briatore berlusconi martin bouygues

GNOCCA, AFFARI E VITA SMERALDA: SCANSATI SORRENTINO, LA VERA ESTATE DEL BANANA È MOLTO MEGLIO DI ''LORO''! DALLA LECCISO ALLE AMICHE DELLA PASCALE, LA FESTA A VILLA CERTOSA IN ONORE DI QUINCY JONES E IL BAGNO DI SELFIE AL ''COUNTRY CLUB'' DI PORTO ROTONDO, DOVE I RAGAZZI LO CHIAMANO ''ZIO'' (PAPI ORMAI PORTA MALE) - BRIATORE: ''CON LUI PARLO DI ECONOMIA, NON POLITICA. È IN GRAN FORMA, CON SALVINI SI RITROVERANNO, MA L'UNICO EREDE MI PARE RENZI. GLI ALTRI SONO NONNI CONTRO I GIOVANI''

BRIATORE BERLUSCONI E MARTIN BOUYGUES

1. LA SOLITA ESTATE DI SILVIO TRA STARLETTE E AFFARI

Lorenzo Giarelli per il “Fatto quotidiano

 

Nell' estate in cui tutt' intorno vuol essere cambiamento, il buen retiro di Silvio Berlusconi somiglia più a un rifugio tra le vecchie abitudini. Nella sua Villa Certosa, in Costa Smeralda, sfilano ancora imprenditori, starlette, miss, amici e amiche che lo chiamano "Zio" e allentano le preoccupazioni del Cavaliere.

Affari e relax, più che politica.

 

berlusconi in sardegna con apicella e francesca pascale da nuovo

Se riprendere le briglie del centrodestra sembra infatti un miraggio, il massimo che si può fare è pensare alle aziende. Impallinando Marcello Foa alla presidenza Rai, per esempio, nel tentativo di evitare rischi per la raccolta pubblicitaria di Mediaset, oppure incontrando a pranzo Martin Bouygues, magnate francese delle telecomunicazioni, che pare il profilo ideale per proiettare il pericolante business di Mediaset nel futuro.

L' incontro è stato rivelato, con una foto su Instagram, da Flavio Briatore: "La politica mi annoia, abbiamo parlato di affari, di investimenti internazionali", si lascia scappare Mr Billionaire.

 

"Silvio? L' ho trovato in formissima, un atleta", giura il manager, che nel racconto si fa umile: "Da Berlusconi c' è soltanto da imparare".

La lunga estate calda di Silvio, a parte per i controlli medici che lo hanno costretto a quattro giorni di visite all' ospedale San Raffaele, trascorre qui, nei 4.500 metri quadri che ospitano la villa di 126 stanze ed un parco di 120 ettari. Lontani i tempi delle feste con Tony Blair, Josè Luis Zapatero e Mirek Topolánek - il premier ceco che nel 2009 venne fotografato nudo nel giardino nella villa - gli unici politici che passano da queste parti sono quelli di Forza Italia (con tanto di ritorno della ex "badante" Maria Rosaria Rossi).

 

berlusconi in sardegna con apicella e francesca pascale da nuovo

Qualche giorno fa è arrivato anche Mariano Apicella, il cantante napoletano già compagno di mille duetti al sole della Sardegna. Chissà se si sarà ingelosito, Apicella, quando ha saputo del party che Silvio aveva organizzato in villa in onore del produttore musicale Quincy Jones.

 

Pare che, con l' ospite d' eccezione, Berlusconi abbia sfoderato l' artiglieria pesante: giro tra i cactus e gli orti della villa e visita al finto vulcano, alla collezione di farfalle e alla balena in pietra che spruzza acqua. Per finire, neanche a dirlo, con un duetto musicale in francese.

 

A dettare l' agenda degli inviti, poi, contribuisce la compagna Francesca Pascale. A giugno era arrivata Loredana Lecciso, come da scoop fotografico a bordo piscina. Qualche settimana fa, invece, Silvio ha ospitato Francesca Cipriani e Elena Morali, fresche compagne d' avventura all' Isola dei famosi e amiche della fidanzata di Berlusconi. A loro Silvio ha messo a disposizione yacht e volo privato verso la Sardegna, condiviso con i fedelissimi Dudù e Dudina.

 

silvio berlusconi e francesca pascale da chi 5

Per il resto, una crociera di tre giorni alle Baleari per il compleanno della Pascale e qualche serata al Country Club di Porto Rotondo, dove qualche sera fa Berlusconi è finito immortalato in decine di selfie di ragazzi e ragazze che continuavano a chiamarlo "zio", come d' uso nella natia Milano. D' altra parte "papy" non ha portato fortuna: meglio cambiare parentela.

 

 

2. «CON BERLUSCONI HO PARLATO DI ECONOMIA LUI E SALVINI INTELLIGENTI, SI RITROVERANNO»

Tommaso Labate per il ''Corriere della Sera''

 

 

Dica la verità, Flavio Briatore. Berlusconi, con cui ha appena trascorso una giornata, è arrabbiato con lei.

«Con me? E perché?».

 

Gli aveva consigliato di lasciare libero Salvini di governare con Di Maio.

flavio briatore al twiga

«Io non parlo mai di politica con Berlusconi. Ne sa più di me, lo annoierei e basta. Preferisco confrontarmi con lui sugli scenari globali. Parliamo di economia, di imprese, da Silvio c' è sempre da imparare».

 

Auspicherebbe ancora la nascita del governo gialloverde?

«Certo che sì. Questo è un governo di rottura, l' unico possibile in questa fase. A M5S e Lega dev' essere data la possibilità di governare insieme senza opporgli critiche stupide».

 

Ci faccia un esempio di critica stupida.

«Quella secondo cui Di Maio non può essere un ottimo vicepremier perché faceva lo steward al San Paolo. Per me è un valore aggiunto».

 

Fa bene Berlusconi a essere arrabbiato con Salvini?

«Fatti loro, sono due persone intelligenti e due persone intelligenti prima o poi si ritrovano. Una cosa è certa: Salvini sull' immigrazione sta facendo quello che nessuno dei governi precedenti era stato in grado di fare».

berlusconi pascale al country club di porto rotondo

 

Tutte le opposizioni appaiono sostanzialmente ferme.

«L' opposizione al momento è fatta da partiti di "nonni" che soccombono contro la forza della gioventù di M5S e Lega. E lo dico con tutto il rispetto che si deve ai più anziani, da cui ho sempre imparato molto».

 

Vale anche per Forza Italia?

«Politicamente Berlusconi è come un padre che non ha avuto figli. Invece che rilassarsi e godersi questa età, Silvio rimane alla guida del partito perché non ha dei collaboratori in grado di sostituirlo. Se guardi dentro Forza Italia, le persone sembrano sempre le stesse da secoli».

 

E il Pd ?

«Non sottovaluterei un certo Renzi. Matteo è una persona intelligente, farà di tutto per rientrare nei giochi che contano».

 

Lei è tra quelli che pensano che Pd e Forza Italia debbano unire le forze?

«Ripeto, non parlo mai di politica con Berlusconi. Ma si ricorda quando dissi che il vero delfino di Silvio era Renzi? Lo penso ancora».

 

Di Maio ha detto che l' Italia non deve avere paura della reazione dei mercati.

«Il Cinquestelle deve capire che un conto è la propaganda, un conto è il governo. Adesso hanno bisogno di gente all' altezza, spesso non ne hanno».

berlusconi pascale al country club di porto rotondo

 

Il professor Conte l' ha convinta?

«Non lo conosco, sarà senz' altro un professore preparato. Al momento mi sembra il classico amministratore delegato che due azionisti un po' litigiosi mettono a capo di un' azienda per fargli fare soprattutto il paciere».

 

Inviterebbe un amico a investire in Italia?

«Assolutamente no. Soprattutto dopo quel decreto Dignità che limita la possibilità degli imprenditori di usare i contratti a tempo determinato. Certi politici sono convinti che un capo azienda non veda l' ora di licenziare. In realtà, non vede l' ora di assumere. E poi, lo ripeto da secoli, possibile che non riusciamo a capire che il turismo è una priorità assoluta?»

 

 Le deleghe sono passate sotto il ministero dell' Agricoltura, ha visto?

«Una scemenza senza fine. Il Turismo dovrebbe essere di competenza del primo ministro. In Qatar hanno il petrolio, giusto? Fossimo noi italiani in Qatar, la classe dirigente si sarebbe messa a puntare sull' olio d' oliva Ci vorrebbe un piano quarantennale per i nostri settemila chilometri di coste meravigliose. E invece continuiamo a incentivare quel turismo in ciabatte e sacco a pelo che poi tra l' altro finisce per voltarti le spalle, come sta accadendo in Puglia».

SILVIO BERLUSCONI AL COUNTRY DI PORTO ROTONDO

 

Ha mai pensato di candidarsi?

«Abito fuori dall' Italia e sono troppo impegnato col mio lavoro».

 

Alla pensione, invece, ci pensa mai?

«Lavorare è l' unica cosa che mantiene giovani, vigili, con la mente sempre sveglia».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...