cina terre rare

LA GUERRA FREDDA SI GIOCA SULLE MATERIE PRIME - SAPETE PERCHÉ TRUMP VOLEVA COMPRARE LA GROENLANDIA? COME MAI LA CINA FA AFFARI IN AFRICA E AFGHANISTAN? - LA PRODUZIONE DI LITIO E DI COBALTO DOVRÀ AUMENTARE DEL 500% ENTRO IL 2050 PER SODDISFARE LA DOMANDA DI ENERGIA PULITA, MA CIRCA IL 93% DEL FABBISOGNO INTERNAZIONALE È GESTITO DALLA CINA, CHE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO POTREBBE DECIDERE DI TAGLIARE LA FORNITURA – L’EUROPA SI TUTELA APRENDO CENTRI DI RICERCA E DELLE NUOVE MINIERE IN SERBIA E UCRAINA, CHE PERÒ SARANNO OPERATIVE SOLO DAL 2030…

Angelo Allegri per "il Giornale"

terre rare

 

Donald Trump, sbrigativo come la caricatura di un uomo d'affari americano, si era offerto di comprare in una volta sola tutto il Paese. Gli abitanti della Groenlandia, 60mila in un territorio grande come mezza Unione Europea, non l'hanno presa bene. Nelle ultime elezioni, tenute in primavera, della proposta si è parlato ancora. 

terre rare

 

E anzi uno dei motivi per cui Trump si era mosso, le enormi risorse minerarie dell'isola più grande del mondo, sono state al centro della contesa elettorale. Alla fine i socialdemocratici, che governavano praticamente senza interruzioni dall'indipendenza nel 1979, hanno perso; a vincere è stato un partito ancora più a sinistra, Ataqatigiit, ovvero «Comunità». I primi avevano mostrato più di un'apertura verso i progetti di sfruttamento minerario, gli esponenti di «Comunità» vogliono frenare su tutta la linea. 

miniera terre rare 1

 

Nel grande Nord la corsa all'oro è destinata, dunque, con ogni probabilità, a rallentare. Anche se bisogna intendersi: l'oro della Groenlandia non è oro vero (c'è anche quello ma non è più importante come una volta); si parla piuttosto di sostanze minerali.

 

miniera terre rare 2

Tutto questo contribuisce a spiegare perché oggi ci sia un unico dominatore del mercato: la Cina, che attualmente gestisce circa il 93% del fabbisogno internazionale. Partendo dal primo e maggiore giacimento di terre rare ancora in attività, quello di Bayan Obo, nella Mongolia Interna, Pechino ha deciso di conquistare un predominio mondiale accettando di devastare dal punto di vista ecologico intere zone del suo territorio. 

miniera terre rare 3

 

Fino alla seconda metà degli anni Ottanta tra i maggiori produttori c'erano gli Stati Uniti con la miniera di Mountain Pass in California, che però ha dovuto fare i conti con regolamentazioni ecologiche, processi per risarcimento danni e conseguenti fallimenti. In anni recenti ha riaperto (gestisce circa il 15% del fabbisogno globale) ma trasferendo, ed è un paradosso, le lavorazioni più inquinanti proprio in Cina. 

miniera terre rare 4

 

La stessa scelta hanno fatto altri produttori mondiali, il che non ha fatto altro che consolidare il primato di Pechino: che quando non fa tutto in casa (si parla delle attività di estrazione, separazione, lavorazione dei materiali) controlla almeno una delle fasi più delicate della cosiddetta «catena del valore». Da notare, tra l'altro, che la stessa Cina ha deciso a sua volta negli ultimi anni di «traslocare» parte del lavoro più sporco in Myanmar, dove gli standard ecologici sono per il momento ancora più bassi. 

 

DIPENDENTI DAL NEMICO 

f 35 1

Dal punto di vista geopolitico il risultato di tutta questa evoluzione è quasi grottesco: uno dei settori in cui le terre rare sono ormai indispensabili è l'aviazione e un recente Rapporto del Congresso Usa ha calcolato che un solo F-35 della Lockheed, caccia di ultima generazione dell'aviazione Nato, ne contenga per 417 kilogrammi. A chi devono rivolgersi gli americani per procurarsi questo materiale? Al loro principale avversario, la Cina, appunto. Nessuna meraviglia che le terre rare siano diventate una delle aree di tensione tra i due Paesi. 

f 35

 

Secondo quanto riferito dal Financial Times le società produttrici cinesi sarebbero state di recente convocate dal governo di Pechino per una serie di audizioni. L'obiettivo era quello di stabilire se un eventuale embargo avrebbe davvero messo in crisi gli americani o se questi avrebbero potuto in qualche modo rivolgersi agli altri (pochi) fornitori presenti al mondo e risolvere così i loro problemi.

 

f 35 2

 Sempre Pechino ha poi inserito in una «lista nera» produttori aeronautici o missilistici come Lockheed, Boeing o Raytheon per le loro forniture di armi a Taiwan. E la lista nera potrebbe trasformarsi in un divieto di fornitura. Da parte loro gli americani, Pentagono e Dipartimento di Stato, hanno definito come priorità strategica la creazione di canali alternativi di approvvigionamento. 

produzione di terre rare

 

IL PRECEDENTE 

La crisi attuale, secondo molti analisti, assomiglia all'unico precedente, che risale al periodo tra il 2010 e il 2011. Allora la Cina, che già deteneva il semi-monopolio del settore, decise di contingentare le esportazioni per una delle periodiche crisi politiche con il Giappone. Lo scossone fu avvertito, ma l'industria mondiale reagì trovando materiali alternativi o mobilitandosi per trovare nuovi giacimenti. In quel momento, però, l'utilizzo delle terre rare era più limitato rispetto a quello di oggi. 

 

terre rare

Un «infarto» delle forniture rischierebbe di provocare in questi anni conseguenze più gravi. A peggiorare le cose è che la Cina non sta mettendo le mani solo sulle terre rare. «Sia la decarbonizzazione globale dell'economia sia la quarta rivoluzione industriale si basano sulle terre rare e su un gruppo sempre più numeroso di altri minerali critici (in inglese critical raw materials) come il litio e il cobalto», spiega Sophia Kalantzakos, docente alla New York University in un libro («Terre Rare») appena pubblicato da Egea. 

produzione di terre rare 1

 

Secondo un recente rapporto della Banca Mondiale, la produzione di litio e di cobalto dovrà aumentare del 500% entro il 2050 solo per soddisfare la domanda di energia pulita. Per quanto riguarda la produzione di litio il valore è già triplicato nei tre anni dal 2015 al 2018 sfiorando le 100mila tonnellate. La stessa cosa si può dire per altri materiali, e perfino le forniture di nickel e rame, un tempo considerati abbondanti, dice Kalantzakos, sono diventate un problema (vedi l'altro articolo in questa pagina, ndr). 

 

produzione di terre rare 2

Anche in questo caso dice Kalantzakos, la Cina «ha guardato avanti e ha in mano le carte migliori. In Africa e in America Latina, ha creato forum per il dialogo e la cooperazione. Ha inoltre concordato con singoli Paesi partenariati bilaterali che comprendono investimenti in infrastrutture, estrazione di risorse e raffinazione». Tutto per assicurarsi il controllo delle risorse decisive per la quarta rivoluzione industriale. 

MINIERA TERRE RARE

 

«Per le batterie e i magneti, per esempio, la Repubblica Popolare Cinese domina intere catene di fornitura che non possono essere facilmente ricostruite». Il libro della Kalantzakos fa l'esempio del cobalto, ingrediente fondamentale per batterie, smartphone, laptop e veicoli elettrici. La sua concentrazione geografica assomiglia molto a quella delle terre rare, con la Repubblica Democratica del Congo, uno dei Paesi più poveri dell'Africa, che contribuisce per oltre il 60% alla produzione mineraria e con le più grandi riserve globali.

CINA TERRE RARE

 

Manco a dirlo a dettare legge in Congo è la Cina, che già produce circa tre quarti delle batterie al litio del mondo e che, dal Cile all'Australia, ha negli ultimi anni fatto shopping di tutte le materie prime destinate a diventare indispensabili. Gli altri Paesi fanno fatica a reggere il confronto con la determinazione strategica cinese. Il primo vero passo dell'Europa è solo dell'anno scorso con la creazione di quella che è conosciuta con la sigla inglese di Erma: alleanza per i materiali critici. 

miniera terre rare 5

 

Più di un centinaio tra università, centri di ricerca e aziende che hanno come obiettivo rafforzare la competitività europea nel campo delle nuove materie prime strategiche. Quanto alle terre rare il vecchio continente potrà utilizzare nuove miniere in Serbia e Ucraina, che però saranno operative solo dal 2030.

xi jinping visita il centro di trasformazione delle terre rare di ganzhou 2importazione di terre rare degli usa grafico il sole 24 orexi jinping visita il centro di trasformazione delle terre rare di ganzhouminiera terre rare 6xi jinping visita il centro di trasformazione delle terre rare di ganzhou 3

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?