ammar al khudairy

SI E’ DIMESSO IL PRESIDENTE DELLA SAUDI NATIONAL BANK, AMMAR AL KHUDAIRY, LE CUI DICHIARAZIONI HANNO CONTRIBUITO A FAR CROLLARE LE AZIONI DI CREDIT SUISSE. SARÀ SOSTITUITO DAL CEO SAEED MOHAMMED AL GHAMDI - IN UN'INTERVISTA ALL'INIZIO DI MARZO, AL KHUDAIRY AVEVA DICHIARATO CHE LA SAUDI NATIONAL BANK NON SAREBBE STATA APERTA A ULTERIORI INVESTIMENTI NEL CREDIT SUISSE SE CI FOSSE STATA UN'ALTRA RICHIESTA DI LIQUIDITÀ AGGIUNTIVA…

AMMAR AL KHUDAIRY

(ANSA) - MILANO, 27 MAR - Ammar Al Khudairy, il presidente della Saudi National Bank, le cui dichiarazioni hanno recentemente contribuito a far crollare le azioni di Credit Suisse, ha rassegnato le dimissioni. Sarà sostituito dal ceo Saeed Mohammed Al Ghamdi, secondo quanto riporta Bloomberg. In un'intervista all'inizio di questo mese, Al Khudairy aveva dichiarato che la Saudi National Bank non sarebbe stata aperta a ulteriori investimenti nel Credit Suisse se ci fosse stata un'altra richiesta di liquidità aggiuntiva.

 

CHI È AMMAR AL KHUDAIRY (CHE HA FATTO CASCARE CREDIT SUISSE)

Giulia Alfieri per https://www.startmag.it

 

CREDIT SUISSE UBS

Dopo un master e una laurea in ingegneria civile presso la George Washington University e un’esperienza trentennale nel settore finanziario, oggi Ammar Al Khudairy è presidente della Saudi National Bank, azionista di maggioranza di Credit Suisse, ma non solo…

 

Prima ha appiccato l’incendio e ora cerca di spegnerlo. È bastato infatti che Ammar Al Khudairy, presidente della Saudi National Bank, la banca azionista di maggioranza di Credit Suisse, dicesse “I don’t think they will need extra money” (riferendosi al fatto che non fornirà altro capitale al Credit Suisse) per scatenare un terremoto bancario e far toccare il minimo storico al titolo elvetico.

 

AMMAR AL KHUDAIRY

Oggi torna sulle sue parole e in un’intervista alla Cnbc dichiara che le turbolenze sul mercato azionario sono “ingiustificate” e che Credit Suisse non ha chiesto assistenza finanziaria. Ma chi è Ammar Al Khudairy?

 

LE BANCHE, IL GRANDE AMORE DI AL KHUDAIRY

Della vita privata del saudita Ammar Al Khudairy si sa ben poco. Le uniche informazioni che abbondano riguardano infatti la sua lunga carriera e i suoi legami con le banche.

 

Dopo un master in amministrazione ingegneristica e una laurea in ingegneria civile presso la George Washington University, inizia la sua esperienza trentennale nel settore finanziario che, secondo il think thank newyorkese Salt, si concentra nelle aree di Corporate Banking, Project Finance, Corporate Finance, M&A e Asset Management.

 

UBS CREDIT SUISSE

Nel 2019 è diventato presidente del Samba Financial Group, che nell’aprile 2021 si è unito alla National Commercial Bank in seguito a una fusione da circa 15 miliardi di dollari, dando vita all’attuale Saudi National Bank (Snb), la più grande banca commerciale dell’Arabia Saudita, di cui Al Khudairy è tuttora alla guida.

 

All’epoca, Forbes Middle East scriveva: “La fusione creerà una potenza regionale con un patrimonio di 223 miliardi di dollari. La banca risultante dalla fusione diventerà la più grande banca del Regno e una banca leader nella regione del Medio Oriente, con una capitalizzazione di mercato di 46 miliardi di dollari”.

 

Al Khudairy ha inoltre fondato e presiede Amwal AlKhaleej e Amwal Capital Partners, un’attività di gestione di asset alternativi con sede a Riyadh e a DIFC.

 

credit suisse crollo del titolo in borsa

COSA HA FATTO PRIMA DI GUIDARE LA SAUDI NATIONAL BANK

Prima di diventare membro del Consiglio di amministrazione e poi presidente del Samba Financial Group, Al Khudairy ha ricoperto ruoli di leadership in diverse istituzioni finanziarie saudite come: Riyad Bank, United Saudi Bank e Banque Saudi Fransi. Dal 2015 al 2018, è stato membro del Consiglio di amministrazione, presidente dell’Audit Commitee, amministratore delegato/direttore generale ad interim di Banque Saudi Fransi.

 

ALTRI RUOLI NEI CDA

Al Khudairy è stato anche membro di vari consigli di amministrazione pubblici e privati, tra cui la presidenza di Goldman Sachs Saudi Arabia, la presidenza di Morgan Stanley Saudi Arabia, Savola, Kingdom Holdings, Herfi, Al Tayyar, la presidenza di Allianz Saudi Arabia, il vicepresidente di Spimaco e il membro del consiglio di amministrazione di Almarai. Ha fatto parte anche del consiglio di amministrazione di enti governativi, tra cui il Saudi Real Estate Development Fund e l’Economic Cities Authority.

 

COSA HA DETTO DEL CROLLO DI CREDIT SUISSE

Dopo il crollo della Silicon Valley Bank, anche la svizzera Credit Suisse si è trovata a corto di liquidità e quando ieri Al Khudairy, azionista al 10% dell’istituto elvetico, ha detto che non ci sarà nessun aumento di capitale, il titolo della banca è sceso fino al 31% in Borsa ed è arrivato a toccare il suo minimo storico, affossando il comparto bancario e di conseguenza i listini europei.

 

Oggi, nell’intervista alla Cnbc, Al Khudairy ha provato a calmare gli animi dichiarando che le turbolenze di mercato sulle azioni della banca svizzera sono “ingiustificate”. “Se si guarda al calo dell’intero settore bancario, purtroppo molte persone erano alla ricerca di scuse – ha aggiunto -. È panico, un po’ di panico. Credo che sia del tutto ingiustificato, sia per il Credit Suisse che per l’intero mercato”.

 

Al Khudairy ha inoltre precisato che l’istituto elvetico non ha chiesto assistenza finanziaria e che “non ci sono state discussioni con il Credit Suisse in merito alla fornitura di assistenza” poiché da ottobre “non c’è stata alcuna discussione”.

 

Dunque, come ribadito dal principale azionista, “il messaggio non è cambiato” e la banca non porterà la sua partecipazione oltre l’attuale 9,9% perché “anche se volessimo farlo, ci sono troppe complicazioni dal punto di vista normativo e della conformità”.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...