ubs credit suisse ermotti

IL MATRIMONIO FORZATO TRA UBS E CREDIT SUISSE È GIÀ FINITO DAVANTI AI GIUDICI – LA PROCURA FEDERALE SVIZZERA HA APERTO UN'INCHIESTA PER INDAGARE SU “NUMEROSI ASPETTI” LEGATI ALL’ACQUISIZIONE DA 3 MILIARDI DI FRANCHI – I FONDI CHE POSSEDEVANO 16 MILIARDI DI FRANCHI IN BOND SUBORDINATI DEL CREDIT SUISSE, AZZERATI NEL SALVATAGGIO, PREPARANO UNA CLASS ACTION – IL PRESIDENTE DELL'ISTITUTO, AXEL LEHMANN, CHIEDE SCUSA: “NON HO SAPUTO ARGINARE LA CRISI” – E PER SERGIO ERMOTTI, TORNATO ALLA GUIDA DI UBS, C'È IL NODO LICENZIAMENTI...

1 – CREDIT SUISSE: LEHMANN, 'DISPIACE NON AVER ARGINATO CRISI' 

AXEL LEHMANN CREDIT SUISSE

(ANSA) - Mea culpa del presidente di Credit Suisse Axel Lehmann che si è scusato con gli azionisti per non essere riuscito ad arginare una perdita di fiducia nella banca che, a suo dire, si era creata ben prima del suo insediamento.

 

"Non siamo riusciti ad arginare l'impatto degli scandali ereditati dal passato, e a contrastare i titoli negativi con i fatti positivi", ha detto Lehmann - secondo quanto riporta Bloomberg, nel discorso preparato in occasione dell'assemblea annuale degli azionisti dell'istituto a Zurigo. Alla fine, "la banca non poteva essere salvata", ha detto Le scuse arrivano mentre gli azionisti affrontano con la dirigenza la storica acquisizione da parte della più grande rivale Ubs che segna la fine del Credit Suisse dopo 167 anni.

 

Credit Suisse

"Abbiamo impiegato tutte le nostre energie e i nostri sforzi per per ribaltare la situazione e rimettere la banca in carreggiata", ha affermato Lehmann. "Mi addolora il fatto che non abbiamo avuto il tempo di farlo e che in quella fatidica settimana di marzo i nostri piani siano stati interrotti. Per questo sono veramente dispiaciuto", ha aggiunto.

 

L'assemblea degli azionisti, tenutasi nello stadio di hockey di Zurigo, è la prima occasione da anni in cui gli investitori potranno confrontarsi faccia a faccia con il management. Le precedenti riunioni si sono tenute virtualmente a causa del Covid. Gli azionisti e i proxy hanno indicato prima dell'assemblea la la loro intenzione di votare contro la rielezione di alcuni membri del consiglio di amministrazione, compreso Lehmann, e hanno espresso il loro malcontento per la guida della banca da parte del management.

 

Ulrich Koerner

2 – CREDIT SUISSE, CEO AGLI AZIONISTI, 'UBS ERA L'UNICA OPZIONE' 

(ANSA) - La fusione con Ubs era "l'unica opzione fattibile" e il collasso di Credit Suisse sarebbe stato "catastrofico". E' quanto detto dal ceo dell'istituto svizzero, Ulrich Koerner all'assemblea secondo quanto riporta Bloomberg. Il ceo ha anche aggiunto che farà tutto quello che è in suo potere per vedere l'operazione completata.

 

3 – IL NO DEI FONDI E LA CLASS ACTION

Estratto dell’articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

 

 

sergio ermotti ad ubs

Che il matrimonio forzato con il Credit Suisse comporti «un’enorme quantità di rischi», il presidente di Ubs, Colm Kelleher, lo ha riconosciuto subito, richiamando l’ex ceo Sergio Ermotti a guidare l’integrazione tra le banche rivali, la prima tra due istituti di credito di importanza sistemica. I primi pericoli si stanno già palesando.

 

Dopo l’apertura di un’indagine da parte della procura federale svizzera, resa nota domenica, ieri il titolo Ubs è arrivato a perdere il 3,8%, per poi chiudere in calo del 2,88% a 18,74 franchi in Borsa a Zurigo, mentre l’azione del Credit Suisse ha ceduto il 2,36% a 0,80 franchi.

 

CREDIT SUISSE UBS

Il pubblico ministero della Confederazione è al lavoro per raccogliere informazioni su «numerosi aspetti» legati all’acquisizione da 3 miliardi di franchi, orchestrata dallo Stato, che comporterà dolorosi tagli di personale.

 

[…]  la combinazione tra le due banche potrebbe portare a una riduzione della forza lavoro totale del 30%, con l’eliminazione di 11 mila persone in Svizzera e di altre 25 mila nel resto del mondo, sui circa 122 mila dipendenti totali. Ubs ha dichiarato di puntare a risparmiare per circa 6 miliardi di dollari, ma senza dare dettagli.

 

[…]

 

UBS CREDIT SUISSE

Oggi, invece, si terrà l’assemblea del Credit Suisse. Gli azionisti sono sul piede di guerra, perché contestano non solo l’esiguità del prezzo pagato da Ubs (3 miliardi di franchi o 76 centesimi per azione) rispetto ai 7,4 miliardi di franchi di capitalizzazione di mercato dell’istituto nell’ultima seduta di Borsa prima del salvataggio (o ai 40 miliardi di qualche anno fa), ma anche perché le decisioni prese dallo Stato e dal regolatore Finma non sono passate dall’assemblea dei soci. Che ora potrebbero fare causa.

 

ubs 4

Preparano le carte bollate anche i principali fondi detentori di 16,3 miliardi di franchi di bond subordinati (At1) del Credit Suisse, azzerati nel salvataggio, mentre sono stati salvati gli azionisti, contrariamente all’ordine gerarchico.

 

 

Il 30 marzo i maggiori titolari di bond At1 hanno incaricato un team multidisciplinare di Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan in Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti di rappresentarli nelle discussioni con le autorità svizzere e in un eventuale contenzioso per il recupero delle perdite subite.

 

sergio ermotti ubs

[…] Il fatto è che l’acquisizione da parte di Ubs del Credit Suisse ha scosso l’immagine della Svizzera e ha intaccato la sua reputazione di centro finanziario globale. Ecco perché ora scende in campo anche il procuratore federale. Che, «in considerazione della rilevanza degli eventi», intende «adempiere in modo proattivo al suo mandato e alla sua responsabilità di contribuire a una piazza finanziaria svizzera pulita».

 

A questo scopo la procura federale ha ordinato alle autorità nazionali e regionali di «indagare e raccogliere informazioni» per «analizzare e identificare eventuali reati».

ubs 3credit suisse sergio ermotti ubs

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)