matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti mes

IL MES COME LA PEPERONATA: OGNI TANTO SI RIPROPONE – ALL’EUROGRUPPO I MINISTRI DELLE FINANZE SONO TORNATI A FARE PRESSIONI SU GIORGETTI PER SPINGERE ROMA ALLA RATIFICA DEL FONDO SALVASTATI - L’ITALIA È L’UNICO PAESE CHE MANCA, E BLOCCA LA CREAZIONE DEL COSIDDETTO “BACKSTOP”, LA RETE DI SICUREZZA PER LE BANCHE UE – SALVINI SUBITO INTERVIENE: “NON LO RATIFICHEREMO MAI, È UN CAPPIO AL COLLO”. MA È QUESTIONE DI TEMPO: IL PROSSIMO ANNO SCADRANNO I TERMINI PER L’ATTUAZIONE DEL PNRR, SU  CUI L’ITALIA È IN RITARDO, E L’EUROPA  POTREBBE CHIEDERE UNO “SCAMBIO”

SALVINI, LA LEGA NON RATIFICHERÀ MAI IL MES

MATTEO SALVINI EURO

(ANSA) - "Mes? No! Il Parlamento, grazie anche alla posizione ferma della Lega che ha sempre combattuto il Mes sin dai tempi di Monti, ha già respinto il tentativo dell'Ue di metterci questo cappio al collo.

 

Dalla trasformazione in 'salva banche' non avremmo nessun vantaggio perché le nostre banche godono di ottima salute.

 

Visto che si insiste a proporre questa modifica che la Lega non ratificherà mai, rispondiamo proponendo di liquidare la quota italiana per riprenderci i nostri quindici miliardi con cui potremmo abbassare le tasse, fare investimenti e aumentare le pensioni, lasciando liberi gli altri di fare quello che vogliono".

 

Lo afferma il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.

 

Gilles Roth Paschal Donohoe Pierre Gramegna e Giancarlo Giorgetti

LA UE: IL MES VA RATIFICATO GIORGETTI: “NON CI SONO I NUMERI IN PARLAMENTO”

Estratto dell’articolo di  Claudio Tito per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/economia/2025/05/13/news/mes_ratifica_pressioni_ue_giorgetti_eurogruppo-424183295/

 

Non è stato un processo, ma una pressione consistente sì. Nella riunione dell’Eurogruppo (i ministri finanziari dei Paesi che adottano l’euro) tutti o quasi hanno chiesto conto al responsabile italiano dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di quando il nostro Paese avrebbe ratificato il Mes.

 

giorgia meloni al consiglio europeo 8

Il fondo salva-Stati che adesso ha soprattutto una funzione di protezione in caso di crisi bancarie e che potrebbe essere anche utilizzato per la difesa. Si tratta di risorse consistenti che al momento sono di fatto congelate.

 

L’Italia, […]  è l’unico Paese a non averlo approvato e fino a quando tutti gli Stati membri non avranno dato il via libera non può essere operativo. Ed è soprattutto la Germania in pressing perché si metta in funzione uno strumento di protezione nell’eventualità si verifichi una fase di difficoltà del sistema bancario europeo.

 

valdis dombrovskis

«È importante – ha detto a chiare lettere il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis - finalizzare la ratifica del Trattato rivisto in particolare per la funzione di backstop», ossia la rete di sicurezza finanziaria.

 

Anche nel rapporto del Single Resolution Board Mes, il Comitato di risoluzione unico delle crisi dell’Unione bancaria europea che garantisce il sostegno alle banche in difficoltà, «tutti i Paesi dovrebbero ratificare con urgenza la revisione del trattato del Mes. Disporre di fonti di finanziamento adeguate in caso di crisi è più importante che mai in questi tempi di volatilità».

 

matteo salvini con la maglietta di putin al parlamento europeo

Giorgetti, però, è stato esplicito nella sua risposta: nel Parlamento italiano non c’è la maggioranza per approvare le modifiche al Mes.

 

Negando quindi la possibilità che questo strumento possa entrare in funzione nei tempi brevi o medi. Nonostante abbia a disposizione oltre 68 miliardi di euro che potrebbero essere impiegati anche per altre crisi, compresa quella militare.

 

«Se il trattato Mes non viene applicato – ha osservato il presidente dell’eurogruppo, l’irlandese Pascal Donohoe - non sarà in grado di svolgere un ruolo attivo in caso di difficoltà finanziarie causate da un problema bancario ».

 

Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe

Donohoe ha confermato che il ministro italiano ha ammesso «nuovamente la notevole difficoltà incontrata con la ratifica del trattato di riforma del Mes da parte del Parlamento italiano. Lo rispettiamo e comprendiamo» anche se «i numerosi relatori intervenuti hanno sottolineato con forza l’importanza e il ruolo che svolge per la nostra stabilità economica ».

 

Anche Pierre Gramegna, il direttore del Meccanismo, è sulla stessa linea. A suo giudizio, poi, senza l’ombrello protettivo del fondo «si indebolisce l’attrattiva delle banche europee e sono influenzate le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell’area dell’euro».

GIANCARLO GIORGETTI PIERRE GRAMEGNA

Nei mesi scorsi era stato ipotizzato di bypassare il veto italiano creando una sorta di “Mes alternativo”. Ma la partita sulla ratifica potrebbe diventare più effettiva il prossimo anno quando scadranno i termini per l’attuazione del Pnrr.

 

E uno scambio tra un prolungamento del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, sul quale il ritardo del nostro Paese è marcato, e il via libera al Mes diventerà un tema di dibattito. Per Giorgetti, comunque, gli inviti dei “colleghi” non sono stati particolarmente incalzanti.

mes fondo salva stati – dataroom

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”