vittorio malacalza banca carige

IN ALTO I CARIGE! - I SOCI DELL’ISTITUTO, A LARGHISSIMA MAGGIORANZA, DANNO IL VIA LIBERA AL PIANO DI RICAPITALIZZAZIONE DELLA BANCA, CON UN PIANO DA 700 MILIONI - PASSO INDIETRO DI VITTORIO MALACALZA, CHE CONTROLLA IL 27,5% DELLA BANCA - DECISIVA LA MEDIAZIONE DI ANDREA ENRIA, CAPO DELLA VIGILANZA BCE, E DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA…

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

carige 9

 

I soci di Carige, a larghissima maggioranza, danno il via libera al piano di ricapitalizzazione della banca. Si dovrebbe dire Carige è salva, ma sarebbe la quarta volta negli ultimi sei anni e il contesto generale invita alla cautela. Il cammino è ancora lungo. Di certo però «ci siamo tolti un bel peso - dice Pietro Modiano prima presidente e poi, da gennaio scorso, commissario nominato dalla Bce con il commissariamento dell' istituto -. La banca può pensare al futuro. E' chiaro che il fatto che Malacalza Investimenti non si sia presentata ci ha consentito questo risultato».

 

vittorio malacalza

La svolta arriva pochi minuti prima delle 14. Quando Vittorio Malacalza lascia le sale del Tower Hotel, di fronte all' aeroporto di Genova. Fino ad allora l' esito resta appeso alle decisioni dell' anziano imprenditore, a capo della Malacalza Investimenti che ha in pancia il 27,5% di Carige. Quando sale sull' auto è scuro, evita le domande dei giornalisti.

 

Con la decisione dell' assemblea di ieri i 420 milioni di euro investiti dalla famiglia genovese diventano pochi spicci. Malacalza aveva precisato di partecipare con solo la quota a lui intestata (lo 0,4%) del capitale. La Malacalza Investimenti, che pure aveva depositato la sua quota in vista dell' assemblea, non ha mandato nessun rappresentante e non partecipa al voto. L' unico modo per non impedire il via libera al piano - rischiando di essere additati come i responsabili di un eventuale disastro - lasciandosi però le mani libere per eventuali rivalse legali.

 

carige 8

In mattinata l' atmosfera è tesa: tutti si aspettano un colpo di scena, i figli Mattia e Davide che si presentano in assemblea, un voto contrario o un' astensione che farebbe saltare tutto. Dopo scorre via veloce: molti dei soci iscritti a parlare si cancellano, restano una serie di piccoli soci a contestare il piano ma prima delle 16 è tutto finito. Circa 5 ore e mezzo, a fronte di previsioni di una seduta più lunga, a cui hanno partecipato in proprio o per delega oltre 20 mila soci, il 47,6% del capitale. Tanto da costringere gli organizzatori ad allestire dei tendoni con gli schermi di fronte all' hotel, "sconfinando" perfino nel parcheggio del vicino aeroporto.

vittorio malacalza

 

La chiave è nella giornata precedente. Quando i Malacalza hanno incontrato il capo della Vigilanza bancaria della Bce, l' italiano Andrea Enria e il neo ministro dell' economia Roberto Gualtieri. Dopo, un lungo meeting dei tre Malacalza, allargato a consulenti e collaboratori, per valutare le opzioni sul tavolo e definire la linea per l' assemblea.

Una "moral suasion", quella di Enria e Gualtieri, che ha dato i suoi frutti. Con l' uscita di scena dei Malacalza, a favore del piano il 91% dei soci presenti, pari a oltre 43% del capitale totale.

 

Soddisfatti oltre ai tre commissari Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener , anche gli uomini che hanno guidato la banca fino a qui, in un contesto terribile culminato con la chiusura dei conti di tesoreria di molti Enti locali, imposta dalla Corte dei conti per evitare rischi. L' ultimo, la Regione Liguria, a ridosso dell' assemblea. «Da lunedì possono tornare», commenta un manager dopo l' assemblea.

Andrea Enria AB

 

Soddisfatti anche il ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, che ha sottolineato che «la soluzione di mercato non ha costi per i contribuenti» e i rappresentati del Fondo interbancario, che con circa 600 milioni si farà carico della fetta più grande della ricapitalizzazione e avrà oltre l' 80% del capitale post aumento. I soci attuali, compresi i grandi azionisti come Malalcaza, gli imprenditori Volpi e Spinelli e il finanziere Mincione, potranno sottoscrivere fino a 80 milioni.

 

roberto gualtieri

Di questa somma circa la metà potrebbe essere sborsata dai piccoli azionisti ma senza alcun obbligo visto che il Fondo, se necessario, coprirà la quota rimanente dell' aumento di capitale. Sollevati per il salvataggio anche i dipendenti, numerosi quelli in sala, che temevano lo spettro della liquidazione. Ora ci sono una serie di passaggi formali da completare, le autorizzazioni di Bce e Consob e poi potrà partire la ricapitalizzazione.

 

«Entro fine anno ci sarà il nuovo assetto azionario», dice il direttore generale del Fitd, Giuseppe Boccuzzi. Subito dopo, una nuova assemblea nominerà il Consiglio e Carige intraprenderà il percorso del risanamento con Ccb, una delle Centrali del credito cooperativo, che può rilevare a sconto la quota del fondo. L' auspicio è che sia la volta buona: nei quattro aumenti precedenti Carige ha bruciato 2,2 miliardi, adesso ne chiede altri 900.

Ultimi Dagoreport

biennale di venezia antonio monda pietrangelo buttafuoco alessandro giuli alfredo mantovano

DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA LA PARTITA PER LA DIREZIONE DELLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA DEL 2026 - UNA POLTRONISSIMA, CHE DOVREBBE FAR TREMARE I POLSI (È IN CONCORRENZA CON IL FESTIVAL DI CANNES), CHE DA ANNI TRAVAGLIA LA VITA E GLI INCIUCI DEL GIORNALISTA MONDA, MAGNIFICAMENTE DOTATO DI UNA CHIAPPA A SINISTRA (“REPUBBLICA” IN QUOTA ELKANN); MENTRE LA NATICA DI DESTRA, BEN SUPPORTATA DAL FRATELLO ANDREA, DIRETTORE DELL’”OSSERVATORE ROMANO”, GODE DEI BUONI RAPPORTI CON IL PIO ALFREDO MANTOVANO - ALL’ANNUNCIO FATALE DI GIULI, SU INPUT DI MANTOVANO, DI CONSEGNARE LA MOSTRA DEL 2026 NELLE MANINE FATATE DI MONDA, IL PRESIDENTE DELLA BIENNALE BUTTAFUOCO, CHE NON HA MAI STIMATO (EUFEMISMO) L’AEDO DELLA FUFFA ESOTERICA DI DESTRA, AVREBBE ASSUNTO UN’ESPRESSIONE ATTONITA, SAPENDO BENE COSA COMPORTEREBBE PER LUI UN FALLIMENTO NELLA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA, MEDIATICAMENTE PIÙ POPOLARE E INTERNAZIONALE (DELLE BIENNALI VENEZIANE SU ARCHITETTURA, TEATRO, BALLETTO, MUSICA, NON FREGA NIENTE A NESSUNO)

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…