“MACY'S” PER TUTTI I GUSTI - IL TEMPIO DELLO SHOPPING DI MANHATTAN CAMBIA STRATEGIA E ADATTA I PRODOTTI IN VENDITA A SECONDA DELLE AREE GEOGRAFICHE E DELL’ETÀ - TUTTO SARÀ STUDIATO PER SEDURRE I CLIENTI LOCALI

Anna Lombardi per www.repubblica.it

 

Macys MACY'SMacys MACY'S

Makeover sulla 34esima strada. Sì, perché Macy's, il grande magazzino più antico di New York, dopo essersi rifatto il look con una serie di lavori durati alcuni anni, ora cambia anche strategie di vendita. Macy's, si sa, in America è una vera istituzione: e non solo perché, nato nel 1858, ha sede nell'attuale edificio nel cuore di Manhattan dal 1902, unico sopravvissuto a un secolo di cambiamenti. Ma soprattutto perché, fin dal 1924, organizza la mitica parata di Thanksgiving: la sfilata in costume epicentro della sentitissima Festa del ringraziamento.

 

Ma il grande magazzino è popolare soprattutto fra i turisti che approdano nella Grande Mela da tutto il mondo a caccia di buoni affari. Ed è amatissimo perfino dai bambini: durante le feste fanno ore e ore di fila pur di sottoporre la loro lista di desiderata al Babbo Natale che li aspetta all'ottavo piano. Mentre un po' ovunque i commessi rassicurano i clienti della bontà dell'affare con una frase che è una vera cantilena: "We have been here for more than 100 years: we are not going anywhere", siamo qui da 100 anni e non spariremo facilmente.

Macys MACY'SMacys MACY'S

 

Già. Peccato che in 156 anni il modo di fare affari è decisamente cambiato: e se ne sono accorti anche sulla 34esima strada. Dove ora tentano un nuovo miracolo: che non è quello del famoso film Miracolo sulla 34esima strada, appunto, un vero classico di Natale. Ma un miracolo economico bello e buono.

 

Per carità: offrire la più ampia gamma di prodotti a prezzi il più stracciato possibile è da sempre stata la missione del negozio di Herald Square. Prezzi che, per mantenere viva l'attenzione dei clienti, sono costantemente ribassati in occasione di feste o grazie a sconti speciali che si ottengono visitando il sito internet o comprando il New York Times la domenica mattina.

 

Ma ora Macy guarda più in là: e studia nuove strategie per conquistare clienti meno attenti al prezzo e capaci di offrano maggiori potenziale di profitti. Ad esempio, turisti stranieri alla ricerca di marchi prestigiosi. E giovani della generazione Millennials, ovvero i nati tra il 1980 e il 2000 ossessionati da moda e tecnologia.

Macys MACY'SMacys MACY'S

 

Ed ecco che l'essenza di quella che rappresenta una vera e propria svolta nella politica aziendale del grande magazzino che ha scritto la storia d'America è una strategia chiamata "myMacy": che consiste nel cercare di adattare l'assortimento dei prodotti, in ciascuno dei 789 negozi Macy's americani, a bisogni e desideri dei clienti locali.

 

In termini pratici questo significa che nel negozio newyorchese di Herald Square si troveranno taglie femminili più piccole rispetto, per esempio, al negozio Macy's di Minneapolis: e questo perché a New York approdano battaglioni di turiste asiatiche taglia 38 e a Minneapolis la taglia media è la 54. Non basta. L'ammiraglia offrirà anche una gamma più ampia di griffe come Ralph Lauren, Tommy Hilfiger e Michael Kors, cioè il tipo di abiti classici americani che i clienti stranieri amano portare a casa, mentre in provincia non vanno granché.

 

In questo modo Macy's non solo cercherà di differenziarsi al suo interno (e dagli altri grandi magazzini tradizionali): ma anche dal nuovo fenomeno degli e-tailer proposti da Amazon - che fra l'altro si appresta ad aprire il suo primo negozio al dettaglio proprio a Manhattan. Di certo le novità, accoppiate ad altre strategie come consentire ai clienti di ordinare i prodotti on-line e ritirarli in negozio, sta già dando i primi frutti visto che nell'anno fiscale appena concluso il fatturato dell'azienda è cresciuto: toccando i 27,9 miliardi dollari, rispetto ai 23,5 miliardi dollari di cinque anni fa.

manhattan segretamanhattan segreta

 

Certo, una cosa è modificare la strategia nazionale, un'altra quella di un mega store come quello di New York che è uno dei più grandi negozi del mondo, occupa un intero isolato - 2,2 milioni di metri quadri (compresi magazzini e uffici) - e fattura annualmente 1 miliardo di dollari grazie ai circa 20 milioni di visitatori l'anno.

 

Per questo nel restyling, anche architettonico, dell'ammiraglia - iniziato 3 anni fa e che sarà completato l'anno prossimo, costato l'astronomica cifra di 400 milioni di dollari - c'è, letteralmente, spazio per un ulteriore ampliamento: 100 mila metri quadrati di spazio vendita. Che, probabilmente, saranno destinati ad ampliare il reparto scarpe donna, uno dei più remunerativi e ormai sempre meno dedicato alle occasioni e sempre più monopolio delle grandi griffe.

GucciGucci

 

Un altro cambiamento sarà quello direzionale: chiunque sia stato anche solo per curiosare, all'interno di Macy's lo sa. È un labirinto, frutto non tanto delle superfetazioni - nel corso di un secolo ci si è allacciati ad altri edifici, costruito ponti interni e scale mobili a zig zag - ma di un calcolo pragmatico: "Ai vecchi tempi" ha infatti spiegato anonimamente uno dei responsabili del negozio al New York Times "si voleva che la gente si perdesse nel negozio: più rimanevano, più spendevano". Ma iggi quel sistema non funziona più: così nel 2010 Macy's ha assoldato uno studio specializzato in traffico pedonale per studiare nuovi percorsi da proporre ai clienti.

 

Non basta. Vista la popolarità fra la clientela internazionale, si è scelto di ospitare a Herald Square anche le principali griffe mondiali, alcune delle quali sono state invitate a creare propri spazi all’ interno dell’ edificio. Il primo a cogliere l'occasione sarà Louis Vuitton seguito da Burberry e Gucci.

 LOGO LOUIS VUITTON LOGO LOUIS VUITTON

 

Intanto, ci si prepara al Natale: solo ad Herald Square stanno per essere messi in commercio 15 milioni di singoli pezzi. E per meglio accogliere la festa dello shopping, il personale salirà - temporaneamente s'intende - a 6.500 dipendenti, 2000 in più dei giorni normali. Anche quest'anno il miracolo (economico) sulla 34esima strada è assicurato.

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…