultima volta?

«Ormai molti mesi fa».

 

Neanche a Natale per gli auguri?

«Purtroppo, quando si creano certe frizioni, può accadere che ci si allontani. Per me, è un dispiacere».

ALBERTO VACCHI CONFINDUSTRIA

 

Che motto è «nessuna buona azione rimane impunita»?

«Lo sancisce la disciplina psicologica: quando ottieni grandi benefici, finisci per provare rancore verso chi ti ha dato i benefici. Una cosa inspiegabile, ma esiste.

 

Ovviamente, quando ti capita di subire quel rancore, se sei lucido, e io lo sono – nel caso qualcuno pensi che a ballare su Instagram la lucidità si perda – non puoi far altro che rispondere al rancore con affetto immutato».

gianluca vacchi prima e dopoalberto vacchigianluca vacchi sharon fonseca 2gianluca vacchi si tuffa in piscina con la bici 4gianluca vacchi clavala 5gianluca vacchi sharon fonseca e amiche bone su tiktok 2

Ultimi Dagoreport

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…