banca etruria manifestazione protesta

SCARICABARILE SULL’ETRURIA - NELL’OTTOBRE 2013 BANKITALIA SCRIVE ALLA CONSOB, LA CONSOB SCRIVE ALLA BANCA, MA L’EMISSIONE DI BOND SUBORDINATI VA AVANTI LO STESSO, ANCHE SE DOVEVA ESSERE BLOCCATA - E PER AVVERTIRE DEL RISCHIO ALTISSIMO SULL'OBBLIGAZIONE APPARE “SUPPLEMENTO AL PROSPETTO”. QUANDO? IL 23 DICEMBRE, IN PIENO PONTE DI NATALE. E C'ERANO SOLO DUE GIORNI PER RESTITUIRE IL BOND-BIDONE

 

28/12/2015 TECNICI CHE SBANCANO - LO SAPETE CHE AL VERTICE DI BANCA ETRURIA NON C'ERA SOLO IL ''CONTADINO'' BOSCHI, MA DUE EX SUPER-DIRIGENTI CONSOB,

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/tecnici-che-sbancano-sapete-che-vertice-banca-etruria-non-era-115767.htm

 

Gianluca Paolucci per La Stampa

 

IGNAZIO VISCOIGNAZIO VISCO

Una lettera di Bankitalia a Consob datata 30 ottobre 2013 segnalava all' autorità di controllo dei mercati le criticità di Banca Etruria. Con un focus sulle obbligazioni subordinate vendute alla clientela con rendimenti che non riflettevano le reali condizioni dell' istituto. La data è importante: quel giorno Etruria colloca il suo ultimo bond subordinato: 50 milioni di euro venduti «allo sportello», per oltre il 99% finiti a piccoli risparmiatori e famiglie.

 

Un «corto circuito comunicativo» tra Consob e Bankitalia, sul quale cerca di fare luce la procura di Arezzo. Perché la Consob dal canto suo ha sempre dichiarato - da ultimo nella procedura sanzionatoria contro gli ex vertici - di aver avuto piena contezza della situazione di Etruria solo il 12 maggio del 2016, quando i liquidatori della «vecchia» Banca Etruria hanno inoltrato all' Autorità le carte di Bankitalia.

giuseppe vegasgiuseppe vegas

 

È evidente che qualcosa non torna. Anche perché la Consob il 15 dicembre del 2013, dopo la consegna al cda di Etruria delle conclusione dell' ispezione di Bankitalia, imponeva a Etruria di informarne il mercato.

 

«Con riferimento alla "lettera di situazione aziendale" relativa agli esiti degli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d' Italia - si legge nella richiesta della Consob alla banca - e tenuto conto della rilevanza dei profili di criticità emersi dalla citata verifica, la Commissione ha chiesto alla Banca di diffondere un comunicato stampa contenente una sintesi dei principali rilievi effettuati da Banca d' Italia, le eventuali iniziative da porre in essere, nonché ogni eventuale ulteriore elemento informativo ritenuto utile per una corretta informazione del pubblico».

 

pier luigi   boschipier luigi boschi

E il 23 dicembre esce un «supplemento al prospetto», approvato dalla Consob il 20 dicembre, con i dati finanziari della banca aggiornati e i rischi emersi dopo l' ispezione di Bankitalia.

 

Nel 2013 Etruria collocò due bond subordinati, in giugno e in ottobre, per 110 milioni di euro totali. Entrambe le emissioni avevano rendimenti sballati rispetto al rischio: la prima pagava una cedola più bassa rispetto al Btp di pari durata. Il bond di ottobre pagava il 5% quando il Btp aveva un rendimento del 4,14% e le migliori banche italiane per titoli analoghi pagavano rendimenti vicini al 7%.

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria  7protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 7

 

L' ultima emissione viene collocata in tre tempi tra il 16 ottobre e il 5 dicembre. Ma la nota per la Consob di Bankitalia del 30 ottobre va oltre. Dopo aver illustrato le problematiche emerse nell' operazione Palazzo della Fonte relativa allo scorporo degli immobili (oggetto poi di una inchiesta della procura), gli ispettori di via Nazionale segnalano infatti all' Autorità le anomalie «in sede di emissione, per le negoziazioni sul secondario e per la valutazione ai fini di bilancio» dei bond emessi dalla banca.

 

Indicando espressamente come «nelle negoziazioni con la clientela, la definizione del rendimento delle obbligazioni Bpel è guidata dal rendimento dei titoli di Stato di pari durata (...). Tale soluzione risponde all' intento dichiarato di fornire alla clientela un rendimento non troppo discosto da quello dei titoli di Stato, ritenuto benchmark per la clientela retail. (...) senza riflettere le variazioni dei fondamentali della banca e quindi del suo standing creditizio».

 

roberto rossiroberto rossi

Delle comunicazioni avvenute in quei giorni tra Bankitalia e Consob c' è traccia anche in un altro documento. Si tratta della segnalazione che Bankitalia fa alla Procura di Arezzo dopo l' ispezione, il 5 dicembre, nella quale si dice espressamente che è «in corso di trasmissione» una comunicazione alla Consob «per i profili di sua competenza».

 

In quei mesi di fine 2013 dunque la crisi di Etruria era ben chiara a chi doveva vigilare. Lo sapeva Bankitalia grazie alle ispezioni (ma nonostante questo ha approvato le emissioni dei bond di giugno e ottobre come previsto dalle Istruzioni di Vigilanza che prevedono precisi vincoli rispetto al patrimonio). Lo sapeva la Procura, informata dagli ispettori di via Nazionale fin dal 23 settembre e poi con la nota di dicembre. E lo sapeva anche la Consob almeno dal 30 ottobre. Ma nonostante questo nessuno ha fermato il collocamento dell' ultimo bond.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO