SACE E QUEL FONDO DELLA DISCORDIA - IN INDESIT L'EREDE DEL SUPER AVVOCATO SI CHIAMA MONFERINO - GLI SPAGNOLI DI BERTOLLI A CACCIA DEGLI EX VERTICI - BANCO POPOLARE CHIUDE CON SUCCESSO L’AUMENTO

SACE E QUEL FONDO DELLA DISCORDIA
Da "Il Sole 24 Ore" - Deve ancora essere ufficializzata, ma già l'idea della Sace di creare un fondo di credito per minibond crea discordia. Molti ritengono che questa iniziativa possa «tagliare» le gambe a tutte le altre. L'Aifi ha diramato un comunicato per denunciare il rischio di «asimmetrie informative».

Il motivo è complesso. Il mercato dei minibond (obbligazioni emesse dalle Pmi) è necessario per dare alle aziende una fonte di credito alternativa a quella bancaria. Affinché le imprese possano emettere minibond, servono investitori in grado di acquistarli: cioè i fondi di credito. In Italia ne sono già nati 25, ma quasi tutti faticano a raccogliere soldi. Dunque il mercato non parte. Per questo da mesi è in corso una trattativa con la Cdp, affinché investa in alcuni di questi fondi: solo un intervento pubblico (come avvenuto in altri Paesi) secondo molti potrebbe dare il via al mercato e attirare poi i riluttanti capitali privati.

Per questo ha gettato scompiglio l'iniziativa di Sace (attualmente 100% della Cdp): la paura è che faccia concorrenza sleale a tutti gli altri fondi. Sace sostiene però la tesi opposta: la sua iniziativa potrebbe fare da apripista per il mercato. Non importa chi abbia ragione. Importa solo che, alla fine, il mercato dei minibond non muoia in culla sotto il tiro del «fuoco amico». (My.L).

L'ARRIVO DI MONFERINO NEL BOARD INDESIT
Da "Il Sole 24 Ore" - È il super avvocato d'affari di Piazza Affari. Ma dopo esser scivolato in una condanna per il crack Parmalat, ha dovuto lasciare i board in cui sedeva, tra cui anche quello di Indesit. Sergio Erede era entrato nel cda di Indesit in quota al pacchetto azionario di Maria Paola Merloni (a ogni membro della famiglia spettano 2 consiglieri). Ora a Fabriano hanno scelto il nome del sostituto che prenderà il posto di Erede: secondo quanto riferito da indiscrezioni di mercato, si tratterebbe del professionista Paolo Monferino.

Un nome familiare: Monferino vanta un cursus honorum da manager d'industria: è stato ad di Case New Holland (ora Fiat Industrial). Ma soprattutto siedeva già nel vecchio consiglio Indesit e fu lui per primo a lanciare nello stagno il sassolino del futuro dell'azienda di elettrodomestici, ventilando la necessità di trovare un partner. E proprio l'ingresso di un socio è la questione calda che il futuro consigliere dovrà affrontare: la nomina avverrà tra poche settimane, in occasione dell'assemblea del 7 maggio. Prima però potrebbe esserci un cda straordinario sulla cessione dell'azienda e sulle offerte dei 4 pretendenti in gara. (S.Fi.)

GLI SPAGNOLI DI BERTOLLI A CACCIA DEGLI EX VERTICI
Da "Il Sole 24 Ore" - Che l'internazionalizzazione fosse nello spirito di Deoleo, il gigante spagnolo dell'olio d'oliva che ha in portafoglio marchi come Bertolli e Carapelli, si sapeva. E del resto per il suo controllo si è appena scatenata una battaglia che ha coinvolto anche il Fondo strategico italiano e ha visto prevalere il private equity britannico Cvc. Ora però il gruppo cerca di allargare all'estero non solo il business, ma anche le inchieste giudiziarie. Così nel pieno del processo di riorganizzazione azionaria ha chiesto ai pubblici ministeri svizzeri di indagare sugli ex vertici, i fratelli Jesus e Jaime Salazar.

Cinque anni fa i due (rispettivamente presidente e a.d.) furono licenziati con l'accusa di aver sottratto oltre 200 milioni euro alla società. Ora Deoleo chiede che le autorità svizzere indaghino su una cifra doppia (quasi 400 milioni) che potrebbe essere passata dalle casse del gruppo a quelle delle finanziarie svizzere dei Salazar. Il tutto alla faccia della spagnolità del produttore d'olio che Madrid vuole mantenere anche a costo di far intervenire la finanziaria pubblica Sepi. (G.Ve.)

BANCO POPOLARE CHIUDE CON SUCCESSO L'AUMENTO
Da ‘La Stampa'

Banco Popolare fa il pieno e dopo 18 giorni di offerta porta a casa sottoscrizioni per 98,14% dell'aumento di capitale da 1,5 miliardi. Il 31 marzo era scattata la negoziazione dei diritti, poi esercitati dall'11 aprile a mercoledì. In tutto sono state sottoscritte azioni per 1,48 miliardi, con un inoptato di circa 12,91 milioni, che sarà posto in offerta dopo Pasqua, nelle sedute di Borsa comprese tra il 23 ed il 29 aprile.

Qualora non dovesse esserci il tutto esaurito saranno le 21 banche del consorzio, con Mediobanca e Ubs capifila, a sottoscrivere la quota residua. L'aumento consente al Banco si mettersi in riga per i prossimi test della Bce, previsti per l'autunno: insieme all'imminente fusione per incorporazione del Credito Bergamasco e Banca Italease nella capogruppo, infatti, l'istituto conta di portare la propria struttura patrimoniale su livelli alti del sistema, rafforzando il patrimonio con un Core Tier 1 di circa il 10,8%


BTP ITALIA, BOOM DI ORDINI - IL TESORO RACCOGLIE 20 MILIARDI
Da ‘La Stampa'

Il Btp Italia torna a riscuotere un boom di ordini, con richieste totali di 20,5 miliardi che danno una mano al Tesoro nella copertura del fabbisogno del 2014 e nei rimborsi della Pubblica amministrazione. Con gli investitori attratti dai titoli ad alto rendimento dell'Eurozona grazie allo scudo della Bce e all'impegno di Francoforte a nuovi interventi che potrebbero tradursi in acquisti del debito sovrano, il Tesoro ha lanciato la prima emissione indicizzata a sei anni del Btp (le precedenti erano a 4 anni).

E ha segmentato il collocamento in due offerte, quella degli investitori istituzionali di ieri, che ha raggiunto 10,496 miliardi in poche decine di minuti, e quella di mercoledì, dedicata ai risparmiatori per 10,068 miliardi. Con i 20 miliardi la copertura del fabbisogno finanziario del Tesoro per quest'anno sale al 40%. E per il Tesoro la cifra raggiunta consente di far fronte alle coperture in più emerse dal Def, documento di economia e finanza.
[r.e.]


PROFUMO CONVOCA IL CDA PER DECIDERE SUI 5 MILIARDI
Da ‘La Stampa'

Il maxi-aumento di capitale da 5 miliardi approda in Cda. Il presidente Alessandro Profumo ha rotto gli indugi e convocato per stamattina il consiglio d'amministrazione del Montepaschi in seduta straordinaria. All'ad Fabrizio Viola il compito di illustrare ai consiglieri le ragioni (il rimborso dei Monti-bond e il rafforzamento patrimoniale in vista dei test Bce) che inducono ad aumentare di altri 2 miliardi l'operazione.

Salvo colpi di scena, Mps approverà l'operazione e convocherà l'assemblea straordinaria dei soci che potrebbe tenersi a fine maggio, in aggiunta a quella del 29 aprile, chiamata ad approvare il bilancio e a varare una serie di modifiche allo statuto. L'operazione, quindi, potrebbe essere lanciata sul mercato a metà giugno, slittando di qualche settimana rispetto alla data decisa dalla Fondazione Mps (12 maggio) lo scorso dicembre. Intanto le azioni della banca hanno ripreso a correre chiudendo in rialzo del 2,81%.

 

 

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