mes fondo salva stati

MES FUNEBRE – IN CASO DI NECESSITÀ L’ITALIA DOVRÀ SGANCIARE 110 MILIARDI PER CONTRIBUIRE AL CAPITALE DEL MES: L’EQUIVALENTE DI QUATTRO CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA - IN QUANTO TEMPO? IN UNA SETTIMANA DAL MOMENTO IN CUI IL DIRETTORE GENERALE DECIDESSE DI CHIEDERLI AGLI AZIONISTI. PER IL RIMBORSO DEGLI STATI SALVATI INVECE C’È SEMPRE TEMPO. ANCHE 40 ANNI...

Fabio Dragoni per “la Verità”

 

meccanismo europeo di stabilita'

Vi piacerebbe essere clienti di una banca dove entrate alle sette di sera per chiedere un' apertura di credito e ritrovarvi alle sette della mattina successiva con il fido sul conto corrente già pronto da spendere? Bene c' è una buona notizia ed una cattiva notizia. La buona notizia è che questa banca esiste. La cattiva è che di questa banca nessuno di noi sarà mai cliente.

 

GIUSEPPE CONTE MARIO MONTI

Stiamo parlando di un' istituzione a caso: il Mes il cui acronimo significa Meccanismo europeo di stabilità meglio noto fondo salva Stati «per gli amici». Già il prefisso «salva» dovrebbe indurvi a mettere subito mano alla pistola. Ogni volta che lo leggete la fregatura è in arrivo. Ricordate il decreto salva Italia preparato da Mario Monti? Le tasse sugli immobili quintuplicarono nel gettito. Il tutto condito con l' arrivo della famigerata legge Fornero. Oppure ricordate il decreto salva banche approvato dal governo Renzi? Gli obbligazionisti con in mano i bond subordinati di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara si trovarono azzerati per legge i loro investimenti dalla sera alla mattina. Il fondo salva Stati non sfugge a questa legge universale.

troika grecia

 

Teoricamente creato per salvare la Grecia in realtà servì a salvare le banche francesi e tedesche che a dicembre 2009, secondo un' inchiesta del Sole 24 Ore del 2015 si ritrovavano in bilancio oltre 120 miliardi di prestiti incautamente erogati alla Grecia.

Intervenne quindi il Mes, fondo di investimento giuridicamente privato con sede in Lussemburgo ancorché partecipato dagli Stati dell' eurozona.

 

giuseppe conte angela merkel 1

E l' esposizione delle banche francesi tedesche era scesa a circa sedici miliardi in tutto. Ebbene poiché il Mes eroga i fondi reperiti sul mercato e versati dagli azionisti, si dà il caso che l' Italia sempre nel dicembre 2014 si ritrovava ad aver contribuito con circa 41 miliardi. Di meno certo rispetto ai 62 della Germania ed ai 47 della Francia. Ma considerate che le banche italiane avevano nel 2009 un' esposizione al rischio Grecia di circa 7 miliardi non minimamente paragonabile ai quasi 80 degli istituti francesi ed ai 45 della Germania. Insomma abbiamo pagato per loro. Cosa su cui l' allora ministro Giulio Tremonti, prima che il governo Berlusconi fosse dimessionato, tento un' eroica quanto soccombente resistenza.

giulio tremonti

 

MERKEL E MACRON SGHIGNAZZANO

Oggi il Mes ha un capitale sottoscritto di circa 705 miliardi. Ma il capitale effettivamente versato è di poco superiore agli 80. In caso di necessità ci saranno quindi da sborsare 625 miliardi. E circa 110, di questi 625, dovremo sborsarli proprio noi. Il capitale sottoscritto dall' Italia è infatti pari a 125 miliardi e per ora ne abbiamo versati giusto 14. Insomma l' equivalente di quattro clausole di salvaguardia o se preferite la metà della nostra spesa sanitaria annua. Vabbè - direte voi - mica ce li chiederanno tutti subito e comunque di tempo ne avremo. Si in effetti di tempo ne abbiamo abbastanza.

 

meccanismo europeo di stabilita' 3

Giusto una settimana dal momento in cui il direttore generale del Fondo decidesse di inviare la lettera di richiesta a tutti gli azionisti. Recita infatti l' ultimo paragrafo del comma 3 dell' articolo 9 dello statuto del Fondo che «i membri del Mes si impegnano incondizionatamente e irrevocabilmente a versare il capitale richiesto dal direttore ai sensi del presente paragrafo entro sette giorni dal ricevimento della richiesta».

 

meccanismo europeo di stabilita' 2

Il Mes - ve lo avevamo detto all' inizio - è una banca sprint sia nell' erogare che nel chiedere i soldi. Del resto con la riforma in arrivo il Mes potrà erogare entro 12 ore il «dispositivo di sostegno» che altro non sarebbe che una linea di credito dedicata al Fondo di risoluzione unico che quasi sicuramente sarà chiamato a mettere soldi per accompagnare la ristrutturazione di molte banche tedesche sulle cui prospettive l' agenzia di dating Moodys ha complessivamente abbassato la qualità dei giudizi nei giorni scorsi.

 

ALESINA GIAVAZZI

Il Mes è un finanziatore veramente particolare. Inserito nel tritacarne delle disposizioni europee contribuisce a stringere la camicia di forza fatta di austerità cui molti Paesi richiedenti sono di fatto costretti. Ma zitto zitto riesce anche ad essere, se necessario, particolarmente flessibile nel riavere indietro i soldi prestati e che i vari Paesi contribuenti gli hanno a loro volta, conferito.

 

troika

La tanto decantata Irlanda, modello di sviluppo ed austerità espansiva a detta di tanti fenomeni, si ritrova ad avere dodici emissioni di titoli di stato sottoscritte dal Mes. A luglio del 2016 avrebbe dovuto rimborsare 5,5 milioni. Ha chiesto ed ottenuto giusta una proroghetta. Due di questi miliardi saranno pagati nel 2032 e gli altri nel 2033. Niente male vero? Il Portogallo invece, altro supposto benchmark di riferimento per i vari Alesina e Giavazzi, si è trattenuto un po' di più.

meccanismo europeo di stabilita' 1

 

Per i sei miliardi che avrebbe dovuto restituire la dilazione è stata di appena nove anni; fino al 2025. In compenso si è mosso per tempo ed ha ottenuto che i quasi quattro miliardi da restituire nel 2021 fossero spostati di appena quindici anni, al 2036. La Grecia non ha richiesto invece nessuna proroga. E ci mancherebbe altro visto che inizierà a pagare il capitale dal 2034 per finire intorno al 2060. Quei soldi noi li rivedremo più. Se arrivasse la letterina del direttore generale che ne chiede di nuovi entro sette giorni che dite? Ci proviamo pure noi con la proroga?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)