putin rublo

SORRISI E SANZIONI - ALTRO CHE DEFAULT: IL RUBLO VOLA AI MASSIMI DA APRILE 2018, E LA RUSSIA INCASSA PIÙ SOLDI DI QUANTO NON FACESSE UN ANNO FA. E TE CREDO: IL PREZZO DEL GAS È QUINTUPLICATO, MENTRE L’EUROPA È RIUSCITA A METTERE AL BANDO SOLO VODKA E CAVIALE! - “LA VERITÀ”: ZELENSKY, INVECE DI FARE IL PREDICATORE SOCIAL, AVREBBE POTUTO TAGLIARE IL CORDONE ENERGETICO TRA RUSSIA E EUROPA; MA NON L'HA FATTO, CONTINUA A UTILIZZARE IL GAS RUSSO E A INCASSARE LE ROYALTIES PER IL PASSAGGIO DEL GASDOTTO SUL TERRITORIO UCRAINO. L'IPOCRISIA DOVREBBE ESSERE LA VERA VINCITRICE DEL FESTIVAL DI CANNES”

Francesco Bertolini per “La Verità”

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

Il rublo ha superato la soglia dei 60 dollari (ieri a 58 sul dollaro) per la prima volta da aprile 2018, un livello che preoccupa le stesse autorità monetarie russe, orientate ad allentare i controlli sui capitali, dietro pressione del governo e della Confindustria russa. La sua corsa sembra inarrestabile per molteplici motivi, ma la notizia è sfuggita ai nostri grandi giornali che, pochi giorni dopo l'invasione, prefiguravano nell'esclusione dal sistema swift l'arma nucleare economica per affondare il rublo e la Russia.

 

Ursula von der Leyen tuonava che questa decisione avrebbe messo in ginocchio la Russia e che l'Unione Europea non si sarebbe fermata, avrebbe isolato Mosca togliendole ogni collegamento con il resto del mondo. Dopo quasi 3 mesi di guerra, la Russia continua a incassare giornalmente molti più soldi rispetto a un anno fa, in quanto il prezzo del gas è quintuplicato rispetto ai 12 mesi precedenti, per cui il bando di vodka e caviale non crea particolari problemi al Cremlino.

 

Elvira Nabiullina 4

E il prezzo del gas non c'entra niente con Putin e con la guerra in Ucraina; le modifiche introdotte dall'Unione europea che hanno spinto il mercato del gas verso le quotazioni spot del mercato di Amsterdam, inevitabilmente più volatile e soggetto facilmente a ogni tipo di speculazione rispetto a contratti a lungo termine con prezzi pre determinati sono la vera causa dell'impennata folle dei prezzi del gas.

 

Senza riprendere la questione tragicomica del gas russo e dei pagamenti in rubli sembra che a nessuno, in realtà, interessi tagliare il gasdotto che arriva dalla Russia e che attraversa l'Ucraina. In questi mesi sono state sganciate migliaia di bombe e distrutti migliaia di obiettivi militari e infrastrutture civili, acquedotti, scuole, ferrovie, industrie di ogni tipo; solo una cosa è rimasta intatta, il gasdotto, nessuno ha neanche lontanamente lanciato un missile su questo tubone che collega Russia, Ucraina e Europa.

putin rubli 3

 

Zelensky, invece di fare il predicatore social in giro per parlamenti e festival, avrebbe potuto chiudere i rubinetti, avrebbe potuto mettere una bomba, avrebbe potuto in sintesi tagliare il cordone energetico tra Russia e Europa; ma non l'ha fatto, continua a utilizzare il gas russo e a incassare le royalties per il passaggio del gasdotto sul territorio ucraino.

CARTELLO Si accettano solo pagamenti in rubli TABACCHERIA AREZZO

 

L'ipocrisia dovrebbe essere la vera vincitrice del festival di Cannes, dove Zelensky ha partecipato al suo ultimo show, chiedendo aiuto all'Europa per cacciare via il lupo cattivo russo, per usare un linguaggio alla Furio Colombo. Il gas è solo una delle tante criticità che la guerra ha esasperato, pur non essendone in questo caso specifico la principale responsabile. Sono i prezzi delle materie prime, che, insieme all'inflazione, di cui sono concausa e conseguenza, che rischiano di creare un disastro globale ben superiore agli effetti diretti della guerra.

 

Vladimir Putin e Elvira Nabiullina

Fino a un anno fa, alla sempre nostra mitica Ursula veniva detto che l'inflazione non era un pericolo, nonostante le montagne di soldi immessi nel sistema per far fronte alla gestione della pandemia. In realtà l'inflazione è l'unico modo che il mondo ha per gestire i debiti pubblici dei Paesi con maggiori difficoltà; ma rischia di sfuggire di mano. Cominciano a saltare paesi, oggi piccoli e poco significativi come il Libano e lo Sri Lanka, ma le prospettive sono drammatiche.

 

putin ursula von der leyen

La carenza di materie prime e l'aumento dei loro prezzi ha come unica prospettiva una esplosione sociale in molti paesi cosiddetti emergenti, dove l'aumento dei prezzi non sarà accompagnato da un aumento dei salari; le borse si sono gonfiate come mai negli ultimi due anni e in queste settimane cominciano a perdere terreno pesantemente, ma la grande finanza continua a appropriarsi di fette sempre più grandi della capacità produttiva mondiale, ovviamente a debito, chiedendo risorse ai mercati dove il famoso parco buoi è tutto contento di investire sapendo già che si vedrà restituito il capitale a 5/10 anni che varrà immensamente meno.

 

E mentre Furio Colombo, Ursula e i loro amici etici e responsabili attendono il fallimento della Russia, autonoma sia da un punto di vista energetico che alimentare, i poveri saranno sempre più poveri e in numero esponenzialmente in crescita, mentre pochissimi ricchi saranno sempre più mostruosamente ricchi.

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