donald trump giorgia meloni economia recessione

E ADESSO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' SU QUALE SPECCHIO SI ARRAMPICHERA' PER DIFENDERE ANCORA LO PSICO-DEMENTE TRUMP? – LA TEMPESTA DEI DAZI A STELLE E STRISCE FA CROLLARE PIAZZA AFFARI, CHE CHIUDE A -6,5%, MANDA IN FUMO 47 MILIARDI DI EURO DI CAPITALIZZAZIONE E AZZERA I GUADAGNI DA INIZIO ANNO – IN TOTALE OGGI LE BORSE EUROPEE HANNO BRUCIATO 819 MILIARDI, CHE SI SOMMANO AI 422 MILIARDI DI IERI – MENO MALE CHE LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA CINGUETTATO AL TG1 CHE LA GUERRA COMMERCIALE DI TRUMP “È UNA SCELTA SBAGLIATA MA NON È UNA CATASTROFE” BANKITALIA TAGLIA LE STIME SUL PIL PER EFFETTO DEI DAZI: SOLO +0,6% NEL 2025 - E DAL 2026 NON CI SARANNO PIU' I FONDI DEL PNRR A SOSTENERE IL PIL ITALIANO...

BORSA: L'EUROPA BRUCIA ALTRI 819 MILIARDI DI EURO 

piazza affari 4

(ANSA) - Altri 819 miliardi di euro sono andati in fumo oggi per le principali borse europee a due giorni dall'annuncio sui dazi del presidente Usa Donald Trump. Il dato si somma ai 422 miliardi della vigilia e porta il saldo negativo a oltre 1.241 miliardi in due giorni. 

 

CROLLANO LE BORSE CON LA GUERRA DEI DAZI. MILANO (-6,5%) AZZERA RIALZI 2025

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La guerra dei dazi entra nel vivo e manda a tappeto i mercati europei. La risposta cinese alle tariffe imposte da Donald Trump - con sovrattasse del 34% su tutti i beni Usa - ha infatti alzato la temperatura dello scontro commerciale. Ad acuire i timori di escalation c'è poi il fatto che il presidente americano non è arrivato alcun passo indietro («le mie politiche non cambieranno mai», ha scritto sul social Truth), nemmeno dopo la seconda giornata di forti cali registrata a Wall Street.

 

giorgia meloni - meme by vukic

Così, le Borse del Vecchio Continente, non solo non recuperano le forti perdite della vigilia, ma segnano tutte perdite attorno ai 4 punti percentuali. Maglia nera è Milano che, con un passivo del 6,5%, azzera quasi completamente i guadagni da inizio anno, mandando in fumo 47 miliardi di euro.

 

«La risposta della Cina ai dazi statunitensi è aggressiva e rende altamente improbabile un accordo a breve termine" con gli Usa, spiega Capital Economics riassumendo gli umori di giornata sui mercati, con il Dragone che sembra credere che la sua economia sia "sufficientemente forte per resistere a qualsiasi attacco di Trump».

 

In questo quadro, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, prevede che i dazi decisi dal presidente Trump faranno aumentare l'inflazione e rallentare la crescita economica. Per questo, avverte, la Banca centrale statunitense non modificherà i tassi d'interesse finché non avrà un quadro più chiaro sul loro impatto.

 

Powell ha comunque detto che l'economia «al momento è forte» e la crescita «solida». Di contro, l'inquilino della Casa Bianca incalza su Truth Social: «Questo sarebbe il momento perfetto di tagliare i tassi per il presidente della Fed, Jerome Powell. È sempre in 'ritardo' ma potrebbe ora cambiare la sua immagine rapidamente». […]

 

A Milano sell-off su banche, reggono titoli difensivi e farmaceutici

piazza affari 2

Le banche scontano la volontà degli investitori di alleggerire i portafogli, realizzando parte di quanto guadagnato nella corsa messa a segno negli ultimi mesi, anche sulla scia della febbre da M&A. Un rallentamento dell'economia a causa della guerra commerciale, del resto, metterebbe sotto pressione la qualità dei portafogli crediti, oltre a spingere le banche centrale a nuovi tagli dei tassi, nonostante i rischi al rialzo per l'inflazione.

 

A guidare i ribassi in un listino quasi tutto in rosso sono infatti Banca Monte Paschi Siena -12,7% e Azimut -12,4%. Male anche gli industriali, con Leonardo -12,9% in ultima fila. Resiste in positivo solo Diasorin +1,32%

 

Giornata nera sull'azionario premia i Bund, spread chiude a 119 punti

DONALD TRUMP CON IL LIBRONE DEI DAZI

Il forte scivolone delle principali piazze azionarie premia il reddito fisso e in particolare il Bund decennale sul secondario telematico Mts con la conseguenza che lo spread con i BTp benchmark di pari scadenza si allarga nel finale a 119 punti dai 113 della vigilia. Il venerdì nero, che ha penalizzato in particolare Piazza Affari, ha spinto al rialzo i corsi del Bund decennale che nel finale registrano un calo dei rendimenti al 2,57% dal 2,64% del finale di giovedì.

 

DONALD TRUMP ANNUNCIA DAZI RECIPROCI A TUTTI I PAESI DEL MONDO

L'apprezzamento generalizzato dei sovrani dell'Eurozona non ha tenuto il passo del titolo pubblico tedesco con la conseguenza che tutti i differenziali si sono allargati in chiusura di scambi. Il BTp decennale scadenza primo agosto 2035 rende nel finale il 3,75% (3,76% al closing della vigilia).

 

BANKITALIA TAGLIA LE STIME DEL PIL, +0,6% NEL 2025 

(ANSA) - La Banca d'Italia taglia le stime sul Pil "soprattutto" per effetto "dell'inasprimento delle politiche commerciali": il +0,8% previsto a dicembre scorso per il 2025 cala a +0,6%, mentre per il 2026 la stima di +1,1% scende a 0,8% e nel 2027 da +0,9% a +0,7%.

 

FABIO PANETTA

Bankitalia sottolinea che il metodo dà stime su dati destagionalizzati e corretti per il numero di giornate lavorative; senza questa correzione il Pil crescerebbe dello 0,5% nel 2025, dello 0,9% nel 2026 e 0,7% nel 2027. Le stime, si precisa, includono "una prima e parziale valutazione" dei dazi, ma non considerano eventuali ritorsioni né l'evoluzione dei mercati internazionali. 

 

"Queste proiezioni sono soggette a un'elevata incertezza, connessa soprattutto con l'evoluzione del contesto internazionale. Esportazioni e investimenti potrebbero risentire in misura maggiore di quanto previsto dell'inasprimento delle politiche commerciali e dei suoi riflessi sulla fiducia delle imprese", scrive la Banca d'Italia.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

"Effetti negativi particolarmente marcati potrebbero derivare da un ulteriore aumento dell'incertezza sulle politiche commerciali, da eventuali misure ritorsive e da tensioni prolungate sui mercati finanziari. Per contro, effetti positivi potrebbero manifestarsi a seguito di un orientamento più espansivo della politica di bilancio a livello europeo, anche in connessione con gli annunci di incremento delle spese per la difesa", aggiunge l'istituto.

 

Il Pil, spiegano i tecnici, "si espande a ritmi moderati ma superiori a quelli registrati in media lo scorso anno, grazie soprattutto all'andamento favorevole dei consumi". I consumi delle famiglie, infatti, "aumenterebbero a tassi superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d'acquisto.

 

DAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI - MEME BY EMILIANO CARLI

Gli investimenti si espanderebbero in misura contenuta. La spesa in costruzioni, sebbene frenata dalla rimozione degli incentivi all'edilizia residenziale, beneficerebbe della finalizzazione dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr". Le esportazioni, invece, "risentirebbero in misura significativa" dei dazi Usa "rimanendo pressoché stagnanti nell'anno in corso e tornando a crescere gradualmente nel prossimo biennio, seppure in misura inferiore a quella della domanda potenziale di beni e servizi italiani".

DAZIO MERDA - MEME BY GROK

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…