IL NOBEL PAUL KRUGMAN: “CON L’EURO DEBOLE CI RIMETTERÀ L’ECONOMIA USA” – “CONVIENE A TUTTI CHE DRAGHI VINCA LA SUA BATTAGLIA CONTRO LA DEFLAZIONE” – “LA FED RESISTA ALLA TENTAZIONE DI ALZARE I TASSI''

Paul Krugman per “The New York Times” pubblicato da “la Repubblica

 

paul-krugmanpaul-krugman

CE L’HANNO detto e ripetuto in continuazione: nel tentativo di migliorare l’economia, la Federal Reserve sta “degradando” il dollaro. L’arcaicità della parola stessa già la dice lunga: è un’allusione all’antica prassi di sostituire le monete d’oro o d’argento con monete “degradate”, il cui contenuto prevedeva materiali più a buon mercato.

 

I denigratori della Fed continuano a insistere che le politiche dell’ easy money , la moneta facile, porteranno il dollaro a cadere in picchiata. La realtà, tuttavia, è diversa. Perché il dollaro è schizzato alle stelle. Rispetto ad altre valute forti, l’anno scorso è aumentato del 20 per cento, in media. È cresciuto addirittura di quasi il 30 per cento rispetto all’euro. Evviva il dollaro forte!

 

Forse, però, non è il caso di esultare. Di fatto il dollaro forte è un male per l’America. Sull’immediato indebolirà la nostra ripresa economica a lungo rimandata, aumentando il deficit commerciale. In senso lato, il messaggio che l’impennata del dollaro lancia è che siamo meno distaccati di quanto molti pensassero dai problemi oltreoceano. In particolare, dovremmo riflettere sull’accoppiamento dollaro forte ed euro debole come a un modo col quale l’Europa esporta i suoi problemi nel resto del mondo. America inclusa.

PAUL KRUGMANPAUL KRUGMAN

 

Negli Stati Uniti di recente la crescita è migliorata e l’occupazione è salita con un ritmo che non vedevamo dai tempi della presidenza Clinton. Nonostante ciò, la situazione in cui versa l’economia lascia ancora molto a desiderare. In particolare, l’assenza di certezze sull’aumento dei salari ci dice che il mercato del lavoro è ancora fiacco nonostante la caduta del tasso di disoccupazione. Nel frattempo, i rendimenti che l’America offre agli investitori sono bassi in modo ridicolo rispetto agli standard di sempre.

 

Gli Stati Uniti non sono esattamente in una fase di espansione, ma sembrano andare alla grande se paragonati all’Europa, dove il presente è nero e il futuro appare ancora peggiore. Addirittura prima che si palesasse la nuova crisi della Grecia, l’Europa stava iniziando ad assomigliare al Giappone, ma senza la sua coesione sociale: all’interno della zona euro la popolazione in età da lavoro è in via di forte contrazione, gli investimenti sono fiacchi e buona parte dell’eurozona si balocca con la deflazione. I mercati hanno reagito a queste magre prospettive spingendo incredibilmente in basso i tassi di interesse.

 

In pratica, molti titoli europei ormai offrono tassi di interesse negativi. Questa insolita situazione rende attraenti al confronto perfino quei rendimenti americani bassissimi. Ne consegue che i capitali si dirigono dalla nostra parte, spingendo l’euro giù e il dollaro su.

mario draghi e janet yellen mario draghi e janet yellen

 

Chi avrà la meglio da questa mossa del mercato? L’Europa: un euro più debole rende le industrie europee più competitive, darà nuovo slancio alle esportazioni e l’effetto finale sarà quello di alleviare la crisi dell’euro.

 

Chi sarà a rimetterci? Noi, tenuto conto che le nostre industrie perderanno competitività, non soltanto nei mercati europei, ma anche nei paesi nei quali le nostre esportazioni devono competere con le loro. Quindi, l’Europa sta facendo in modo da esportare parte della sua stagnazione ad altri, noi compresi.

 

Le conseguenze potrebbero essere enormi. Se i mercati crederanno che la debolezza dell’Europa durerà a lungo, dovremo aspettarci una ulteriore caduta dell’euro e un aumento del dollaro. Il che vorrebbe dire far contrarre in modo grave la crescita statunitense.

 

DRAGHI MOGLIE SUPERMERCATO 1DRAGHI MOGLIE SUPERMERCATO 1

La Fed, la Banca centrale degli Stati Uniti, ancora impaziente di alzare i tassi di interesse malgrado la bassa inflazione e i salari stagnanti, mi sembra troppo fiduciosa nell’accelerazione economica. Inoltre, i più recenti verbali della Fed lasciano intendere che alcuni membri del comitato che decide la politica monetaria sono del tutto incompetenti, e sembrano credere che gli afflussi di capitali renderanno l’economia statunitense più forte, non più debole.

 

Inoltre, molte aziende in tutto il mondo hanno preso molti capitali in prestito in dollari. E ciò significa che un dollaro in crescita potrebbe creare tutta una serie di nuove crisi del debito. Proprio quello di cui ha bisogno l’economia globale!

 

janet yellenjanet yellen

In tutto ciò, esiste una morale politica? Una è che ciò che davvero conta per noi tutti è che Mario Draghi e i suoi collaboratori alla Banca centrale europea riescano con successo a evitare all’Europa la trappola della deflazione. L’euro è la loro valuta, è vero, ma ecco che sarà il nostro problema. Un’altra, e di gran lunga più importante, però, è che questo è un motivo in più per il quale la Fed deve combattere il suo impulso a dare a intendere che la crisi è finita. Non aumentate i tassi! Almeno fino a quando non vedrete l’inflazione arrivare dritta negli occhi. ( Traduzione di Anna Bissanti)

 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)